Capitolo 32 - Love you, goodbye

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Consigliato l'ascolto della canzone "Love You Goodbye - One Direction" durante la lettura del capitolo.

Vi chiedo gentilmente di leggere la nota in fondo.

Buona lettura :) x

***

Quando anche gli altri sono scesi dalla macchina, non perdiamo altro tempo e ci dirigiamo verso quella che dovrebbe essere l'entrata dell'edificio.
Inizio a respirare affannosamente anche se ancora non ho un vero motivo per farlo, camminiamo a passo svelto, fino ad arrivare all'entrata.
Lì vicino vi è parcheggiata una macchina, ed è effettivamente quella di Tom. Ma accanto alla sua ce n'é un'altra, non ho idea di chi appartenga e adesso non abbiamo tempo per scoprirlo.
Prima di varcare la soglia restiamo tutti qualche secondo fermi, indecisi sul da farsi, consapevoli che quando usciremo da qui, nulla sarà come prima.

"Credo sia meglio se ci dividiamo." Bisbiglia Andrew. "Adesso entriamo tutti insieme, poi ci separeremo a coppie e ispezioneremo le stanze. Tyler, consegnaci gli auricolari." Gesticola in modo affrettato.
Il diretto interessato annuisce all'istante, come se si fosse appena ricordato di questo, cerca freneticamente nelle tasche dei pantaloni, finché non estrae una bustina trasperente e dà ad ognuno di noi un piccolissimo auricolare.

"Anche se non saremo insieme, almeno potremo comunicare. In caso di pericolo lo faremo presente e tutti ci dovremo precipitare verso chi ha chiesto aiuto. Siamo intesi?" Tutti annuiamo all'unisono mentre infiliamo l'auricolare senza fili nell'orecchio. È così piccolo che credo a malapena si possa vedere.
Dopo aver fatto un paio di prove per testare il funzionamento - e per fortuna riusciamo a sentirci chiaramente - Andrew appoggia il palmo della mano sulla porta, essa si apre di conseguenza.
Non era neanche chiusa, ed è un po' strano.

Appena siamo dentro, un forte odore di disinfettante si infiltra tra le mie narici, un odore quasi nauseante.

Un lungo corridoio si trova davanti a noi, lo percorriamo in silenzio, il buio ci avvolge e si possono sentire solo i nostri respiri irregolari.
Una stanza abbastanza grande ci accoglie, ai lati, quattro diverse porte, dopo esserci scoccati un'occhiata d'intesa, ci dividiamo due a due per ispezionare le stanze.

Io sono rimasta con Andrew e mentre si sta sistemando i jeans riesco a notare di sfuggita un oggetto che mi paralizza.

"Che cazzo ci fai con una pistola Andrew?!" Urlo sottovoce, spalancando gli occhi.
Si volta di scatto e mi osserva furiosamente, nonostante la poca luce che ci permette di vedere, la sua espressione arrabbiata di certo è impossibile da ignorare.

"Zitta! Non ti vorrai far scoprire proprio adesso! Quest'oggetto è fondamentale per la nostra sicurezza, ma sappi che non ho alcuna intenzione di usarlo. Solo in caso di estrema necessità." Sussurra abbassandosi la maglietta e la giacca di pelle ancora di più, facendo sì che sia nascosta per bene.

"Anche gli altri ce l'hanno?"

"Sì, una a coppia. Kyle, Josh e Mike." Annuisco portandomi una mano sui capelli.

"Andiamo." Prendo un respiro profondo, Andrew mi stringe la mano, e con l'altra impugna la maniglia della porta di fronte a noi. Dopo averla girata, la apre giusto di qualche centimetro.
Nulla. Nessun rumore e soprattutto non si vede nessuno.
Così visto che non si sente nulla, Andrew spalanca la porta, rimanendo sulla soglia.

Vuota. Completamente vuota, apparte un tavolo e qualche sedia posti in fondo alla stanza.
Davanti a noi un'altra porta e la sensazione di prima che mi invade. Camminiamo fino ad arrivare davanti ad essa, deglutisco e osservo Andrew concentrato mentre si prepara a compiere gli stessi gesti di prima.
Appoggia la mano sulla maniglia, ma prima di ruotarla, si sistema l'auricolare sull'orecchio.

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