No no no.
Non posso permetterlo.
Mi alzo di scatto dalla sedia provocando l'attenzione su di me da parte delle altre ragazze tranne che dei due uomini e corro verso Rachel.
Mi piazzo davanti a lei un nanosecondo prima che la raggiungessero.
La proteggo e la copro col mio corpo come uno scudo e quei due mi guardano con un'espressione indecifrabile. Ma non mi importa, io non mi muovo da qui."Dai levati, non è te che vogliamo." Ridacchia il più 'anziano' tra i due, prendendomi in giro.
Gli lancio un'occhiataccia senza aprire bocca e il secondo dopo mi ritrovo sulle spalle dell'altro che è molto più giovane, alto e robusto; inizio a dargli pugni sulle scapole e a scalciare cercando di divincolarmi ma sembra non fargli alcun effetto. Come se non sentisse assolutamente nulla, infatti continua a camminare come niente fosse portandomi fuori dalla sala."Lasciami per favore, volevo soltanto proteggere mia sorella." Piagnucolo sulla sua spalla.
Voglio provare una nuova tattica, quella dell'emotiva, magari funziona.
Inizio a piangere disperatamente e sempre più forte su di lui, balbettando parole a caso tra un singhiozzo e un altro.
Si ferma ed emette un enorme sbuffo, lentamente mi riporta i piedi a terra."Sei veramente una rompiscatole! Okay senti ora ti riporto in cella e facciamo finta che non sia successo niente." Annuncia afferrandomi il polso.
"Oh no tranquillo, so benissimo la strada."
"Mh no, preferisco accompagnarti."
"Sono qui da molto più tempo di te e fidati conosco questo posto e poi dove vuoi che vada?" Sbatto ripetutamente le ciglia assumendo uno sguardo dolce. Mi fissa pensandoci su e si gratta la fronte tirando leggermente le punte dei capelli come se fosse indeciso.
Poi sbuffa di nuovo, questa volta più sonoramente, si passa una mano tra i capelli frustrato e si arrende al mio carisma.
Lentamente abbandona la presa dal mio polso, ma continua a scrutarmi dubbioso.Indica con un gesto della mano che posso andare e senza farmelo ripetere due volte schizzo via ovviamente alla ricerca di mia sorella. Chissà cosa le staranno facendo ora.
Scenari orribili si fanno spazio nella mia mente e non posso lasciarli entrare del tutto, devo concentrarmi e pensare esclusivamente al mio obiettivo senza farmi condizionare da nulla.***
Saranno circa quindici minuti che vago in questo capannone in cui sono rinchiusa da anni, alla disperata ricerca di mia sorella.
Dovrà pur essere da qualche parte!Più cammino più noto che non esiste alcuna porta o fessura che ti permetta di uscire, ma com'è possibile?
Mi ritrovo davanti ad una porta e non mi ci vuole tanto a riconoscerla.
È la porta dell'ufficio, se così si può chiamare, di Tom, l'uomo che tre anni fa ci ha portate qui senza alcun motivo e da quel giorno non ho più rivisto il mondo esterno.
Lo so è una cosa impossibile da credere, sembra surreale, dopo tutto questo tempo sembra quasi impossibile anche a me a volte. Ebbene sì, al mondo esistono persone talmente pazze, malate, psicopatiche al punto tale da rinchiudere delle ragazze, con la forza, dentro a un capannone abbandonato, senza alcun motivo apparente.
Follia pura.
Ma la cosa che mi sconvolge più di tutte è il fatto che questo pazzo abbia delle persone che lo aiutano in tutto questo schifo.
Come possono accettarlo? Eseguire tutto ciò che dice, senza lamentarsi, senza obiettare.
Forse, anzi sicuramente non hanno un briciolo di coscienza, perchè qualsiasi uomo che abbia un cuore o un pizzico di buon senso farebbe qualcosa, quando ha davanti agli occhi un'ingiustizia del genere.
Devono marcire in carcere, tutti quanti, dal primo all'ultimo, ecco cosa si meritano.Sento dei passi alla mia destra avvicinarsi da dove sono io e corro subito a nascondermi dietro l'angolo del muro.
Mi sporgo un attimo per vedere di chi si tratta e noto Tom che fa cenno allo stesso ragazzo che prima mi ha portata via da Rachel, di seguirlo dentro la stanza.
