36. Papera

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Non credo di aver messo la sveglia ieri sera, o che Marco si sia svegliato e abbia deciso di farmi ascoltare la sua canzone.

Aprendo gli occhi realizzo che quello che suona è il mio telefono e il suo schermo è illuminato al massimo facendomi intravedere il volto di mia madre. Oddio, sono spacciata.

<< che succede? >> chiede Marco che ancora con gli occhi chiusi mi stringe a se e non sembra voler togliere il suo braccio dalla mia pancia. Allungo la mano e afferro il disturbatore in questione prima che smetta di squillare.

<< è mia madre, devo rispondere >> dico però nella mia mente mi chiedo perché chiami

<< pronto >> rispondo coprendomi fino alla testa. Sono le dieci, è normale che mi chiami mentre io voglio ancora dormire.

<< ti ho svegliato vero? Stai ancora a letto >> ride come ogni volta che sa di avere ragione.

<< si, mi hai svegliato tu >> meglio precisare così capisce che prima di quest'ora non mi troverà attiva neanche al venti per cento.

<< sei sempre la solita dormigliona >> dice e io lancio uno sguardo a Marco, che con la testa sopra la mia se la ride sotto i baffi.

<< ha ragione >> afferma lui che, fino a prova contraria stava dormendo proprio come me.

<< stai zitto tu >> mormoro cercando di farli il solletico, ma visto che lui è più ricettivo di prima mattina della sottoscritta, afferra la mano e la bacia come il ruffiano che è.

<< uhm..c'è qualcuno con te? Lori? >> chiede mia madre titubante. Perfetto, e io che pensavo di doverle parlare quando tornavo a casa. Non so cosa sia peggio, dirglielo per telefono o dirglielo con Marco qui che mi distrae. Vorrei che mi lasciasse sola per potermi concentrare su una frase intelligente che racchiuda la storia, la nostra storia, ma allo stesso tempo lo legherei a me per non lasciarlo mai. Soprattutto quando gioca con la mia mano accarezzandola e massaggiandola a modo suo.

<< non è Lori. Non sono a casa >> rispondo a mia madre, mentre la mia temperatura sale e le guancie si infiammano. Non le ho mai raccontato molto della mia vita sentimentale, non che non abbia un bel rapporto con lei, anzi ha sempre fatto l'amica in diverse occasioni e lancia battute a doppio senso che neanche la Littizzetto. Ma ad ogni modo, la mamma è mamma e le ho detto quello che doveva sapere.

<< oh cielo. Giulia non mentiva allora >> la sua voce ha livelli mai sentiti prima e la sua contentezza supera persino la mia.

<< uhm..cosa ti ha detto..Giulia? >> chiedo titubante guardando Marco che mi sorride soddisfatto non so per cosa.

<< pensavo scherzasse o che le avessi parlato così tanto di Marco che si era convinta che lo conoscevi. Invece..non è un po' presto per..dormire con lui? Beh, sarai abbastanza grande da fare le cose giuste. Aspetta, da quanto va avanti? Perché non mi hai detto niente? Non ho sentito nessuna notizia su una presunta sua relazione o state chiusi in casa per non farvi vedere? Com'è? È come lo immaginavi? Voglio dire, di bello penso sia bello anche dal vivo, ma com'è di carattere? >> guardo Marco che si morde le labbra per non ridere dato che mia madre ha l'abitudine di alzare la voce al telefono. Mi vergogno per lei.

<< mamma l'hai capito che siamo nel letto e lui è proprio incollato a me per cui sente ogni tua lettera? >> chiedo divertita immaginando mia madre che si da della scema.

<< cosa? Hai messo il vivavoce? >> chiede indignata

<< non ho messo il vivavoce >>

Se sei come sei (Marco Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora