Sorpres...ah

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Questa casa è così grande

Daphne si avvicinò alla porta d'ingresso della villa e, un po' indecisa, bussò, chiedendosi chi si sarebbe trovata difronte. 

Era arrivata a Cleveland solo poche ore fa, la mamma di Alex, la signora Sophie, l'era andata a prendere a l'aeroporto poco prima che Alex finisse la scuola, per fargli una sorpresa, solo che il suo amico non era tornato a casa. Sophie le aveva detto che probabilmente era a casa della sua ragazza.E aveva chiamato questa "magnifica Charlotte" per averne conferma. Fatto ciò, le aveva proposto di aspettare che Alex tornasse. Ma Daphne non l'aveva ascoltata. 

Aveva chiamato Alex sul cellulare, ma anche questa volta aveva risposto la ragazza, Charlotte, che le aveva detto che, se proprio ci teneva, poteva venire da lei, visto che Alex non sarebbe tornato a casa molto presto. Il tono con cui le aveva parlato pareva annoiato. Però le aveva comunque dato l'indirizzo di casa sua. Sicchè dopo neanche 5 ore dal suo arrivo a Cleveland già si trovava a vagare per quella città alla ricerca di quella casa. Finalmente, dopo un'ora e mezza, l'aveva trovata.

Dopo la loro ultima chiacchierata, quella prima del ballo, lei e Alex avevano parlato sempre di meno. E lui non aveva accennato al fatto di avere una ragazza, ma poi Charlotte non era forse quella che il primo giorno l'aveva minacciato di morte? Era sicura di essersi persa qualcosa di importante. E voleva sapere cosa.

Suonò due volte al campanello finchè la porta non si aprì. Sulla soglia comparve una ragazza. Sembrava decisamente il contrario di come l'aveva descritta la mamma di Alex. 

Diceva che era sempre pettinata e vestita bene, mentre la ragazza che aveva di fronte indossava dei pantaloncini da basket rossi troppo lunghi, una canottiera bianca che, vista la taglia, non copriva niente e teneva i capelli nero pece sciolti sulle spalle in una piega che di ordinato non aveva niente. Un'altra cosa che le aveva detto Sophie mentre parlava di quella favolosa ragazza era che non beveva nè fumava e che voleva rimanere vergine fino al matrimonio. Bene, di fronte a lei stava una ragazza con in mano una bottiglia di birra e una sigaretta che non aveva proprio l'aria di una vergine.

-Ciao- disse la ragazza accennando un saluto con la mano, dopodiché si girò e rientrò in casa. Daphne la seguì. 

-Tu sei Charlotte?- chiese educatamente una volta che si fu chiusa la porta alle spalle.

La ragazza, che si era buttata sul divano e aveva iniziato a giocare a un videogioco decisamente troppo splatter per gli standar di Daphne, annuì.

-Se cerchi Alex ti dico che è di sopra, con Dorian-

-Sì, ehm grazie- rispose la ragazza iniziando a salire le scale.

La mora non si voltò nemmeno, tanto era presa dal gioco.

Forse ora aveva più chiara la situazione. Charlotte stava fingendo, proprio come aveva fatto lei un anno prima. Alex non era etero affatto. La sua storia con Dorian andava alla grande e in qualche meraviglioso modo erano riusciti a ingannare perfettamente i suoi genitori.

Perfetto, non vedeva l'ora di rivedere Alex, gli era mancato un sacco.

Si fermò davanti a una stanza, bussò. Dall'altro lato della porta si sentì una voce infantile.

-Entra pure- 

Daphne entrò. Era la camera di una bambina. Piena di giochi e con un letto a baldacchino posto al centro. Sul tappeto rosa era seduta una ragazzina, avrà avuto 7-8 anni.

-Scusami piccola, sai dov'è Alex?-

-Certo- disse la bambina sorridendo -è due stanze dopo di questa, verso destra. Sulla porta ci dovrebbe essere scritto Dory.-

Goodbye Agony -COMPLETO-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora