7. Lo abbraccio

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Io lo guardo e lui mi guarda. Che situazione imbarazzante. Lori é proprio una stronza, ma l'adoro ora più che mai.
<< entra dai >> mi sposto per farlo passare, e senza esitazione si accomoda.
<< stavo..mi stavo godendo il piacere della casa libera >> spiego il disordine.
<< hai la voce rauca. Per caso ti ho svegliato? >> chiede timidamente. Spalanco gli occhi stupita dal suo intuito.
<< si, mi ero appisolata >> dico la verità.
<< stai bene? Sembri sul punto di svenire >> mi si avvicina rimanendo al mio fianco.
<< si, tranquillo. É che mi devo svegliare per bene >> ho una voce orribile e alla fine tossisco per nascondere l'imbarazzo.
<< siediti, tranquillo. Arrivo subito >> mi scuso andando in bagno. I miei capelli sono in uno stato pietoso, il mio viso non ne parliamo. Mi butto un po' d'acqua sul viso ed esco senza farlo aspettare molto.
Lo vedo guardare il soggiorno, con un sorriso che non riesco ad identificare.
<< cosa posso offrirti? >> chiedo mentre  raccolgo le briciole dal tavolino. Vorrei tanto chiederli cosa ci fa qui, ma il mio buon senso ritorna in vita.
<< fette biscottate con marmellata, offri a tutti questo spuntino? >> arrossisco sotto il suo sguardo e il suo tono divertito.
<< non sono per te..>> li faccio la linguaccia, mi piace da matti usarla contro di lui. Il mio mal di testa é svanito e Marco é qui, si prospetta una bella serata quindi il mio umore è ottimo.
<< allora? Che vuoi? >> chiedo allegra.
<< beh, ho del tempo libero e ho pensato di farmi vedere per quel vino. Anche se non voglio il vino, volevo solo conoscerti meglio >> risponde chiaro. Dio, com'è diretto, mentre io arrossisco e formulo uno stupido 'oh'. Di fatto la mia domanda era riferito a qualcosa da bere o da mangiare, ma la sua risposta mi piace di più.
<< in realtà intendevo da bere >> rido per poi prenderli la mano e portarlo in cucina. Mi segue senza esitazione e per poco non cado quando sbatte su di me.
Prendo del succo di mela, due bicchieri e ci sediamo sulle sedie attorno al tavolo
<< come va il nuovo album? >> chiedo curiosa. Molto curiosa.
<< non lo so, deve ancora uscire >> scherza per poi bere un sorso. Faccio lo stesso gesto e resto a fissarlo per un po'.
<< avete una bella casa >> si complimenta.
<< grazie. Come vedi é molto piccola..>> non che ci stiamo molto in casa.
<< però si sta bene. Poi con il freddo di Milano si sta più caldi >> aggiunge.
<< si, per fortuna Dairago ha una temperatura simile, quindi mi sono abituata in fretta. Però qui c'è molta nebbia >> rispondo io, rendendomi conto di quanto sto parlando.
<< che sarebbe Dairago? >> chiede confuso. Adesso inizio a parlare senza ragionare, benissimo.
<< la città da dove vengo. Non la conosce nessuno >> li sorrido.
<< e sei venuta qui per il lavoro? >> chiede realmente interessato. Perché mi guarda con quell'aria angelica? Davvero, il  suo viso ti infonde felicità.
<< si, anche per lasciarsi dietro alcune cose. Come si dice, lasciarsi il passato alle spalle >> scherzo leggermente pensierosa. Non mi va di parlare di Luca, anche se ho digerito la pillola ormai, ma con Marco non voglio perdere tempo in stupidaggini. Ma poi perché penso a queste cose se ho lui qui.
Lui sorride come se comprendesse e gira lo sguardo intorno.
<< ti va di stare sul divano, é più comodo >> io chiedo ma non lascio il tempo di decidere perché tolgo i bicchieri e li prendo la mano per portarlo. Non so perché li tengo la mano, ma mi piace questo contatto, come se non stessi sognando. Oh, ti prego fa che non sia un sogno.
<< tu abitavi a Roma. Ho sempre voluto andarci ma non ci sono mai stata >> parlo velocemente.
<< scherzi. Non esiste, ci devi andare assolutamente. É la città più bella del mondo, ci devi andare per forza. Non te ne vorrai mai andare, fidati >> mi fa morire quando parla a raffica. Sorrido inconsciamente alla sua allegria da bambino.
<< ci andrò >> divertita mi sposto di lato per guardarlo meglio.
<< si, ti faccio da guida. Ci sono tante cose da vedere >> sembra emozionato e mi chiedo perché sia venuto ad abitare qui se Roma è la sua città.
<< si, sono sicura che troveresti il tempo di..>> figuriamoci se ha tempo per me
<< lo trovo, tranquilla >> parla convinto con una luce strana begli occhi. Vorrei abbracciarlo.
<< per me va benissimo se vuoi sprecare il  tuo tempo con me >> imbarazzata mi siedo composta reprimendo la voglia di abbracciarlo. Non sono mai riuscita a farlo e adesso che ne ho l'opportunità non la vorrei sprecare, ma non voglio neanche sembrare appiccicosa.
