//Kogan//Divergent// Capitolo 9

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Chiudo gli occhi.
Respiro.
Riapro gli occhi.
Cerco di apparire il più calmo possibile ma non ci riesco, quindi smetto di nascondere la mia ansia, tanto non sono capace.
Arrivo al tavolo.
Prendo il coltello.
Mi giro per cercare con lo sguardo la mia famiglia, vedo che mi sorride, e questo mi dà coraggio.
Guardo anche Logan, che annuisce con la testa, come per dire "Fai la tua scelta amico. Respira, calmati, e scegli con saggezza"
Sorrido a Logan e ai miei genitori, poi mi giro di nuovo verso il tavolo.
Guardo il coltello che stringo in mano.
Non avevo mai toccato un arma, i miei genitori non hanno neanche mai parlato di armi, per ovvie ragioni.
Infilo delicatamente la lama nella mia pelle, poi più profondamente, in modo che scenda almeno una goccia di sangue.
Il dolore non è forte. Sono troppo agitato per sentirlo.
Fisso le ciotole.
Non sono più sicuro di quello che sto per scegliere.
Forse ho sbagliato a considerare immediatamente l'idea di andarmene dai Pacifici, forse una vita tranquilla mi renderà felice, in futuro.
Desidero davvero lasciare la mia famiglia?
E se facessi la scelta che ho in mente, avrò l'occasione di rivedere Logan?
Non posso separarmi da lui.
Lui probabilmente sceglierà gli Eruditi.
A questo pensiero mi sposto senza rendermene conto, davanti alla ciotola piena d'acqua.
Ma lui mi ha fatto promettere.
La sua scelta non dovrà condizionare la mia.
Allora indietreggio e mi sposto al centro.
Nessuno mi mette fretta fortunatamente, lo sanno che è un momento importante.
Probabilmente fino ad ora, sono quello che ci sta mettendo di più per compiere la sua scelta.
Potrei scegliere gli Abneganti.
Il Test mi ha detto che sono predisposto anche per quella fazione, e trovo che dedicare  la propria vita ad aiutare le persone meno fortunate di me sia un gesto nobile.
Però non so se mi renderà felice, non potermi mai guardare allo specchio, vestirmi sempre di grigio, e rinunciare a cose a me care per darle agli altri.
I Candidi? No, non ci penso nemmeno.
Il mio sangue gocciola sull'altra mano, che tengo sotto la ferita, in modo da non farla cadere nella ciotola sbagliata.
Allora respiro.
Ero sicuro della mia scelta fino a poco tempo fa, cosa è cambiato adesso?
La riposta è niente.
Sarà la scelta giusta.
Chiudo gli occhi, stringo la mano ferita per far defluire più velocemente il sangue.
E sento una goccia cadere nella ciotola.
Subito dopo riapro gli occhi.
Sento la voce di Marcus.
Sta esclamando "Intrepidi".

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