Appena sento chiudersi la portami mi ci fiondo davanti spalmando l'orecchio sul legno freddo, devo sapere se hanno in mente di fare qualcosa a Rachel."Devi parlarmi di qualcosa?" Sì, sono certa che questa era la voce del ragazzo di poco fa.
"Sì." Sbotta Tom acidamente.
"Dimmi tutto."
"Ascolta, io non reggo più quella ragazzina, voglio che se ne vada, purtroppo non posso rilasciarla così come niente fosse, ma se resta qui non fa altro che intralciare i miei piani. Io poi volevo prendere solo sua sorella, non mi importava nulla di lei, ma non si staccavano neanche un secondo e così le ho dovute prendere entrambe."
Deglutisco. Che cosa vuol dire? Non sta parlando di me, giusto?
"E allora cosa vuoi fare?"
"Ed è qui che ho bisogno di te, ormai ci conosciamo da tempo e so che mi posso fidare..."
"Arriva al dunque." Lo esorta in tono abbastanza scocciato, da quello che riesco a percepire.
"Voglio che la tenga a casa tua, se continua a restare qui dentro rovinerà tutto e non posso permetterlo."
"Aspetta ma come faccio a..." In quello stesso momento squilla un telefono, con una suoneria alquanto ridicola, tutto qui è maledettamente ridicolo.
"Senti devo rispondere, ne parliamo meglio dopo." Lo congeda Tom.
Dei passi si stanno avvicinando e sento il rumore della maniglia girarsi, scappo e ritorno subito alla mia postazione di prima, spero solo che non passi di qui.
"Dai fatti vedere, so che sei qui."
Aspetta ma... che cosa? Con chi sta parlando? Non mi avrà mica vista? Impossibile, non ho fatto alcun rumore e sono stata molto attenta.
"A lui potrai pure prenderlo in giro ma a me no, non sono stupido." In quel momento mi ritrovo davanti il ragazzo di prima: il sangue si congela e si ghiaccia nelle vene, il cuore perde un battito, il respiro mi si blocca in gola alla sua vista.
Il corpo immobile, fermo, incapace di compiere alcun movimento, la paura che mi sta divorando, il terrore che si diffonde dentro di me come una veleno fortissimo, ha occupato ogni spazio, ogni centimetro del mio corpo, senza lasciare alcun vuoto.
In questo momento credo di sembrare un fantasma, anzi ne sono certa.
Un ghigno prende spazio sul suo volto mentre continua a scrutarmi."L'avevo vista prima." Mi ritrovo a guardarlo confusa, non capendo cosa voglia dire e involontariamente aggrotto la fronte e le sopracciglia.
Continua a ridere sotto i baffi, di sicuro si starà divertendo un mondo a vedermi in questo stato, per lui si tratta solo di un gioco, quando invece per me si tratta di tutta la mia vita."L'avevo vista prima la tua testolina curiosa sporgere, ma ho voluto lasciar perdere, tanto peggio di così non ti può andare."
"Appunto, se tanto peggio di così non può andare, perchè non hai detto a Tom che ero qui dietro?" Mannaggia a me perchè non riesco a tenere chiusa questa boccaccia? È più forte di me, dico sempre tutto quello che penso senza badare alle conseguenze e senza rifletterci prima.
"Tom aveva ragione sul fatto che hai proprio un bel caratterino." Scuote la testa ridendo ma la sua voce era dura e severa.
"Prima stavate parlando di me, vero?"
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Non mi dilungherò troppo, volevo soltanto ringraziarvi e se trovate qualche errore o avete qualche dubbio sulla storia, essendo abbastanza complicata, non esitate a chiedermi, sono qui per questo!
Spero che andando avanti la storia non risulti noiosa o troppo strana, mi piace sconvolgere la vita dei miei personaggi ma basandomi comunque su fatti che, anche se in casi rari, possono realmente accadere.
Cercherò di dare il mio meglio e spero di non deludervi!!!
Alla prossima :-*
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Freedom
Misteri / Thriller[ COMPLETA ] A volte gli eventi tragici che ti accadano possono portarti a gesti estremi, a farti perdere completamente il senso della ragione, accecato e sopraffatto dal dolore. Inizi ad autodistruggerti lentamente, trascinando nella tua spirale d...