<< vuoi dire che faccio male? Eppure mi sembri un'ottima compagnia >> corruga la fronte e io salto sul posto.
<< no, per carità. Puoi stare con me quando e quanto vuoi >> rido contenta del suo 'complimento' sottinteso.
<< ecco. Martedì vieni a tennis? >> chiede cambiando discorso.
<< si, credo di si >> rispondo contenta che mi voglia rivedere, o battere come l'ultima volta.
<< si dai. Non vuoi la rivincita? >> mi prende in giro, con le labbra premute a combattere un sorriso.
<< ehi..non è colpa mia se sei più bravo. E poi non sono andata tanto male se pensi che non ci giocavo da almeno due, tre mesi >> faccio il broncio e lui ride. Li tiro un pugno scherzoso e lui ride ancora più forte.
<< sei adorabile così >> mi sorprende il suo commento e arrossisco imbarazzata. Ad un tratto mi viene in mente un suo video
<< tu eri adorabile quando cantavi la canzone del triangolo paiù invece >> rido per la sua espressione confusa. Quando capisce a cosa mi riferisco gli occhi si spostano dal mio sguardo e dopo un po' ride anche lui.
<< io non me ricordo niente, ma quella canzone non me la scordo mai >> parla a scatti, cercando di riprendere il respiro regolare.
<< beh, é una bella canzone..>> lo assecondo. Mi guarda con un sorriso malizioso e gli occhi divertiti
<< dici? La metto nella scaletta dei concerti >> si gratta la barba fingendo di meditarci su.
<< perché ti sei fatto crescere la barba? >> chiedo senza pensarci. Adesso mi vengono in mente tutte le domande che voglio farli. Spero non mi venga in mente qualcuna di imbarazzante, visto che la mia mente si è sconnessa dalla bocca.
<< come perché? Mo che arriva Natale  la tingo di bianco e vado a consegnare i regali >> fa spallucce e cerca di fare il serio, ma il sorriso lo tradisce. Io rido
<< ti servono le renne >> lo correggo con un sorriso compiaciuto.
<< c'hai ragione >> risponde piano con l'aria pensierosa.
<< però ti sta bene dai >> avvicino la mano e immergo l'indice nella barba. Un gesto stupido e immensamente maleducato, ma non ho resistito. La sua espressione diventa divertita e ricambia il gesto. Scoppio a ridere e tolgo la mano.
<< lo so che è sgarbato, ma non ho resistito. È morbida >> parlo piano con un calore che mi ricopre completamente.
<< più o meno. Le mie fan fanno cose più sgarbate di questo>> si appoggia al divano e mi guarda
<< anche io sono una tua fan >> parlo, ma curiosa li chiedo di raccontarmi qualcosa.
La serata passa tra le mie continue risate per le sue 'avventure' e sto praticamente piangendo quando dice che non cambierebbe niente di tutto ciò. Tecnicamente piango dalle risate, ma mi emoziona anche vederlo felice, tanto da rendere felice anche me.
Lo abbraccio, abbastanza forte ma da non soffocarlo. Lui , data la persona fantastica che è, ricambia stringendomi a se con tutta la tenerezza possibile.
<< sei un ragazzo fantastico >> respiro un ultima volta il suo profumo e mi stacco asciugandomi gli occhi. Lui distoglie gli occhi imbarazzato e poi ritorna a fissarmi.
<< si? Però ti ho fatta piangere >> fa una smorfia divertita e mi accarezza la guancia portandosi con se una lacrima.
<< si, perché sono felice, e stavo ridendo. Fa bene piangere >> parlo a scatti regolando il respiro.
<< fa bene, si >> chiude gli occhi e poi li riapre fissandomi intensamente. Li sorrido portando lo sguardo sull'orologio. Sono quasi le otto. Siamo rimasti più di un ora a parlare, cavolo.
<< è tardi >> li indico l'ora che guarda velocemente.
<< già, che vuoi mangiare? Ordiniamo qualcosa in..>> parla velocemente con un sorriso stampato in volto.
<< resti? Voglio dire, per me va bene, ma non voglio trattenerti >> lo interrompo con titubanza.
<< si, se non ti dispiace. Oggi è un giorno libero e ne ho pochi, quindi faresti meglio ad ospitarmi prima che passino mesi da oggi >> rido per il modo compiaciuto in cui lo dice. Come darli torto. Spesso pensiamo che i cantanti, le persone famose in generale facciano tutto quello che vogliano e abbiano tutto. Sicuramente non è così. Sono costantemente sottoposti ai giudizi delle persone, ovunque si trovino, anche al supermercato. Spesso ci dimentichiamo che sono persone come noi, vogliono la loro semplicità. Se noi ci ubriachiamo il discorso finisce il giorno dopo, ma loro sono perseguitati da mille domande.
Marco dice di non avere tempo per godersi le cose, e dal modo in cui lo dice mi fa capire quante volte vorrebbe fermarsi.


Se sei come sei (Marco Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora