Capitolo 45

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Aprì lentamente gli occhi e cercai di mettere a fuoco la stanza d'ospedale in cui mi trovavo. Justin si era addormentato sulla sedia accanto al mio letto e io avevo ancora quella fascia intorno alla pancia. La porta si aprì di scatto e vidi Justin sbadigliare e stiracchiarsi sulla sedia. Silvia mi sorrise calorosamente e spense quella specie di telefonino,poi tolse la fascia che era diventata anche scomoda. Mi misi seduta lentamente,mugolando di dolore qualche volta e dopo guardai Justin che nel frattempo aveva afferrato la mia mano.

《 La frequenza dei battiti va benissimo. La bambina aveva solo cominciato a dare i primi calcetti,niente di grave. Sono dolori con cui dovrai convivere per ancora pochi mesi. 》Mi disse Silvia e io annuì solamente,accennando un sorriso. Guardai Justin che mi annuì e strinse di più la mia mano.

《 Deve fare alcuni corsi per la preparazione al parto? 》Chiese Justin a Silvia. Strabuzzai gli occhi. Non potevo crederci! Justin si è appena interessato a me e ad Eleonora. Non succedeva da mesi e io ero un po' più felice del solito. So che questo mio umore farà soltanto male al bambino,ma ho bisogno di affetto e di amore e Justin non me lo stava dimostrando. Ma ovvio,come poteva interessarsi a me quando non voleva una figlia femmina. Sospirai e chiusi gli occhi,abbassando lo sguardo verso la mia pancia,che era scoperta. Avevo ancora l'intimo addosso e il pensiero che Justin mi abbia guardato mentre dormivo prese il sopravvento. Scacciai via quel pensiero scuotendo la testa e cercai di ascoltare il discorso di Silvia che stava facendo a Justin.
Stava dicendo che era meglio iniziarli al sesto mese e che sono gratuiti alle future mamme. Mi misi una ciocca di capelli dietro all'orecchio e cominciai a mordermi il labbro inferiore. Mi allungai per prendere il camice e mettermelo,perché Justin non mi toglieva gli occhi di dosso e le mie guance erano diventate color rosso accesso per la vergogna. Me lo misi goffamente e me lo feci allacciare dietro da Justin. Odiavo i camici per i pazienti,perché erano aperti dietro la schiena e si vedeva tutto. Ma al parto lo dovrò indossare per forza.

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Ritornammo a casa dopo una decina di minuti e adesso ero nella mia stanza e mi stavo togliendo la maglietta. Avevo gli stessi vestiti che indossavo quando ero in ospedale. Rimasi con il reggiseno e i pantaloni della tuta e cominciai a guardarmi di profilo nello specchio appeso al muro della mia stanza. La pancia,negli ultimi mesi,era veramente cresciuta. Tanto,anche. Sospirai appena,spostandomi i capelli con un movimento della testa e passai una mano sulla pancia. Sentì un calcetto e sorrisi istintivamente. Una lacrima di felicità rigò la mia guancia destra e l'asciugai con un gesto della mano. Continuai ad accarezzare la mia pancia,sorridendo come un ebete ad ogni calcetto che sentivo,quando sentì due mani appoggiarsi sopra le mie che erano sulla mia pancia. Alzai lo sguardo e notai Justin sorridere appena. Abbassai subito lo sguardo verso le mani di Justin,che nel frattempo accarezzavano lievemente la mia pancia. Sentì un altro calcetto e Justin gemere,togliendo subito le mani. Lo guardai senza far trasparire nessuna emozione e riabbassai lo sguardo,sentendo le guance bagnarsi piano piano. Mi sedetti nel letto,tenendo sempre lo sguardo verso il pavimento,e cominciai a piangere in silenzio. Justin si sedette vicino a me e mi attirò a sé,avvolgendomi in un abbraccio. Mi strinsi nel suo petto e mi beai di quell'abbraccio,tanto desiderato. Desideravo un Justin che si comportasse da vero padre e che mostrasse affetto per me ed Eleonora. Sciolsi l'abbraccio e mi alzai lentamente dal letto,guardandolo un'ultima volta freddamente prima di uscire da quella stanza e indossare una sua felpa pesante.
Uscì per andare al cimitero dove riposavano i miei genitori. Faceva abbastanza freddo ma avevo la felpa di Justin che mi teneva al caldo. Camminai per un paio di minuti e mi ritrovai davanti all'entrata del cimitero. Si alzò un gran vento e potevo ben vedere le piccole lucertole che camminavano per la statua di cemento a forma di angelo,che abbelliva in qualche modo quel posto. Gli alberi erano spogli e le foglie secche scricchiolavano sotto ai miei passi. Insomma,si poteva ben capire che ero in un cimitero quasi abbandonato. Entrai a piccoli passi,attraversando l'entrata e vidi le poche persone che c'erano in quel momento,innaffiare i fiori vicino alle lapidi e pulire il posto dalle foglie che erano cadute. Andai di fronte alla lapide dei miei genitori,dove la foto dei miei che era appiccicata alla lapide si era consumata nel tempo. Con una mano,spostai il terriccio che c'era sopra la lapide e mi misi in ginocchio,stando attenta alla pancia. Contemplai la figura minuta dei miei genitori per un po' di tempo,sentendo un groppo alla gola che mi impedì di parlare,se no sarei scoppiata in un pianto isterico. Accarezzai lievemente la foto della mia mamma e le lacrime cominciarono a scorrere nelle mie guance,facendomi singhiozzare di tanto in tanto e chiudere gli occhi per via della vista offuscata da esse.

