Capitolo 36

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Stavo malissimo. Era passata una settimana dall'ultima visita e oggi sono andata a fare gli esami del sangue e della glicemia. Il dottore ha detto che sono assolutamente necessari e che li dovevo fare ogni mese,prima del parto. Il parto mi spaventava un po',non sapevo se avessi provato tanto dolore o se avessi fatto l'epidurale. Comunque,continuavo a vomitare subito dopo mangiato o quando mi svegliavo e questa cosa non riuscivo a sopportarla. Non potevo non mangiare,avevo un bambino dentro. Erano circa le dieci e mezza del mattino ed ero seduta sul divano a guardare la televisione che trasmetteva programmi poco educativi. In realtà non stavo guardando la televisione ma stavo riflettendo sulla mia vita. Con l'arrivo del mio bambino,era cambiata velocemente. Non andavo più a scuola,anche perché non c'era più l'obbligo della legge ma anche perché ero troppo debole per andarci. Fra pochi mesi avrei stretto fra le braccia il mio bambino e non so cosa penserà la gente di me,quando andrò in giro con una carrozzina per neonati. Alessia sapeva del bambino ed era felicissima,perché tra poco sarebbe diventata "zia". Parole sue. Gli unici che sapevano della gravidanza erano Alessia,Zayn e Zara. Zara Larsson è una mia compagna di classe di cui mi fido molto e non per niente è la mia seconda migliore amica. Ha i capelli biondi,occhi azzurri,carnagione bianchissima e la mia stessa età. È svedese e canta benissimo. Frequenta un corso di canto per diventare una cantante e sentendo già le sue canzoni,mi viene la pelle d'oca. Le più belle in assoluto sono Lush Life e Uncover. Credetemi,è bravissima a cantare. Zayn è il mio migliore amico e stranamente Justin non è assolutamente geloso. Sono felice che questi due vanno d'amore e d'accordo e non fanno scenate di gelosia. Sentì suonare il campanello e mi alzai a fatica dal divano per andare ad aprire. Mi ritrovai davanti Zayn che aprì le braccia per accogliermi in un abbraccio. Mi ci fiondai dentro e mi beai di quell'abbraccio. Gli volevo un bene dell'anima ed è uno dei pochi che sia sincero con me. Odorai il suo odore che sapeva di tabacco mescolato alla menta e dopo mi staccai lentamente,facendolo entrare in casa. Si sedette sul divano e io feci lo stesso,per poi rifiondarmi nelle sue braccia. Era da tempo che non ci vedevamo e mi era mancato.

《 Come mai tutto questo affetto? 》Risi al suono della sua voce,contagiando anche lui. Senza staccare l'abbraccio,puntai i miei occhi sui suoi,che erano quasi del mio stesso colore. Ma nessuno supera gli occhi di Justin. Quelli sono magnifici e neanche Zayn aveva i suoi stessi occhi.

《 Mi sei mancato 》Dissi solamente e lui sussurrò un "anche tu",per poi stringermi di più a sé,facendomi restare quasi senza aria. Restammo in quella posizione per un tempo infinito perché d'altronde mi sentivo bene tra le sue braccia. Chiusi gli occhi per assaporare meglio quel momento e lui mi lasciò un leggero bacio fra i capelli.

《 Come va con il bambino? 》Mi disse dopo un po' e io aprì gli occhi,sciogliendo l'abbraccio e guardandolo negli occhi.

《 Tutto bene 》Gli dissi sorridendo e lui ricambiò il sorriso,annuendo. Toulouse corse verso di me ma dopo cambiò direzione,salendo sul divano e andando verso Zayn. Lui lo prese in braccio mentre il cane agitava in continuazione le sue zampette posteriori. Lo accarezzò ripetutamente mentre gli diceva parole dolci. Dopo lo mise per terra e si girò verso di me,facendo il labbruccio. Lo guardai con sguardo interrogativo e mettendo la testa di lato.

