Ci sediamo per terra e aspettiamo nuovi ordini.
Logan gioca con i lacci delle sue scarpe e guarda in basso.
Lo guardo e gli vorrei chiedere il motivo per cui non ha scelto gli Eruditi.
Si è dimostrato agile, ma ha tutte le qualità che darebbe avere un buon Erudito.
"Logan" dico io richiamando la sua attenzione.
Lui alza gli occhi dai suoi lacci e annuisce, come per dire che mi sta ascoltando.
"Perché hai abbandonato gli Eruditi?"
Lui sposta lo sguardo.
"Ehm" inizia.
"Io..."
Non finisce la frase che un uomo esclama "Preparatevi a saltare."
Lo dice come se avesse appena ordinato di stare in silenzio, non come se avesse appena esordito di buttarsi da un treno in corsa.
"Che cosa?" Chiede un giovane iniziato.
"Vuoi davvero che saltiamo da un treno in corsa e cadiamo per 20 metri fini a spiaccicarci contro il suolo?"
"Non essere sciocco" ribatte l'uomo." Salterete quando passeremo abbastanza vicino al tetto di un edificio, è lì che dovrete saltare. Spero abbiate abbastanza energia nelle gambe, perché se non salterete abbastanza in lungo, cadrete nel baratro che c'è tra il treno e il tetto."
Inizio a spaventarmi.
Ho avuto difficoltà a salire su un treno in corsa, figuriamoci a scendere.
Logan invece non è turbato dalle parole dell'uomo.
Si allaccia le scarpe velocemente, poi si alza e mi guarda.
Nota la mia espressione terrorizzata, allora mi da una pacca sulla spalla e mi dice "Ehi, coraggio."
Vorrei chiedergli di saltare con me, di tenermi per mano durante il salto, ma non voglio che pensa che sia debole, non voglio che pensi che non potrò mai sopravvivere tra gli Intrepidi da solo.
Ancora una volta, mi rendo conto di quanto Logan mi conosca, perché accenna un sorriso e mi dice "Vuoi che saltiamo insieme? Vuoi che ti tenga la mano?"
Sono sbalordito da quanto possa prevedere i miei pensieri.
Vorrei abbracciarlo in questo momento, perché Dio solo sa quanto ho paura di saltare, ma mi limito ad annuire.
"Iniziate a saltare!" Urla un uomo dal fondo della cabina.
I primi che saltano sono figli di Intrepidi probabilmente, perché sembra che si fossero preparati da giorni a saltare da un treno in corsa, e solo i membri della fazione sanno come avviene l'iniziazione.
Saltano in due, tre, sei, otto.
Non ho ancora trovato il coraggio di farlo.
Logan mi prende il braccio e mi trascina verso la fine della cabina. Vuole prendere la rincorsa, così salteremo più lontano.
Mi molla il braccio.
"Pronto?" Chiede lui.
Indugiò un attimo, poi annuisco.
No, non sono pronto. Ma se aspettiamo ancora sarà troppo tardi.
Mi prende la mano.
Gliela stringo più di quanto avrei voluto, ma ho bisogno di stringerla.
Inizia a contare.
"Tre".
Stringo ancora più forte la presa.
"Due"
Porto il piede destro davanti al sinistro.
Fa una pausa e poi esclama
"UNO".
Ci lanciamo insieme fuori dal treno.
Rimaniamo sospesi in aria per qualche secondo.
Chiudo gli occhi. Non voglio guardare.
Ora stringo la mano talmente forte che ho paura di fargli male, ma lui non so lamenta.
Forse anche lui mi sta stringendo forte la mano, ma non me ne accorgo, perché gliela stritolo troppo forte.
Atterriamo sul tetto.
Lui cade quasi in piedi, perde per un attimo l'equilibrio ma lo riacquista velocemente.
Io invece cado rovinosamente sul braccio.
Mi esce un gemito dalle labbra.
Non apro gli occhi.
Sono troppo scosso per farlo.
Logan vede che non mi rialzo, allora si china verso di me per farmi sedere.
"Kendall ce l'abbiamo fatta! Forza alzati!"
Apro gli occhi e vedo il suo volto sorridente davanti a me.
Abbiamo saltato davvero.
Mi alzo con il suo aiuto, appoggiandomi a lui.
Ridiamo entrambi.
Un ragazzo urla "Hei Pacifico."
Si riferisce a me.
Ho ancora addosso gli abiti marroni dei Pacifici, è per questo che sa la mia fazione di provenienza.
"Te la stavi facendo sotto vero? Dovevi vedere la tua faccia mentre sei saltato."
Vorrei rispondergli ma non so come farlo. Non mi hanno mai insegnato come difendermi dagli insulti. Non ne avevo neanche mai ricevuti.
