Capitolo 20 - Harm

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Non ho mai desiderato così tanto in vita mia di poter essere invisibile come adesso.
Non può essere vero, non può.
Non riesco ad accettarlo, non riesco a farmene una ragione.
La vedo, vedo come d'ora in poi la mia vita andrà in frantumi e questa volta so che non ci sarà rimedio.
So che non avrò altre possibilità.
Resto ferma davanti alla porta, non ho la forza di muovere alcun muscolo, il respiro si è mozzato in gola e avverto le gambe tremare leggermente mentre continuo a guardare con occhi sbarrati l'uomo di fronte a me.

Un sorriso malvagio è perennemente presente sul suo volto mentre si alza dal divano avanzando di qualche passo verso di noi.
Solo in quel momento noto che insieme a lui c'è anche un altro uomo, non mi sembra un volto nuovo, forse l'avrò visto un paio di volte dove ero rinchiusa.

Più i suoi passi si fanno vicini a noi, più istintivamente indietreggio finché non avverto la mia schiena entrare in contatto con la parete della porta.
Cerco di contenermi, di non far trasparire nulla, di provare a tenere sotto controllo il terrore che sta velocemente scorrendo nelle mie vene, diffondendosi in tutto il corpo.
Dovevo sapere che questo giorno prima o poi sarebbe arrivato, non potevo stare nascosta a vita a casa di Andrew.

Cosa succederà a lui?
Ormai Tom dovrà aver capito che mi ha coperta ed aiutata in questi due mesi, spero solo che non gliela faccia pagare con punizioni pesanti, ma da Tom non si sa mai cosa aspettarsi.

Anche Andrew come me è rimasto immobile sul suo posto, la rabbia è palpabile, stringe i pugni talmente forte da far diventare le nocche bianche e il suo respiro è diventato pesante, ma dalle sue labbra non è uscita alcuna parola.

È come se il tempo si fosse fermato, è come se in questo momento le lancette dell'orologio avessero smesso di contare i secondi e i minuti, questo momento non vuole passare, o forse sono io che non voglio, temendo con ogni fibra del mio corpo qualsiasi cosa accadrà in seguito, qualsiasi sia la conseguenza che sarò costretta a subire.

Tom continua ad avanzare mantenendo gli occhi fissi su di me, deglutisco l'enorme groppo alla gola che ho, torturandomi le mani che hanno iniziato a sudare.
La tensione è talmente alta che si potrebbe tagliare con il coltello, non riesco più a tollerare questo silenzio che non mette a tacere i miei pensieri, le mie paure che stanno provocando un grande frastuono insopportabile.

Appena arriva davanti a me, i suoi occhi si posano sulla figura di Andrew, Tom gli rivolge la sua completa attenzione, sorridendo e lasciandogli una pacca amichevole sulla spalla.

Noto l'espressione di Andrew diventare per un istante confusa, ma immediatamente il volto ritorna serio e neutrale, senza far trasparire nulla.

"Brad mi ha detto che sei stato tu a trovarla, per fortuna. Grazie per avermela riportata." Gli occhi di Andrew saettano verso Brad che rimane in silenzio ad osservare la scena.

"Già. Ti avrei avvisato il prima possibile ma mi hai preceduto." La mia testa sta per scoppiare, cosa sta succedendo? Andrew mi ha mentito per tutto questo tempo, oppure sta solo facendo il doppio gioco con Tom?
Non so più cosa pensare e in questo momento la mia unica preoccupazione è sapere che fine farò.

"Dove pensavi di scappare, tesoro?" Ghigna girandosi verso di me, ma dalla sua voce traspare tutto il suo umore colmo di rabbia che prova nei miei confronti. "Bene, ora che la tua fuga è conclusa, ce ne torniamo a casa." Deve avere una bizzara idea di casa, quest'uomo.

"Ma sennò Tom, - immediatamente Andrew lo interrompe, per la prima volta sembra quasi essere nervoso ed insicuro - posso tenerla io a casa qui con me, come mi avevi chiesto tu, così non ti creerà più problemi." Andrew prova a convincerlo e spero con tutto il cuore che accetti, ma è già un miracolo il fatto che non ci abbia scoperti.
Credo proprio che sia tutto grazie a quel Brad, che ci ha coperti, inventando una scusa a Tom.
Ma così ha protetto solo Andrew e io dovrò subire le conseguenze della mia assenza, ma va bene così, non importa, almeno so che uno di noi due non è in pericolo.
Io ormai lo sono da tre anni.

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