《 Ho fame 》Mi disse,mantenendo il labbruccio e gli occhi da cucciolo. Io risi,mettendo le mani sulle mie cosce e alzandomi in piedi per andare in cucina a preparargli un panino con il prosciutto. Quando lo preparai,presi un tovagliolo dove avevo avvolto il panino e lo portai a Zayn,che in un batter d'occhio lo finì. Aveva il ciuffo leggermente scompigliato che gli ricadeva davanti,gli orecchini e un piercing al naso. Il suo corpo era ricoperto da bellissimi tatuaggi. Mi ricordo che due mesi fa,prima che scoprissi di essere incinta,la scuola aveva invitato tutti gli studenti ad una festa al coperto,in piscina. Si,in inverno. Lui si era tolto la maglietta e rimaneva solo con i boxer,che li usò come costume. Aveva,sul petto,un bacio con le ali e a vita bassa aveva un cuore nero. Erano bellissimi. L'inchiostro nero ricopriva anche le sue braccia possenti.

Dopo dieci minuti rimasti a parlare,ci salutammo e accompagnai Zayn alla porta. Subito dopo lo vidi scomparire e sfrecciare verso chissà dove con la sua macchina nuova. Ritornai nel salotto e mi misi a giocare un po' con Toulouse. In quest'ultimo periodo mi sento veramente bene,apparte le solite vertigini e i conati di vomito che non mancavano mai. Mi sentivo bene sentimentalmente,perché finalmente avevo trovato la mia anima gemella con cui stare ed essere amata ogni giorno. Mi vennero in mente i ricordi dell'orfanotrofio,isolata e profondamente delusa dall'unica amica che avevo. Penso agli altri orfani di cui non ho avuto più notizie da quando sono uscita da quell'edificio. Bah,marciranno li dentro e impareranno a dire che non mi voleva nessuno. Ho già trovato una persona che mi ama e degli ottimi amici,seppure pochi.

Dovevo scrivere nel calendario appeso al frigorifero,l'appuntamento con il dottor.Dallas,che si sarebbe tenuto con l'ostetrica fra un mese. Mi alzai dal divano e cercai una penna ma non c'era. Allora andai in camera mia ma anche frugando fra i vari cassetti,non c'era. Dov'erano finite tutte le penne che avevo comprato?! Andai in camera di Justin e mi sedetti nel letto,aprendo il primo cassetto del suo comodino. C'erano solo boxer e calzini. Aprì il secondo cassetto,sospirando,ma nemmeno lì c'era una penna. Infine aprì l'ultimo cassetto e mi si gelò il sangue nelle vene. Racchiusa in un sacchetto di plastica,c'era una pistola. Sentì i brividi percorrermi la schiena e le gambe tremare. Sentivo i conati di vomito salire e la testa girare vorticosamente. Che sensazione era? Delusione,rabbia,paura e tristezza messi insieme? Può darsi. Presi la pistola e lentamente ritornai nel salotto,senza staccare lo sguardo da essa. Deglutivo rumorosamente e mi dovetti sedere il più velocemente possibile per non cadere. Justin aveva una pistola...perché? Voleva mettere a rischio la mia vita e quella del bambino?! Piansi disperatamente,mettendo una mano sulla pancia istintivamente. Avevo paura. Una fottuta paura. Sentì la porta aprirsi e chiudersi ma sapevo già chi era. Sapevo anche che avrei urlato come una matta se si fosse avvicinato a me. Una persona così non doveva avere niente a che fare con me e il bambino soprattutto. Vidi la figura di Justin comparire nel salotto. Era sorridente ma il suo sorriso si spense quando mi vide il volto rigato dalle lacrime e la pistola in mano. Deglutì a fatica e cominciò ad avanzare verso di me con cautela,come se si aspettasse una mia improvvisa sfuriata.
Subito indietreggiai,alzandomi dal divano bruscamente e aumentando la presa nell'involucro di plastica. Tanto la pistola aveva la sicura e quindi potevo stringere quanto volevo.

《 Ti posso s-spiegare 》Cominciò a parlare ma io lo zittì,incenerendolo con lo sguardo e mettendomi un dito davanti alla bocca. Lui smise di parlare e abbassò lo sguardo alla mia pancia. Sistemai meglio la maglietta e ritornai a guardarlo negli occhi.

《 Perché cazzo hai una pistola in casa,Justin?!! 》Urlai con tutto il fiato che avevo in gola.

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Riscritto Giovedì 23 Giugno
2016

Jariana ~ I CAN'T LIVE WITHOUT YOU {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora