Alex teneva la testa appoggiata al cuscino, ormai macchiato dalle sue lacrime e da un po' di saliva, il ragazzo dietro di lui si muoveva freneticamente, artigliando i suoi fianchi lasciandovi segni rossastri. Alex stringeva i pugni, tirando le lenzuola sotto di lui. Faceva male, faceva dannatamente male.
Una volta che il ragazzo ebbe raggiunto l'orgasmo uscì da lui, senza preoccuparsene minimamente, sdraiandosi accanto ad Alex e addormentandosi in pochi secondi. Non una parola, non uno sguardo, niente di niente. Alex si mise a sedere, ormai sopportava abbastanza bene quel genere di dolore. Il tatuaggio fatto appena poche ore prima gli faceva ancora male, ed era rosso sul suo petto pallido.
Si guardò intorno, la camera di quel ragazzo francese, di cui non sapeva neanche il nome, era una camera normale, come quella della maggior parte dei ragazzi della sua età, nulla di speciale. Nulla che lo colpisse o che lo distinguesse dagli altri.
Perché diavolo era finito lì? Era davvero così disperato da andare a letto con la prima persona che incontrava in discoteca? A quanto pareva sì.
Alex si alzò dal letto, raccogliendo i vestiti sparsi sul pavimento. Non avrebbe avuto senso aspettare lì il risveglio dell'altro. Se lui era ubriaco quel ragazzo lo era ancora di più. Non c'era interesse tra i due, non c'era niente. Nessuno sapeva nemmeno il nome dell'altro. Ma Alex non gliene faceva una colpa, infondo lui stesso aveva acconsentito a del sesso occasionale senza nessun secondo fine. Forse però avrebbe dovuto fermarsi al bagno del locale, invece di farsi trascinare a casa del suo partner, visto che ora doveva ritornare all'hotel e non sapeva neanche dove diavolo fosse. Comunque, indossò i suoi vestiti e cercò per la stanza la sua roba. Ad un tratto il ragazzo, che credeva addormentato, alzò la testa dal cuscino, e infilò una mano nel cassetto del comodino lì accanto, estraendone il portafoglio, dal quale prese alcune banconote, per poi lanciarle ad Alex.
-Vous avez été un...e bonne fille- disse sbiascicando la frase con una pronuncia molto simile a quella di Lottie.
Il significato però non era così difficile da intuire. Il biondo raccolse le banconote e le guardò stranito, erano euro, non sapeva neanche quanto valessero.
-Ti sembro una fottuta marchetta io?- chiese indignato al ragazzo.
Ma quello ovviamente non sapeva una cippa d'inglese, quindi annuì e ributtò la testa nel cuscino.
Fantastico, adesso si era ridotto a fare la troietta per i ragazzetti ricchi di Parigi.
Città dell'amore e del romanticismo, proprio.
Alex sbuffò e si infilò i soldi in tasca, uscendo dalla porta il più silenziosamente possibile. Abbandonata quella villetta di lusso si ritrovò su una strada, senza la minima idea di dove andare.
Iniziò a incamminarsi, senza sapere nemmeno se era la direzione giusta. Ad un certo punto sentì il rombo di un motore passargli accanto, per poi fermarsi al lato del marciapiede.
Alex si voltò e vide una moto nera su cui stava una ragazza, anche se aveva il casco la riconobbe, dai vestitini succinti e dalle Demonia nere e metallizzate.
Ma perché Lottie aveva una moto?
La ragazza sollevò la visiera del casco, mostrando il suo bel visino malizioso e strapieno di trucco nero.
-Sai quanto ci ho messo a trovarti?-
Non era passato così tanto tempo da quando se n'era andato dal locale in cui avevano deciso di passare la serata. Al massimo un paio d'ore. Lottie aveva una strana concezione del tempo.
-Di chi è questa moto?- chiese il ragazzo.
Lottie alzò le spalle -L'ho fregata a un tipo francese-
STAI LEGGENDO
Goodbye Agony -COMPLETO-
RomanceAlexander si è appena trasferito a Cleveland, Ohio. Il suo primo giorno di scuola non è tra i migliori se non fosse per Dorian, un ragazzo di un anno più grande che sembra provare uno strano interesse nei suoi confronti... ATTENZIONE: questa è una...