Una settimana dopo.Caro Andrew,
È passata una settimana esatta dal nostro ultimo incontro. Una lunga, straziante settimana. Le ore senza di te sembrano durare un'eternità e io so che ora dovrei essere felice.
Dovrei essere felice perché finalmente sono di nuovo con la mia famiglia, finalmente ho la mia vita di prima.
Ma lo so, so che niente sarà più come prima. È inevitabile. Questi anni non potrò mai e poi mai far finta che non siano esistiti, mi hanno cambiata nel profondo, più di quanto io stessa possa immaginare, mi hanno marchiata, mi hanno segnata, per sempre.
E sono consapevole che tu, tu farai sempre parte di me, della mia vita, nascosto dietro ogni mio gesto, ogni mia azione, ogni mio pensiero: ci sei tu. Sempre e solo tu.
So che ti sei costituito e che hai ammesso le tue colpe, ma tu non dovresti essere in prigione e quando ci sarà il processo io lo dirò, lo farò ben presente a tutti quello che hai fatto per me in questi mesi, come ti sei comportato e i tuoi cambiamenti. Devono saperlo.
Devono capire chi sei veramente.Sai, tornare a casa è stato strano, molto strano.
Mi sembrava di non riconoscere niente, mi sembrava di non essere collegata a niente di ciò che mi circondava. E per Rachel credo sia stato lo stesso.
La mia camera è rimasta la stessa di sempre e i miei genitori, cavolo se mi sono mancati i miei genitori.
Loro sì che sembrano delle persone diverse.
Ma piano piano li vedo cambiare, il loro sorriso è ormai permanente e io e mia sorella approfittiamo della spropositata dose di coccole e attenzioni che ci regalano.Poi c'è anche un'altra cosa che vorrei farti sapere. Una cosa terribile, scioccante.
Le bambine sono state portate all'ospedale, dove i dottori hanno effettuato loro dei controlli.
Pensavo fosse per una questione di sicurezza, non avrei mai immaginato poi i risultati che avrebbero trovato.
A quanto pare Tom, aveva un socio, Aaron.
L'uomo che stava per uccidermi, sì, proprio lui.
Mi si rivolta lo stomaco solo al pensiero e anche ora mentre lo sto scrivendo mi sta tremando la mano... a quanto pare Aaron era un genio della scienza. Ma uno di quei geni che per mandare avanti le sue ricerche sarebbe disposto a tutto, senza contare i mezzi e le conseguenze.
Aaron ha passato la sua intera vita a studiare per trovare un farmaco in grado di eliminare definitivamente un certo tipo di batterio.
Ma non era sicuro che questa sua invenzione potesse funzionare.
Così ha sfruttato le debolezze di Tom, suo amico di vecchia data, minacciandolo che avrebbe detto tutto alla polizia se lui non avesse collaborato.
E quindi è per questo che Tom ha portato le bambine lì, perché Aaron aveva bisogno di cavie umane per testare i suoi studi.
Era accecato dal desiderio di diventare famoso, di farsi conoscere per aver inventato qualcosa di unico e inimitabile, dal potere e dai soldi.
E alla fine anche a Tom faceva comodo, ci avrebbe guadagnato anche lui e non gli importava più di tanto se lui stesse facendo esperimenti rischiosi sulle sue detenute.I dottori hanno detto che se fossimo arrivati in ospedale anche solo un'ora più tardi, sarebbe stato molto rischioso, o forse anche fatale per le bambine. Perché il farmaco avrebbe iniziato a fare effetto sul serio, e visto che ne era stato iniettato a grandi dosi, gli effetti sarebbero stati maggiori.
Credo infatti che Aaron non abbia ottenuto i risultati che sperava.
È solo un narcisista in cerca di attenzioni, che sfrutta le persone per i suoi scopi e per lo più le sue creazioni hanno pure creato dei danni.
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Freedom
Mystery / Thriller[ COMPLETA ] A volte gli eventi tragici che ti accadano possono portarti a gesti estremi, a farti perdere completamente il senso della ragione, accecato e sopraffatto dal dolore. Inizi ad autodistruggerti lentamente, trascinando nella tua spirale d...