"Dovresti tagliarti i capelli"

152 16 19
                                    



Alex si alzò dal letto, dirigendosi verso il bagno con passo lento. Si lavò e guardò il suo volto riflesso nello specchio. Aveva delle occhiaie inquietanti e sembrava più pallido del solito. Ma non gli importava niente, non doveva impressionare più nessuno e a nessuno importava se lui sembrava un cadavere o meno. Uscì dal bagno e andò verso l'armadio per vestirsi. Indossò dei jeans grigi aderenti e una felpa nera enorme con il cappuccio che, se tirato su, gli copriva anche gli occhi. Uscì in fretta dalla stanza  e scese nella hall insieme ai suoi compagni. I prof li portarono tutti nel ristorante dell'hotel, dove poterono fare colazione con le specialità francesi. Alex non prese niente se non un enorme tazza di caffè che era quasi certo non sarebbe riuscito a finire. Scelse un tavolo in fondo alla stanza e ci si sedette, in attesa che arrivasse Lottie, o che il sonno si impossessasse di lui. 

-Ei Alex- la voce di Lottie lo riportò con i piedi per terra, perchè praticamente stava dormendo ad occhi aperti.

La ragazza, perfettamente truccata e con i capelli  in ordine, si sedette di fronte a lui, indossava una gonna di pizzo nera e un corpetto aderente in stile vittoriano. Tra le mani, piene di anelli e con le unghie smaltate di nero pece, teneva un piccolo cupcake al cioccolato, ed era intenta a farlo in mille microscopici pezzi.

-Ciao Lottie- la salutò il ragazzo, cercando di evitare il contatto visivo. Ma fallì miseramente, facendo in modo che la ragazza notasse in che condizioni era.

-Dio mio Alex, tesoro, che cosa ti è successo?-

-Ecco io...non ho dormito tanto bene- mentì il ragazzo, spostando lo sguardo verso ciò che rimaneva del dolce tra le mani della ragazza.

Ma Lottie aveva vissuto una vita molto più intensa della sua, e capì subito che stava mentendo. Non che servisse una gran esperienza, Alex mentiva da cani.

-Intendo il vero motivo, sai? Chi ti sembro io, tua madre? Alex caro lo sai che a me dovresti dire solo la verità-

Il ragazzo sospirò, ma alla fine si decise a parlare, e poi comunque prima o poi Lottie sarebbe venuto a scoprirlo comunque.

-E va bene- disse il ragazzo prendendo un abbondante sorso di caffè. 

Dopo che gli ebbe raccontato tutto, Lottie non fece in tempo a dire niente, che nella stanza entrò Dorian, quasi a voler confermare ciò era appena stato detto, seguito da Abigail e tutta quella stuola di puttanelle.

-Sai Dorian- disse Abigail con un tono di voce degno di uno struzzo che esalava il suo ultimo respiro -dovresti proprio tagliarti i capelli-

Dorian annuì, senza neanche starla a sentire. 

Lottie guardava il tutto con aria stupefatta.

Che stracazzo era sucesso al suo amico?

La ragazza si alzò, facendo tintinnare le catene che usava come cintura, e si diresse a passo deciso verso Dorian. Alex invece rimase fermo, seduto, a bere il suo caffè.

-Dorian- lo chiamò Lottie una volta che gli fu davanti, beccandosi un sacco di occhiatacce da parte del gruppetto di ragazze vicino -Si può sapere perché giri con queste Barbie bulimiche?-

Dorian si voltò verso di lei con uno sguardo insolitamente spento.

-Come se tu non avessi mai vomitato niente- sottolineò  a bassa voce un'insulsa persona del gruppo.

Lottie la guardò con fare omicida.

-Senti Lottie- disse Dorian -davvero, mi dispiace, ma adesso è meglio se te ne vai-

Goodbye Agony -COMPLETO-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora