Capitolo 8 - Eyes

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Dopo aver passato dieci minuti buoni a fissare il nulla mi rendo conto di una cosa: Andrew è uscito dalla camera ma non l'ha chiusa a chiave, questo vuol dire che posso aprirla cercando di non provocare alcun rumore.
Purtroppo si vede che è vecchia e quando già l'ho spostata di un centimetro si sente un piccolo cigolio, mi mordo il labbro per la tensione, spero che non abbia sentito niente.

Quando ho aperto la porta abbastanza per poter passare do prima un'occhiata, sperando che non ci sia nessuno nei paraggi e dato che non si sente una mosca esco guardandomi intorno, leggermente spaesata.
È un appartamento carino, non è niente di che, piccolo ma adatto per una persona, sempre se ci abiti solo lui.
Mi dirigo verso il salotto, è molto disordinato, pieno di scatoloni e vestiti per terra, è arredato solo da una televisione con di fronte una poltrona e un tavolinetto con una bottiglia di birra vuota e un porta cenere pieno di mozziconi spenti.
Beh, si vede proprio che a viverci è un maschio.
Improvvisamente sento un tonfo provenire da un'altra stanza e mi avvicino cercando di non essere sentita.
È un piccolo studio, c'è la porta aperta e posso vedere Andrew che cammina avanti e indietro per la stanza, sembra nervoso e agitato, con una mano tiene il telefono all'orecchio e l'altra la stringe in un pugno serrato, per controllarsi probabilmente.

"Non me ne importa niente! Sclerasse quanto vuole, gli fa bene ogni tanto avere un po' di paura." Urla Andrew contro la persona dall'altro capo del telefono.

"Calmo un corno, tu non gli dici niente, chiaro?!" Poi riprende.
"Trova tu un modo."

"Non sono affari tuoi." Sbotta acidamente e con questo chiude la chiamata.

Resta girato, dandomi le spalle a fissare fuori dalla finestra.

"Ti devono piacere davvero tanto le mie conversazioni se stai sempre ad ascoltarle, eh?" Mi coglie alla sprovvista e divento paonazza, sento le guance rosse per l'imbarazzo di essermi fatta scoprire, di nuovo.
Resta comunque di spalle, senza girarsi a guardarmi, ma sa che sono ancora qui.

"Io... ehm... scusa." Non so cos'altro dire, questa situazione mi mette a disagio.

"Non devi farlo mai più hai capito? Smettila di impicciarti e fatti i cazzi tuoi." Sputa e questa volta si gira del tutto e il suo sguardo di ghiaccio mi penetra dentro in un lampo come una lama tagliente, che mi lacera dentro.
La sua voce è fredda, severa, neutra.
Ecco sì, neutra. È l'aggettivo che odio in assoluto perché è quello che descrive a pieno il fatto che non c'era alcuna emozione in quelle parole, e devo ammettere che avrei preferito la rabbia a quello.
Perché quando non c'è emozione vuol dire che non ti importa, non so perché ma mi sento delusa, a volte non riesco nemmeno io a capirmi.

Abbasso lo sguardo e indietreggio senza dire niente.
Ma poi penso: chi è lui e che diritto ha di comandarmi in questo modo?
Non gli permetterò di certo di trattarmi così.

"Farmi i cazzi miei? Oh stai certo che vorrei tanto farmeli ma dal momento che mi hai portato qui senza motivo, non credi che avrei un minimo di diritto a sapere cosa sta succedendo? Quindi sì, finché dovrò restare qui di sicuro non mi farò gli affari miei e farò di tutto per scappare, perché tu non sei nessuno per tenermi rinchiusa qui." Riprendo fiato, sento di essermi levata un peso dallo stomaco, un macigno in meno da portare con me, avevo bisogno di sfogarmi.

"Preferivi stare in quello schifo di posto con Tom?" Mi provoca e lo incenerisco con gli occhi.

"Possibile che non capisci! Quanto può resistere da sola mia sorella lì dentro?" Mi si incrina la voce a metà della frase e per poco non esplodo in un pianto disperato ma per fortuna riesco a contenermi.

"Se la caverà."

"Ma sì certo, non dubito che la tratteranno come una regina." Ironizzo, sto per scoppiare dalla frustrazione.

"Non mi ci vuole niente a riportarti indietro, sai?"

"È proprio questo che voglio, sai?" Uso il suo stesso tono.
Sbuffa e si volta posando lo sguardo fuori dalla finestra mentre io resto ancora appoggiata allo stipite della porta, non mi fido ad avvicinarmi.

"Tu non capisci." La voce più flebile esce come un soffio.
Scuote la testa continuando a darmi le spalle.

"Invece capisco eccome. Capisco che siete dei mostri, tutti quanti."

"Basta cazzo, smettila! Chiudi quella fottuta bocca, non ti sopporto."

"Il sentimento è reciproco." Lo informo.

"Esci da qui, subito."

Non mi importa più di tanto di quello che dice e mi guardo intorno facendo finta di non aver sentito niente.
Si rigira per controllare se me ne sono effettivamente andata dato che non ha ricevuto alcuna risposta da parte mia, ma quando mi vede ancora lì alza gli occhi al cielo emettendo un lamento.

Devo ammettere che è divertente farlo innervosire.

Riporta lo sguardo su di me, ora che ci faccio caso ha davvero degli occhi stupendi, quel verde acqua che ti ricorda il mare, la sabbia, l'estate.
È sempre stato il mio colore preferito, quello che mi rappresenta maggiormente.
Il suo volto è arrabbiato, scocciato e forse velatamente imbarazzato, ma i suoi occhi lo tradiscono.
I suoi occhi non c'entrano niente con lui, sono così diversi da quello che vuol far credere alla gente.
I suoi occhi sono il portale che collega ciò che prova, ciò che sente dentro e lo fanno uscire.
Trasmettono una luce reale, profonda che quasi ti ipnotizza, loro parlano da soli, si commentano da soli, descriverli a parole non li renderebbe giustizia.
Meritano solo di essere contemplati, e mi limito a farlo.

"La prossima volta che ti becco a spiarmi di nuovo ci saranno delle conseguenze, fidati." Mi sussurra all'orecchio.
Non mi ero neanche accorta che si fosse avvicinato così tanto a me. Sono una mummia, quasi paralizzata, devo riprendermi da quel contatto visivo, così intimo.
Quando sto quasi per ricollegare la mente al corpo Andrew mi porta una mano sulla schiena spingendomi delicatamente fuori e mi sbatte la porta in faccia.

Mi ha davvero chiuso la porta in faccia? Ma stiamo scherzando? Mi sento una tale stupida, e non so neanche perché rimango imbambolata davanti ad essa senza sapere cosa fare di preciso.

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Ehilà! Innanzitutto volevo ringraziarvi anche per aver speso qualche minuto a leggere la mia storia, lo apprezzo davvero tanto.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e sarei curiosa di sapere cosa ne pensate!
A presto! :)

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