Alex aprì gli occhi, solo per vedere la luce filtrare dalla finestra aperta. Si mise a sedere sul letto, guardandosi intorno. Era in camera sua, in hotel. Di ciò che era successo poco prima si ricordava solo brevi immagini frammentate. Si ricordava di Margot, dell'eroina, della porta dell'appartamento che si apriva e Dorian che compariva sulla soglia, lo prendeva in braccio e lo portava via.
Si sentiva stordito, la testa gli girava, probabilmente l'effetto della droga non si era ancora esaurito.
Si risdraiò sul letto, iniziando a fissare il soffitto come se non ci fosse niente di più interessante al mondo.
Guardò l'orologio sul comodino, segnava le 2:20pm.
Tra quaranta minuti sarebbe dovuto essere in aeroporto.
Vicino al suo armadio c'erano le sue valigie, pronte.
Qualcuno doveva aver sistemato la sua roba mentre dormiva.
Fuori dalla porta si sentivano delle voci, probabilmente erano Dorian e Lottie che parlavano non proprio a bassa voce.
Avrebbe voluto interessarsi a loro, ma la verità era che, ora come ora, non gli importava niente.
Non gli importava se Dorian fosse tornato per lui.
Non gli importava se Lottie era arrabbiata per quello che aveva fatto.
Non gli importava di alzarsi dal letto per arrivare in orario a l'aeroporto.
E soprattutto, non gli importava di chi avesse preparato le sue dannate valige.
Era ancora lì, a contemplare il soffitto quando sentì la porta della stanza aprirsi.
Dorian e Lottie entrarono in camera sua.
La ragazza gli si avvicinò, sedendosi sul bordo del letto.
-Ei Alex, come ti senti?- chiese con dolcezza, una cosa strana per lei.
-Bene- rispose il biondo guardando Dorian -Come dovrei sentirmi?-
Il moro teneva le braccia conserte e lo sguardo fisso su di lui.
Alex notò che aveva gli occhi lucidi, ma non gli importava.
-L'effetto dell'eroina, almeno le prime volte, dura circa 5 ore- disse il ragazzo, senza mai staccare gli occhi da quelli celesti di Alex.
Lottie annuì.
-Su Alex- lo chiamò la ragazza -dobbiamo andare, altrimenti faremo tardi-
Il biondo annuì, camminando in modo scoordinato, andando verso la sedia su cui era poggiata la sua adorata felpa nera.
La prese e la indossò, seguendo poi Lottie e Dorian fuori dalla porta della camera.
Quest'ultimo prese la sua valigia e il suo zaino, Alex non era in grado di portare dei pesi da sobrio, figuriamoci da fatto.
Una volta sul pullman Dorian si mise a sedere vicino ad Alex, subendo in silenzio gli sguardi di disprezzo che gli rivolgevano le ragazze della loro classe. Da qualche parte lì intorno ci doveva essere anche Abigail, con il naso sfondato, sette punti in fronte e diversi lividi sulla faccia.
Il tutto a causa di Lottie e delle sue New Rock.
-Così adesso ti siedi vicino a me eh?!- disse Alex accennando un sorriso inquieto.
-Alec, non era mia intenzione ferirti...- iniziò a dire Dorian, ma sapeva che non si poteva scusare con lui in questo stato.
-Non ci sei riuscito tanto bene allora -
-Lo so, ma ti giuro che non volevo che finisse così, lo sai che ti amo e che non permetterei mai che ti venisse fatto del male-
Ancora una volta Alex rise, con quella risata isterica che sembrava quasi un pianto.
-Se mi amavi allora perché mi hai abbandonato? -
Dorian abbassò lo sguardo, sapeva di avere torto, ma non voleva rischiare di perderlo sul serio. Doveva ammetterlo a sé stesso, era estremamente egoista. Aveva abbandonato Alex credendo di farlo per il suo bene, ma quando era stato davvero vicino a perderlo non aveva voluto lasciarlo andare, lo amava e lo voleva per sé. Non avrebbe accettato compromessi, non più. Non gli importava di mettersi contro la preside, contro Abi o contro i genitori di Alex stesso.
Avrebbe combattuto per lui, se lui lo avesse voluto. Aveva deciso che, una volta finita tutta questa storia, avrebbe lasciato scegliere ad Alex cosa fare, e avrebbe rispettato la sua decisione, qualunque essa fosse.
-Non ho intenzione di abbandonarti, ne ora ne mai, ti amo Alec, e anche se ora sei troppo fatto per capire la situazione sappi che io starò sempre al tuo fianco, finché mi ci vorrai-
La testa di Lottie sbucò dallo spazio tra i due sedili.
-Che dolce che sei Dori- gli disse in falsetto.
Dorian la spinse via, e si rivolse nuovamente ad Alex, che si guardava le mani stranito.
-Alec? Hai capito quello che ti ho detto?-
Il biondo fece segno di sì con la testa, sempre guardando in basso.
-Ma allora...Perché hai fatto tutto questo?- chiese, arrossendo leggermente.
