Tutto il francese di questo capitolo è totalmente a caso, perché io ho 6 in francese e non mi ricordo niente di ciò che ho studiato quest'anno. Sì lo so, potevo usare l'italiano, ma no, voglio essere realistica.Buona lettura**
-Alex? Alex svegliati... merda-
La voce di Lottie lo chiamava, ma sembrava che provenisse da un posto molto lontano, irraggiungibile.
-Alex porca troia svegliati, ti prego Alex...-
Finalmente il ragazzo riuscì ad aprire gli occhi, la testa gli faceva malissimo, e sentiva il sangue scorrergli sul viso. Aveva un sapore metallico in bocca e le gambe gli facevano male. Ma non sembrava avere niente di rotto. Si sentì sollevare, dopodiché perse di nuovo i sensi.
-Che è successo al tuo amico?- chiedeva la voce di un uomo, parlava francese.
-Ehm, Il est...tombé dans les escaliers?!- rispondeva Lottie, mettendo in pratica il poco francese che sapeva.
-Sur un buisson?-
-Sì, è cascato dalle scale in un cespuglio, cos'è non vuole aiutarlo solo perché non la convince?-
L'uomo non sembrava capire, così annuì e basta.
Alex aprì gli occhi, era sdraiato su un divano in una stanza che non conosceva e un uomo che non aveva mai visto gli stava disinfettando le ferite.
-Alex? Oh mio dio allora sei vivo- urlò Lottie abbracciandolo.
-Ehm...sì, credo-
Una volta che l'uomo ebbe finito Alex si alzò, incredibilmente non si era rotto niente. I cespugli avevano attenuato la caduta meglio di quanto avesse pensato.
Si guardò allo specchio, adesso oltre che a quelle occhiaie spaventose aveva anche un sacco di taglietti e ferite sulla faccia, inoltre sentiva tutto il corpo indolenzito. Si alzò le maniche e notò che anche le sue braccia non erano in condizioni migliori.
-Vous, essayez d'être plus prudent la prochaine fois- gli disse l'uomo. Alex annuì, dopodiché i due uscirono da quell'infermeria improvvisata. Erano ancora dentro la reggia.
Sembravano passate ore. Il sole era alto nel cielo e ad Alex faceva male la testa.
-Lottie, come ci sono arrivato fin qui?- chiese, ancora un po' stordito e zoppicante.
-Ti ho portato in braccio, che domande- rispose la ragazza.
Alex annuì, l'aveva portato in braccio, lei, che pesava sì e no 45kg, con quei tacchi improponibili. Probabilmente erano passate davvero delle ore.
-Grazie Lottie-
La ragazza sorrise, uscendo in giardino per fumarsi una sigaretta, era vietato fumare, ma non sembrava importarle poi molto.
-Tu piuttosto, perché diavolo eri sul quel cornicione, ti sei bevuto il cervello?-
Il ragazzo non rispose, limitandosi a guardare da un altra parte.
-Lo sai cosa farebbe Dorian se tu ti facessi male sul serio?!-
-Niente, non farebbe niente. Perché se gli importasse veramente sarebbe qui con me, e non con quella troia di Abigail- urlò il ragazzo, cercando di trattenere le lacrime. Poi si voltò e si avviò dalla parte opposta, tirandosi il cappuccio sugli occhi.
-Si può sapere dove stai andando?!- urlò Lottie correndogli dietro.
-Sono le sei, ritorno al parcheggio. Voglio andare via da questo posto-
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Goodbye Agony -COMPLETO-
Storie d'amoreAlexander si è appena trasferito a Cleveland, Ohio. Il suo primo giorno di scuola non è tra i migliori se non fosse per Dorian, un ragazzo di un anno più grande che sembra provare uno strano interesse nei suoi confronti... ATTENZIONE: questa è una...