Capitolo 28 - Poison

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ANDREW'S POV

Ed è proprio vero che non sai mai cosa ti riserva la vita.
Di quello che ti accade oggi, potrebbe succedere l'opposto il giorno dopo.
E riguardo a questo sei impotente, non puoi far nulla, quando il destino deve seguire il suo corso devi lasciarti trascinare, devi lasciarti trasportare e godere il panorama.
Ma una cosa la puoi fare, puoi apprezzare ciò che il caso ti ha regalato, puoi trasformarlo in qualcosa di prezioso, nel tuo gioiello più grande e crearne una meraviglia. Un capolavoro.
Perché alla fine sta a noi, con le nostre scelte, dare una svolta decisiva alla nostra vita, al nostro futuro.

E per me la svolta decisiva è Jessica.

Il destino mi ha aiutato, me l'ha fatta riavere con me, e non potevo chiedere di più.
Me l'ha fatta riavere con me e questa volta non me la lascio scappare. Sono stato troppo cieco i primi giorni da non apprezzarla subito, l'ho ignorata senza motivo, ma adesso basta.
Adesso è ora che faccia veramente ciò che voglio, ciò che desidero.
Magari non la merito, però essere quassù, insieme a lei mi ha azzerato ogni possibilità di ragionare lucidamente.
È come se fosse stato magico, sembrava un sogno, non era reale, non poteva esserlo.

Non so come abbia fatto a dirle quelle parole così facilmente, non riuscivo più a tenere a freno la lingua, più parlavo più avevo voglia di continuare e avrei continuato per sempre.
Perché quando si tratta di Jessica non esistono più freni, non esistono più limiti.
O tutto o niente.
E questa volta, ero pronto finalmente a dirle ciò che segretamente pensavo da quando l'ho conosciuta, a dirle ciò che non volevo nemmeno ammettere a me stesso.
Ma dirlo ad alta voce, dirlo davanti a lei, mi ha fatto capire quanta verità ci fosse nelle mie parole e più glielo confessavo, più convincevo me stesso che non ero mai stato così sincero in vita mia con nessuno, nemmeno con me stesso.

E quando le nostre labbra si sono incontrate, lì credo di essere veramente impazzito.
Non ci ho capito più niente, pensavo solo a lei, a noi.
Ma non è stato un bacio voglioso e bisognoso, come la prima volta. Questa volta già eravamo consapevoli ed entrambi volevamo goderci il momento a pieno.

Ci ho messo tutto me stesso dentro quel bacio.

Volevo farle capire quanto ho aspettato che accadesse, quanto mi era mancata e quanto si stia insinuando dentro di me, inconsapevolmente.
Senza saperlo lei ha affondato le sue radici nel mio cuore, senza volerlo si è impossessata della mia anima e so che le appartiene e sono felice di cedergliela.
Perché so che la custodirà bene.

Mentre la stringevo a me, avvertivo il suo corpo rilassarsi sotto il mio tocco e non c'era cosa più appagante.
Sapere di poter essere una fonte non di tensione, ma di rilassamento era ciò che volevo.
Sapere che finalmente si sente a suo agio con me, non si sente più inferiore o in suggestione, o peggio ancora impaurita come all'inizio, è gratificante.
Voglio essere un rifugio per lei, voglio dimostrarle in tutti i modi che può fidarsi di me, che per lei sarò presente, sempre e comunque.
Avrei dovuto capirlo prima, questa ragazza così fastidiosa e impertinente mi mandava in tilt il sistema nervoso a volte, non capivo cosa provavo, cosa sentivo.
Quindi ho creduto che la soluzione migliore fosse ignorare tutto, fare finta di niente e allontanarla il più possibile per fare in modo che questo non accadesse più.
Ma ogni volta che i nostri sguardi si mischiavano e diventavano un tutt'uno oppure ogni volta che ci ritrovavamo a parlare mi sentivo come se fossi riuscito a fare un passo avanti e dieci indietro.

E stanotte, con soltanto la compagnia della luna e delle stelle, ho finalmente capito.
Ho finalmente capito che fino ad ora non ho fatto altro che sbagliare con lei, e sono stufo di combattere contro me stesso.
Voglio arrendermi.
Voglio arrendermi a ciò che provo.
E non esiste sensazione più liberatoria di questa.

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