-Beh ecco...-
-La preside cagna lo aveva minacciato di espellermi, e lui da bravo amico è stato al suo gioco, ma ora che verrò espulsa comunque non c'è motivo di continuare la messinscena, no?! - rispose per Lottie per lui.Lottie aveva spudoratamente deciso di ignorare la parte della minaccia verso Alex, semplicemente perché riteneva che il ragazzo non fosse psicologicamente pronto per affrontare un altro problema del genere.
Entrambi lo guardarono, per vedere la sua reazione.
Ovvero rimanere assolutamente indifferente.
-Cosa faresti se ti dicessi che non voglio più stare con te?- chiese il più piccolo.
Dorian soffocò un respiro -Ti lascerei andare --Anche se ti ho causato tutti questo danni?-
Dorian si morse il labbro -Alec, io ti amo, ma seriamente, così tanto che se dovessi rinunciare a te per farti stare bene lo farei, perché quello che vuoi tu è molto più importante per me di quello che desidero io-
Alex non rispose, si limitò a fissarlo, con gli occhi che si facevano lucidi contro la sua volontà.
-Dorian, io non voglio che mi lasci andare, finora, tutto ciò che ho voluto è stato che tu tornassi indietro per me, che tornassi a prendermi, non importa che problemi dovremmo affrontare. Non voglio più che tu te ne vada-
Il moro allora non poté far altro che abbracciarlo, stringendolo al petto, e lasciandoli un leggero bacio sulla fronte.
Il biondo si lasciò cullare tra le braccia del moro per tutto il resto del viaggio.
Una volta all'aeroporto però tenere fermo Alex fu una vera impresa, in quanto il più piccolo non la smetteva di andarsene in giro di qua e di là, salutando i bambini e andando contro a ignavi passanti.
L'eroina non l'aveva preso tanto bene, e così sembrava di interagire con un bambino apatico di due anni.
Una volta che la classe si fu imbarcata sull'aereo però, Alex si calmò, accoccolandosi sulla spalla di Dorian, che era seduto accanto a lui.
L'effetto della droga stava pian piano calando, sarebbe stato del tutto sobrio una volta arrivato in America.
Il viaggio durò 12h, come previsto, durante la maggior parte delle quali Alex dormì sulla spalla di Dorian, Dorian si sforzò di trovare un modo per riparare ai danni che avrebbero dovuto subire una volta tornati, e Lottie giocò al solitario sul suo iPad.
Un viaggetto tranquillo insomma.
Arrivati all'aeroporto di Cleveland Dorian spiegò ad Alex, ormai tornato sobrio, il piano per evitare, almeno in parte, i casini che lo aspettavano.
Il geniale piano, consisteva nell'abbandonare l'aeroporto con il furgoncino di Arianne, prontamente avvisata, poco prima, da Lottie. La "misteriosa" ragazza dai capelli rosa si trovava, infatti, in zona, pronta per dare a tutti un passaggio verso casa di Dorian.
Non si sapeva esattamente che scopi avesse il tutto, semplicemente tutti e tre volevano abbandonare al più presto quell'ambiente problematico.
Purtroppo però, neanche questo semplice piano andò come previsto.
Mentre si trovavano nel parcheggio ad aspettare Arianne, infatti, una sorpresa alquanto sgradita si parò davanti ai tre ragazzi:
Di fianco a un suv nero stavano due persone, che chiacchieravano amabilmente tra loro.
Si da il caso che fossero precisamente le due persone che il piano prevedeva di evitare il più allungo possibile.
Vicino alla macchina, intenti a fissarli infatti, stava la preside Ambra, con la solita espressione morta, accanto a un uomo alto, vestito elegantemente, con una faccia che non prometteva niente di buono e che teneva tra le mani una busta di carta gialla.
-Chi diavolo è?- chiese Dorian confuso.
Alex abbassò gli occhi -Mio padre- disse.
-Porca merda- aggiunse Lottie, giusto per dare il giusto senso di tragicità alla situazione.***Avrei fatto un capitolo migliore e più lungo se mia sorella non mi avesse minacciata. Comunque, spero che vi sia piaciuto lo stesso, finalmente Alex e Dorian sono tornati insieme, ma adesso c'è un nuovo problema ad aspettarli. Come se la caveranno? Non lo so neanche io (o forse sì). Mi auguro che continui ad interessarvi e piacervi, fatemi sapere cosa ne pesante. Besos e al prossimo capitolo (che spero di riuscire a scrivere presto) u.u***
Ps. Scusate per eventuali errori di scrittura, ma ho pubblicato dal cellulare, e questo cellulare fa sempre danni ~>_<~
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Goodbye Agony -COMPLETO-
Roman d'amourAlexander si è appena trasferito a Cleveland, Ohio. Il suo primo giorno di scuola non è tra i migliori se non fosse per Dorian, un ragazzo di un anno più grande che sembra provare uno strano interesse nei suoi confronti... ATTENZIONE: questa è una...