Capitolo 38

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Auguri per l'Oscar al mio piu grande amore. Leo

《 C-cosa? 》Dissi,mantenendo sempre gli occhi chiusi. Sentì una mano accarezzarmi la guancia e un sospiro dallo sconosciuto. La mia guancia calda a contatto con la sua mano fredda,mi fece venire i brividi lungo la schiena,facendomi tremare ancora di più.

《 Chi s-sei? 》Dissi ancora,perché quella persona non si era decisa a parlare. Facevo trasparire il mio terrore attraverso le mie parole,tremando sempre di più e mordendomi il labbro inferiore nervosamente. Quella persona continuava ad accarezzarmi la guancia,come se stesse cercando di calmarmi ma inutilmente.

《 Alzati 》Disse quella persona con tono freddo ma allo stesso tempo dolce,togliendo la mano dalla mia guancia e alzandosi. Mi tolse le coperte di dosso e sentì subito freddo alle gambe e alle spalle. Aprì lentamente gli occhi,cercando di mettere a fuoco il più velocemente possibile. Nel mio campo visivo c'era solo il comodino con la sveglia che indicava le 2:30 del mattino. Mi girai lentamente verso l'armadio che era di fronte al letto e finalmente vidi lo sconosciuto. Mi alzai velocemente dal letto per la paura. Era vestito con un maglione nero,skinny jeans neri e scarpe nere. Aveva un cappuccio che impediva di vedere il viso. Avevo l'impressione che sorridesse o forse,per la paura,avevo anche le allucinazioni.

《 C-chi sei? 》Dissi di nuovo,alzando la voce per farmi sentire da Justin. Lo sconosciuto mise un dito davanti alle sue labbra e io stavo cominciando ad innervosirmi. Mi scrutava dalla testa ai piedi con uno sguardo gelido,facendomi sentire in soggezione.

《 Giuro che se non me lo dici,mi metto ad urlare e saranno guai per te 》Dissi,mettendomi quasi a piangere e mettendo le mani davanti,per allontanarlo. Lui non apriva bocca ma mi guardava soltanto. I miei denti non lasciavano neanche per un secondo il mio labbro inferiore,che ormai stava sanguinando. Lo sconosciuto prese un fazzoletto dalla tasca davanti dei suoi pantaloni e si avvicinò a me,tenendomi ferma mettendo una mano sul mio fianco e il fazzoletto sul labbro. Mi dimenai ma inutilmente,però quando capì che mi voleva solo aiutare,cercai di rilassarmi e tranquillizzarmi. Tamponava delicatamente il fazzoletto sul mio labbro per togliere il sangue che era uscito e quando finì,lo buttò nel cestino che c'era nella mia stanza. Avevo come l'impressione che conoscesse bene la casa,notando la facilità nel trovare il cestino che era stato posizionato in un angolo remoto della mia stanza.
Ritornò da me e mi guardò un'ultima volta,prima di posizionare un altro fazzoletto sul mio naso e facendomi ispirare quel liquido. Urlavo come una matta e mi dimenavo. Ormai le lacrime avevano bagnato anche il fazzoletto e lo sconosciuto me le asciugò. Mi sussurrava di stare zitta ma io mi dovevo far sentire da Justin.

《 Tranquilla. Andrà tutto bene 》Mi disse e subito dopo sentì le palpebre farsi pesanti. Lo vidi sorridere mentre chiedevo lentamente gli occhi e sprofondavo nel buio.

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Mi svegliai in un letto abbastanza scomodo,con una coperta nera sulle spalle che copriva a malapena le gambe. La testa mi faceva molto male e mi girava,mentre sentivo le labbra secche e il naso tappato. Mi misi una mano sulla fronte sudata e aprì lentamente gli occhi,mettendo a fuoco l'intera stanza. In verità era molto carina. Non c'era una scrivania,le pareti erano colorate di azzurro e verde,c'erano un armadio e vari cassetti. Mi veniva da vomitare e mi alzai di scatto dal letto. Corsi verso la porta e mi accorsi che era chiusa a chiave. Dannazione...Bussavo incessantemente alla porta ma nessuno mi apriva. Urlavo come una matta,sentendo il vomito ancora più vicino. Mi accasciai a terra,piangendo forte e sentendo le gambe cedere. Finalmente,la porta si aprì e qualcuno si posizionò davanti a me,mettendomi alcune ciocche di capelli dietro all'orecchio. Alzai lo sguardo che precedentemente era abbassato e volevo sprofondare nel terreno,in quel momento. La persona che avevo davanti era Harry,che aveva il cappuccio abbassato e le ciabatte ai piedi. In quel momento non resistetti più e gli vomitai addosso,ricevendo un verso di imprecazione da parte sua. Cercai di scusarmi alcune volte ma le lacrime e la voce spezzata me lo impedirono. Misi le mie mani sulle sue ginocchia e cercai di alzarmi per andarmi a cambiare e per pulire il pavimento,ma lui me lo impedì.

Jariana ~ I CAN'T LIVE WITHOUT YOU {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora