-Alexander??-
Una voce femminile lo svegliò dal suo sonno. Era sdraiato sui seggiolini della sala d'aspetto dell'ospedale da tipo due ore, nella posizione più comoda che gli era venuta in mente una volta che, arrivato lì, gli avevano detto di aspettare fuori, poiché non era un parente di nessuna delle persone ricoverate in quel momento.
-Sei tu Alexander ?- gli chiese di nuovo l'infermiera vedendo la sua faccia ancora confusa dal sonno.
-Sì, sì ecco, sono io-
-Adesso puoi entrare-
Alex annuì e si alzò da quella sedia scomodissima, gli faceva male tutto ma non doveva lamentarsi, o almeno, non doveva piangere come un bambino di fronte a quell'infermiera e a tutta quella gente nella sala d'aspetto.
La donna gli fece strada e lo condusse in una stanzetta dalla quale erano appena usciti due agenti di polizia. Lui non doveva preoccuparsi, aveva già parlato con la polizia e, per quanto imbarazzante, aveva raccontato tutta la verità.
Dopo che erano comparsi Dorian e Lottie era scoppiata una violenta rissa, molto violenta, che prevedeva Lottie che tirava mazzate ai due ragazzi che fondamentalmente non avevano avuto nessun ruolo di spicco nella vicenda, e Dorian che riempiva di pugni il cugino di Abigail. Dopo una buona mezz'ora nessuno di loro riusciva più a reggere, ma a quel punto qualche insegnante di passaggio aveva già avvisato la polizia che aveva portato tutti all'ospedale per poi interrogarli. Visto che cose del genere succedevano praticamente ogni giorno la polizia non si era trattenuta per molto e non si era nemmeno preoccupata di avvisare i genitori. Tutto ciò che avevano fatto era una specie di richiamo a gli assistenti sociali (a quanto pare tutti i ragazzi coinvolti eccetto Alex avevano già avuto guai con storie simili).
Una volta entrato nella stanza Alex vide Dorian e Lottie, entrambi avevano il naso rotto e un paio di punti su varie parti del viso, Dorian aveva un occhio nero e un livido sulla mascella, mentre Lottie aveva il labbro inferiore spaccato e gonfio e un livido violaceo sulla tempia, non erano messi male, se paragonati agli altri tre ragazzi.
-Ciao piccolo- gli disse Lottie facendo segno di avvicinarsi.
-Mi dispiace...- Dorian non alzava gli occhi da terra e si massacrava un taglietto che aveva sulla mano.
-N...non devi scusarti...sono io che- Come poteva dirglielo?
-Tu cosa Alex? Non è colpa tua, se solo io non ti avessi lasciato lì da solo-
-Dorian smettila di dire stronzate, non potevi prevederlo e poi non sei sua madre- adesso era Lottie che lo guardava con sguardo da rimprovero.
Dorian stette zitto, Lottie era l'unica che riusciva a farlo tacere. La ragazza si alzò e uscendo trascinò con sè anche Alex. Una volta che si fu chiusa la porta alle spalle una lacrima iniziò a scenderle sul viso pieno di lividi e tagli, ma era solo una, che venne presto asciugata dal dorso della sua mano, già sporco di sangue.
-Scusami Alex- disse Lottie.
Il ragazzo spalancò gli occhi, si aspettava una minaccia, una richiesta di scuse, un inno satanico ma non di certo Lottie che gli chiedeva scusa.
-C...come?-
-Non farmelo ripetere stronzo-
Bentornata Lottie
-No, io, io mi chiedevo perché...perché mi hai chiesto scusa?-
Lottie lo guardò confusa - Beh, mi dispiace, che vuoi che ti dica? Sono stata cattiva con te e solo ora ho capito che non dovevo, sei importante per Dorian, ho sbagliato a paragonarvi a una delle mie relazioni. Spero che non vorrai porvi fine-
-Cosa!? Io...no, assolutamente no-
Lottie sorrise e poi lo abbracciò.
-Vi lascio un po' da soli, ma fate in fretta- detto questo si allontanò facendogli l'occhiolino.
Alex rientrò nella stanza, Dorian non si era mosso di un centimetro. Se ne stava lì, continuando a torturarsi i tagli che aveva sulle mani. Alex non sapeva cosa fare, ci stava pensando, sul serio, a qualcosa di intelligente da dire o fare ma tutto ciò che ne uscì fu un altro pianto, questa volta però un pianto liberatorio, con tanto di singhiozzi e occhi gonfi di lacrime. Dorian lo prese tra le braccia e lo strinse a sé.
-Ti giuro che non ti lascerò più- gli sussurrò all'orecchio.
Udite quelle parole Alex si calmò un pochino e iniziò a godersi i vantaggi di quella posizione, aveva sempre pensato che essere alto 1.57m* a 16 anni fosse una cosa per cui deprimersi, persino la sua migliore amica Daphne era più alta di lu, eppure quando stava con Dorian si sentiva a suo agio, protetto, come se non avesse bisogno di nient'altro al mondo.
***Come al solito faccio schifo a finire i capitoli, mi dispiace. Il prossimo inizierà con una piccola ellisse (credo si chiami così), spero la storia vi stia interessando (lo so che lo ripeto sempre). Non so che altro aggiungere, la scuola e le verifiche mi occupano un sacco di tempo (come se studiassi davvero) quindi non so quando pubblicherò di nuovo. Al prossimo capitolo !! (dove -SPOILER- arriverà un nuovo personaggio, o forse no. -NON ERA UN VERO SPOILER-). Ciao u.u***
*1.57m è la mia altezza, ebbene si, sono alta 3cm in meno di Levi e 2cm in più di Ciel. Da notare che sto usando come paragone una sedicenne (me), un trentaquattrenne (Levi) e un tredicenne viziato (Ciel).
Aggiornamento 08/08/17 sono ancora una nana, non mi sono alzata di un solo centimetro in tutto questo tempo.
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Goodbye Agony -COMPLETO-
RomantizmAlexander si è appena trasferito a Cleveland, Ohio. Il suo primo giorno di scuola non è tra i migliori se non fosse per Dorian, un ragazzo di un anno più grande che sembra provare uno strano interesse nei suoi confronti... ATTENZIONE: questa è una...