Porto il bicchiere alle labbra e scolo la birra rimasta all'interno in un solo sorso. Concentro la mia attenzione unicamente al tavolino davanti a me, non avendo abbastanza coraggio per alzare lo sguardo e affrontare le persone di fronte a me.
L'ho fatto finalmente. Ho dovuto, non avevo altra via di scelta. Ho bisogno di loro, non potrò mai farcela da solo.
Kyle ha organizzato un incontro con tutti i ragazzi che facevano parte del nostro gruppo, quando frequentavamo il liceo. Gli stessi vecchi amici che ti durano per tutta la vita, persone con cui hai condiviso momenti memorabili, ricordi indimenticabili, persone che ti rimarrano impresse nella memoria e nel cuore per sempre.
Così ci siamo rincontrati, nello stesso vecchio bar in cui andavamo tutti insieme, lo stesso vecchio bar in cui ci siamo ubriacati per la prima volta fino a non ricordare più nulla la mattina seguente.
Oggi in tutto siamo solo sei, dopo tutti questi anni molti hanno trovato lavoro fuori o si sono persi i contatti, ma va benissimo così. Erano tutti molto sorpresi di rivedermi, di certo non se l'aspettavano, hanno ribadito di trovarmi molto diverso, quando loro per me non sono cambiati di una virgola. Per fortuna sono stati comprensivi e non hanno avuto la stessa reazione di Kyle.
In quanto a lui, dopo i saluti iniziali, non ha più aperto bocca, spero gli passi presto questo comportamento, perché ho bisogno del mio migliore amico ora più che mai.
Ci siamo seduti in un tavolo appartato, all'angolo del bar, in modo tale che nessuno possa essere in grado di ascoltare le nostre conversazioni e mi sono aperto. Mi sono completamente spogliato di ogni qualsiasi maschera o insicurezza, loro sono i miei amici, mi conoscono da sempre e meritano di sapere la verità, meritano la mia fiducia e spero un giorno di potermi riconquistare anch'io la loro.Così li ho informati di tutte le vicende che mi sono accadute da quando ho lasciato Manchester, soffermandomi soprattutto negli ultimi due anni. E' stata davvero dura ripercorrere in modo così dettagliato tutti i momenti della mia vita, soprattutto quelli più delicati, quelli che ricordo malvolentieri. Per la prima volta qualcuno è venuto a conoscenza di questo pseudo lavoro che svolgevo fino a qualche giorno fa, un senso di vergogna e un lieve imbarazzo cresce dentro di me, solo parlandone, solo raccontandolo a voce alta mi rendo perfettamente conto che tutto questo è imbevuto di ridicolo fino all'orlo. E anche se apparentemente ne sono uscito, ci sono fin troppo dentro, più di quanto io stesso voglia ammettere. Per tutta la durata del mio discorso liberatorio, non ho fatto altro che fissare un punto anonimo davanti a me, ignorando gli sguardi interrogativi dei ragazzi, in particolare sentivo lo sguardo di Kyle bruciare su di me più che mai, si sarebbe aspettato di tutto tranne che questo, ne sono certo, so di averlo deluso, come ho deluso tutti gli altri, ma ora non voglio nascodermi, non più. Voglio affrontare questo problema di cui anche io ne sono responsabile e complice, sono disposto anche ad andare dalla polizia, tutto, purchè Jessica e tutte le bambine innocenti rinchiuse sotto terra possano finalmente rivedere la luce.
Chissà cosa le avrà fatto Tom, una volta usciti da casa mia, chissà se ora stia bene, l'unica cosa che al momento mi può consolare è che almeno Jessica è riuscita a rivedere Rachel, l'unico lato positivo che riesco a trovare al momento. Ai ragazzi ovviamente non ho potuto tralasciare tutto ciò che è successo con lei, la nostra strana convivenza, ma di cui alla fine sento la mancanza. La casa senza di lei è vuota, anonima, spenta. Senza i suoi continui lamenti, sbuffi, urla e sì, anche pianti. Senza la sua presenza che solo adesso capisco essere diventata quasi come una di quelle costanti, di quelle certezze che mai crolleranno nella tua vita. Ma io ero l'artefice del suo destino, del suo futuro, se avessi voluto, avrei potuto salvarla senza problemi, ma no, la solita codardia ha preso il sopravvento, continuavo a tenerla a casa mia, senza voler spiegare il motivo neanche a me stesso, continuavo a tenerla in questo limbo in cui era libera, ma non del tutto. E credo che non ci sia cosa più asfissiante di questa.
"Quindi cos'è successo dopo che siete tornati da Edimburgo?" Mi interrompe Tyler. Per un attimo lascio cadere i miei occhi su di lui che ansioso aspetta una mia risposta, così riprendo da dove mi ero fermato.
STAI LEGGENDO
Freedom
Mystery / Thriller[ COMPLETA ] A volte gli eventi tragici che ti accadano possono portarti a gesti estremi, a farti perdere completamente il senso della ragione, accecato e sopraffatto dal dolore. Inizi ad autodistruggerti lentamente, trascinando nella tua spirale d...