《 Ciao mamma,ciao papà 》Dissi tra le lacrime e mi accarezzai la pancia,sorridendo poco dopo,quando sentì un altro calcetto dalla mia piccolina.

《 Mi mancate. E tanto,anche 》Dissi,scoppiando a piangere e mettendomi le mani davanti al viso,sentendo le lacrime distruggere il trucco.

《 Perché siete andati via così presto? 》Urlai fra le lacrime,cercando di smettere di piangere ma questa era una cosa impossibile,visto che avevo la lacrima facile.

《 Perché? Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? 》Urlai ancora una volta e sentivo gli occhi delle persone che c'erano lì bruciarmi la pelle con lo sguardo.

《 Non è giusto! 》Urlai con tutto il fiato che avevo in gola e abbracciando la lapide,non smettendo nemmeno per un secondo di piangere.

《 Dai,Ari,andiamo a casa 》Disse una voce dietro di me e aprì leggermente gli occhi visto che li avevo chiusi,notando Justin prendermi per le spalle e cercando di separarmi dalla lapide. Urlai vari "no" e mi aggrappai più forte alla lapide. Ormai il pianto era diventato isterico e sentì Justin inginocchiarsi alla mia altezza e guardarmi.

《 Ari... 》Disse dolcemente e sul punto di piangere. Lo guardai con le lacrime agli occhi e potevo benissimo vedere che deglutiva.

《 Andiamo a casa,dai 》Disse ancora dolcemente,prendendomi per un braccio e facendomi alzare da terra.

《 P-posso prendere dei fiori,almeno? 》Dissi,guardandolo negli occhi, singhiozzando leggermente e passando una mano sul mio viso per asciugare le lacrime. Lui annuì e presi delle violette,le misi nella lapide dei miei genitori e mandai un bacio da lontano. Sentì le lacrime bagnarmi le guance e una presa al polso,che mi fece camminare verso l'uscita. Tornammo a casa e mi misi nel letto,con Justin che mi fece accoccolare nel suo petto. Dopo vari singhiozzi e ansimi dovuti al pianto,mi addormentai ascoltando il battito del suo cuore.

CONTINUO A 22 VOTI E 22 COMMENTI!! NON VOGLIO I "CONTINUA" E GLI "AGGIORNA".

Riscritto Venerdì 24 Giugno
2016

Jariana ~ I CAN'T LIVE WITHOUT YOU {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora