Capitolo 15 - No control

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Entro in macchina, mi siedo sul sedile, chiudo lo sportello e mi allaccio la cintura.
Andrew mette in moto il motore ed in men che non si dica ci immettiamo nelle trafficate strade di Londra.

"Potresti cercare se sotto al sedile ci sono un paio d'occhiali da sole? Li ho persi e non ho la minima idea di dove siano." Mi chiede e inizialmente aggrotto le sopracciglia a quella strana richiesta, ma poi annuisco.

"Non c'è niente, Andrew."

"Cerca meglio." Mi riprende all'istante.
Provo a guardare in ogni angolo, anche dietro al mio sedile ma nulla, poi siamo in inverno non capisco tutta questa fretta di volere gli occhiali da sole.

"Qui non ci sono, ho ispezionato ogni centimetro." Provo a rialzarmi snocciolando la colonna vertebrale verso l'alto ma sento una mano appoggiarsi nella mia zona lombare per fermarmi.

"Ne sei sicura?" Chiede incerto.

"Sicurissima." Affermo e mi rimetto a sedere normalmente.
Lo vedo mordersi il labbro mentre aumenta ancora di più la velocità del veicolo e ogni due secondi osserva fuori dal finestrino come se si sentisse seguito, suppongo.

"Si può sapere che ti prende?"

"Niente." Scrolla le spalle mentre continua a guardare davanti a sé ma nell'istante in cui gli ho fatto quella domanda la sua presa sul volante è aumentata notevolmente.

"Dimmi cosa ti prende e basta."

"Non volevo che... che qualcuno ti vedesse, ecco." Afferma mordendosi l'interno guancia mentre mi guarda di sfuggita.

"È per questo che mi hai chiesto degli occhiali? Per farmi abbassare?"

"Sì."

"Sei tu che sei voluto partire, non io."

"Lo so."

"Ora vuoi dirmi dove andremo?"

"No."

"Perché?"

"Perché no." Sbuffo e mi giro verso la parte sinistra appoggiando la testa sul finestrino e chiudendo gli occhi per qualche minuto.
Nel momento in cui mi stavo quasi per addormentare una canzone rock-metal a volume decisamente alto mi risveglia completamente facendomi sobbalzare.

"Andrew! Spegni quella roba, mi farà sanguinare le orecchie!" Un sorriso sghembo nasce sulle sue labbra mentre abbasso il volume della radio.

"Non è poi così male." Sghignazza mentre prova a soffocare una risata.

"Oh ma per piacere, non dirmi che ascolti davvero questa roba."

"No, ho messo un canale a caso giusto per svegliarti e spaventarti." Continua a ridere sotto i baffi mentre lo guardo incredula.

"Complimenti, comportamento molto maturo da parte tua."

"Il viaggio sarà abbastanza lungo e se ti metti pure a dormire mi annoierò come non mai." Ammette.

"Aspetta... lungo quanto?" Chiedo con un po' di timore, amo viaggiare, ma i tragitti lunghi li ho sempre odiati.

"Un po'." Risponde vagamente, poi mi ricordo della frase di prima e subito mi appare un sorriso spontaneo.

"Quindi prima hai detto che sono un'ottima compagnia?" Lo stuzzico mentre alzo un sopracciglio.

"Non ho detto questo, ma visto che siamo solo noi due qui dentro non ho molte alternative per far passare il tempo." Risponde seccamente.

"Sì certo, oh aspetta alza questa mi piace!" Sento l'inizio di una melodia alla radio che riconosco immediatamente e involontariamente inizio a cantare sottovoce mentre balletto sul posto.

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