24. Stupido

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Prendo il cappotto e la borsa per poi chiudere la porta di casa. Scendendo le scale incontro Chiara, una signora sui cinquant'anni che abita affianco a me. Per quanto ho capito non si è mai sposata, abita da sola e ha una figlia di nome Ines. Una ragazza bellissima nata in seguito ad un suo viaggio in Brasile. Mi ha raccontato mille volte la storia di quel Carlos e anche se sono stati insieme per circa cinque giorni, mi piace la loro storia d'amore.

Ok, beh, più che amore si è trattato di sesso sfrenato. Parole sue.

<< ehi, dove vai così agghindata? >> chiede prima di darmi un bacio.

Mi sono messa un vestito lilla con la gonna non troppo stretta e le maniche a tre quarti. Ha una scollatura quadrata che amo, ma ho messo delle calze nere che sembrano dei leggings per quanto coprono. Ai piedi ho degli stivaletti neri con un po' di zeppa giusto per non rovinare del tutto l'outfit. Mentirei se dicessi che mi ha obbligata Lori di mettere il vestito perché in realtà le ho chiesto se fosse esagerato, ma lei non ha perso tempo a scavare nel mio armadio. Inoltre mi sono truccata e ho aggiustato i capelli, perché è sabato dai, ci sta.

<< sto uscendo >> le rispondo sorridendo e lei mi prende la mano per farmi fare un giro su me stessa.

<< sei splendida e così giovane. Hai tante cose da scoprire ancora >> dice come ogni volta che mi incontra. In verità lei sembra avere trentacinque anni e ho visto parecchi uomini uscire dalla sua porta, ma dice che non ha l'età per alcune cose. Non so di cosa parli, ma conoscendola non voglio sapere a cosa si riferisce. Però è molto simpatica e saggia, ma sicuramente uno spirito libero non interessata a una relazione fissa.

<< tu dove vai? >> chiedo vedendola con dei jeans e una maglia abbastanza leggera. Ha dei tacchi neri, ma non mi sorprende perché li mette sempre. Credo abbia più scarpe lei di quante ci siano in tutto il palazzo.

<< vado a divertirmi, ovvio >> dice tutta contenta e a me squilla il telefono. Lo prendo trovando il viso di Marco facendomi capire che si trova qui sotto.

<< devo andare >> le dico e non posso non notare il suo sorriso malizioso. Dite che ha visto la foto?

<< vai, vai. Poi mi racconterai di questo giovanotto >> mi fa un occhiolino e mi da anche una pacca sul sedere. Come non detto.

Scendo le scale intenta a mettermi il cappotto in tutta fretta.

Apro la porta trovando Marco che mi aspetta. Ha una maglia blu scuro e dei jeans neri dove tiene le mani in tasca. Ha uno di quei cappotti verde militare a cui non trovo mai il nome, ma che li sta benissimo e io non sono mai brava a stare zitta quando si deve.

<< che bello che sei >> dico sorridente mentre lui continua a guardarmi e mi guarda davvero.

<< grazie, ma tu sei splendida. Guarda qui >> dice prendendo una ciocca di capelli tra le dita.

<< grazie..>> non ho tempo di replicare che sento la porta aprirsi dietro di me.

<< ah, sei ancora qui >> dice Chiara mentre so di essere arrossita per il commento di Marco. Diciamolo che per quanto lo neghiamo, sentirci dire che 'sei bella', è sempre appagante.

<< oh, che piacere. Allora è con te che esce..bene >> dice a Marco porgendoli la mano. Marco, visto che è più gentile di come appare, ricambia il saluto con un sorriso divertito.

<< non posso fermarmi a parlare in questo momento. Divertitevi ragazzi >> dice prima di andarsene.

<< è la mia vicina. Lei è così..>> sorrido vedendo Chiara che si gira mostrandomi il pollice in su. Mi fermo a guardare Marco che mi porge la mano. La stringo cercando di ignorare la scossa quando la tocco, ma non posso negare che mi piaccia.

Se sei come sei (Marco Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora