La pioggia che cade a dirotto sui finestrini della macchina è l'unico suono che riempe l'abitacolo.
Mi perdo nei miei pensieri osservando ogni minima goccia percorrere il suo sentiero da quando cade sul vetro, seguendo la propria via, spesso sbandando a destra e a sinistra, senza mai mantenere una linea dritta fino ad arrivare alla fine, scomparendo definitivamente.
Ed è così che subito ne arrivano altre a scroscio all'infinito e il ciclo ricomincia.
Ed è un po' così anche la vita.
Tutti noi siamo gocce che percorriamo la nostra strada, a volte magari sbandando a destra o a sinistra, incrociando un'altra goccia nel cammino, ma siamo sempre destinati ad arrivare alla fine.
A raggiungere quel punto di arrivo che appena lo sfiori, nel medesimo istante in cui avviene il contatto scompari.
Ti annulli.
Ti azzeri.
Non esisti più.
Completamente e definitivamente scomparso nel bel mezzo del vuoto.Fa male, fa male pensarlo, ma è inevitabile, tutti noi cerchiamo di distrarci occupando la nostra mente con i mille impegni giornalieri, ma nel profondo della nostra coscienza sappiamo benissimo che prima o poi questo momento arriverà.
Ma fa troppa paura pensarlo.
Quindi è meglio evitarlo, far finta di niente e convincere noi stessi di poter essere immortali e più forti di tutto.
Ma non è così, e mai lo sarà.Vengo risvegliata dal clacson di Andrew che impreca non molto educatamente contro un uomo che ha fermato la macchina in mezzo alla strada.
Dopo essermi leggermente ripresa, dal punto di vista mentale soprattutto, mi sono data una sistemata, per quanto potesse essere possibile e abbiamo deciso di uscire. Anche questa volta mi affido a lui rimanendo incosciente su ciò che mi aspetta.
Solo quando avverto una ventata gelida oltrepassarmi le ossa mi guardo intorno, capendo che ci siamo fermati e Andrew ha appena aperto la portiera.
"Siamo arrivati?"
"No, è finita la benzina." Ruoto gli occhi al cielo sbuffando di fronte al suo sarcasmo e immediatamente scendo dalla macchina alzando il cappuccio del giacchetto sulla testa per coprirmi. Camminiamo a passo veloce fino ad arrivare sotto al porticato di un edificio non molto grande.
"Resta qui." Mi ordina Andrew mentre raggiunge la cassa all'entrata per poter fare il biglietto per avere l'accesso a non so cosa.
Molte persone entrano ed escono, più che altro famiglie o giovani coppie, tutti sorridenti, sembrano emozionati ed eccitati come se non vedessero l'ora di cominciare.
Mi fanno ripensare alla stessa adrenalina ed energia che avevo quando andavo con la mia famiglia al Luna Park.
Ero così felice di andare su un gioco, il pomeriggio volava ma io non mi stancavo mai di stare lì.Andrew torna verso di me con due biglietti in mano, ma rivolti verso il basso, quindi non posso vedere quello che c'è scritto e questa cosa mi fa innervosire ancora di più.
Finalmente varchiamo la soglia e mostra i biglietti all'uomo all'entrata che sorridente ci augura una buona visita alla "Camera Obscura"."Camera Obscura?" Domando confusa. Non ne avevo mai sentito parlare.
Andrew, qualche passo avanti a me, si limita ad annuire soltanto. Sospiro pesantemente a questo suo comportamento costantemente fastidioso.
Bisogna faticare non so quanto per fargli uscire una frase a lui, sembra che solo i monosillabi e i cenni facciano parte del suo vocabolario."Me lo vuoi spiegare o no cos'è questa Camera Obscura?" Provo nuovamente, raggiungendo il suo passo, e guardandolo insistentemente.
So che cederà, perché so che gli dà fastidio sentirsi osservato per così a lungo e quando lo vedo alzare gli occhi al cielo e sbuffare non silenziosamente, sorrido vincente.
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Freedom
Misteri / Thriller[ COMPLETA ] A volte gli eventi tragici che ti accadano possono portarti a gesti estremi, a farti perdere completamente il senso della ragione, accecato e sopraffatto dal dolore. Inizi ad autodistruggerti lentamente, trascinando nella tua spirale d...