"Lo vedi quello? Sarà sicuramente il primo a venire eliminato. Non sa neanche correre. Non sa neanche camminare!" Continua il ragazzo indicandomi e parlando con uno che probabilmente è suo amico.
Io abbasso lo sguardo. Potrebbe avere ragione.
Logan cammina verso di lui e gli ordina "Sta zitto."
"Uuh e tu chi sei, il suo amichetto del cuore? O forse il suo ragazzo, a giudicare da come ti stringeva la mano." La gente intorno a noi ride.
Logan ripete calmo "Sta" fa una pausa "zitto".
Questa volta il ragazzo smette di ridere, guarda Logan negli occhi, il suo sguardo si fa serio, crudele, sadico.
"E se non lo faccio? Cosa fai? Cercarai di offendermi con i tuoi insulti da Erudito? Mi dirai che sono stupido, o 'che il mio quoziente intellettivo è notevolmente sotto la media'? Provaci se hai il coraggio."
Le persone intorno a noi mormorano e alcune continuano a ridere.
"No". Risponde Logan con voce ferma. "Non ce n'è bisogno. L'hai già fatto tu."
Il ragazzo gli lancia uno sguardo maligno, sembra che stia per alzare la mano per dargli uno schiaffo, ma Logan non si muove. Continua a guardarlo negli occhi.
Prima che possa succedere qualcosa, un uomo esclama dall'altra parte del tetto "Silenzio voi." Riferendosi a Logan e a quel ragazzo.
"Mi chiamo Eric. Sarò il vostro istruttore. Vi seguirò nel l'iniziazione e deciderò la vostra classifica, dal primo all'ultimo. Chi si trova in fondo alla classifica verrà eliminato, dovrà abbandonare immediatamente la fazione, e diventerà un escluso."
A queste parole mi irrigidisco. E se diventassi un Escluso? E se non fossi abbastanza coraggioso per questa fazione?
" Avvicinatevi" esclama Eric.
Ci avviciniamo tutti e vediamo che alle sue spalle c'è un baratro di cui non si riesce a scorgere la fine.
"Questa è l'entrata" continua Eric.
"Che cosa c'è sul fondo?" Chiede il ragazzo che mi ha insultato poco fa.
"Come ti chiami?" Dice Eric.
"Will" risponde il ragazzo. La sua voce non è ferma, pare che Eric gli incuta timore. In effetti tutti quei piercing, e quei tatuaggi disegnati sui muscoli non aiutano ad entrare in confidenza con lui.
"Beh Will" dice Eric "Lo scoprirai saltando".
Dei mormorii si dispargono tra di noi.
"Chi è il primo?" Domanda Eric.
Tutti tacciono.
Si guardano i piedi o si allontanano.
A un certo punto esce una parola dalle mie labbra. Non mi ricordo neanche quando l'ho pensata.
"Io" dico con voce tremante.
Logan mi guarda con uno sguardo impaurito.
"Kendall non sai cosa ci sia sul fondo" mi dice a bassa voce guardandomi negli occhi.
Io scuoto la testa.
Non so perché mi sono offerto, mi sento come se non l'avessi deciso io, ma come se le mie labbra lo abbiano fatto senza che io me ne fossi accorto.
"Un Pacifico" dice Eric mentre mi scruta.
"Non se ne sono mai visti qui."
Deglutisco a fatica mentre mi osserva.
"Forza allora. Vieni."
Mi lascia il posto sul cornicione e io cammino verso di esso lentamente.
Mi tolgo la felpa marrone che indosso. Mi sta molto grande e potrebbe impacciarmi. La lancio a Logan che la prende al volo.
"Belle braccia Pacifico." Dice Will dal fondo del gruppo. Ovviamente è ironico. Nonostante abbia vissuto una vita contadina, e quindi di costante lavoro, non ho molti muscoli. Sono magro si, però sono abbastanza debole.
Comunque ignoro il suo commento e mi sporgo a guardare il baratro scuro dotto ai miei piedi.
Chiudo gli occhi e respiro. Respiro e apro gli occhi.
"Entro l'anno per favore." Dice Eric mentre si guarda le unghie.
Devo saltare. O lo faccio o mi derideranno tutti e diventerò un Escluso.
Mi getto nell'oscurità del baratro.
Urlo, non posso farne a meno.
Sento le pareti dell'edificio scorrere accanto a me, e la luce del sole che si affievolisce sempre di più.
Prendo sempre più velocità.
Ad un tratto i miei piedi toccano qualcosa, poi cado, e quel qualcosa lo avverto su tutto il corpo.
È una rete.
Sono salvo.

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//Kogan//Divergent//
Fiksi PenggemarSiamo in una città del futuro dove i ragazzi raggiunti una certa età devono scegliere la loro fazione, una categoria che li accompagnerà per il resto della loro vita. Le categorie sono: -Abneganti, gli altruisti. rifiutano tutto ciò che comporta ego...