I suoi occhi si spalancano in un misto di terrore e stupore, poi il suo corpo cade a terra con un tonfo.
Will è morto.
Mi chiedo cosa abbia pensato nell'istante prima di morire.
Mi chiedo cosa ne pensasse della mia Divergenza, se se lo immaginava, se credeva a tutte quelle storie sui Divergenti che li descrivono come esseri malvagi, quasi disumani.
Una scia di sangue scorre lungo il suo lungo corpo, per poi fermarsi accanto ai suoi piedi.
Non mi soffermo a pregustare la mia vittoria.
Non ho vinto.
Logan è ancora lì, vicino al precipizio.
Mi volto indietro e ripercorro il corridoio più velocemente possibile.
Corro, corro, corro.
Il tunnel mi sembra molto più lungo di quanto non fosse prima, ma ovviamente è una sensazione.
Finalmente raggiungo la fine del corridoio e scorgo l'immagine di Logan, distesa sul pavimento.
Mi avvicino sempre di più.
Si sta premendo una mano sulla ferita per fermare l'afflusso di sangue, cosa che evidentemente il pezzo di stoffa che gli avevo applicato io, non era riuscito a fare.
Si contorce e le lacrime gli scendono dagli occhi a fiotti, mentre lancia grida disperate.
Mi chino su di lui con un ginocchio in mezzo alle sue gambe.
"Logan calmati, calmati"
Lui non mi ascolta e continua a gridare.
Si ferma solo quando nota che sto strappando un altro pezzo di stoffa dalla maglia che indosso, per posizionarlo sulla ferita.
"N-non serve Kendall"
Dice lui mentre avvolgo la pezza attorno alla ferita.
Io scuoto la testa, come per dire che non lo sto ascoltando, che tenterò il tutto per tutto pur di salvarlo.
"N-n-non serve Kendall...f-fermati"
Io scuoto nuovamente la testa più forte mentre le lacrime mi bagnano le guance.
Avvolgo la "benda" e la stringo il più possibile attorno al suo bacino.
Il sangue ovviamente non smette di affluire.
"F-fermati"
Ripete lui con voce tremante e acuta.
Non sembra neanche più la sua.
Le urla, il dolore, le lacrime lo stanno trasformando in una persona che mi è sconosciuta.
La mia voce si fa molto simile alla sua quando smetto di stringere la fascia e dico
"N-non posso arrendermi...n-non posso...n-non voglio perderti"
Mentre parlo le lacrime escono sempre più velocemente dagli occhi e cadono sul viso di Logan che però sembra non accorgersene.
Ci guardiamo con sguardi pietosi.
Gli sollevo di poco la testa, quel che basta per guardare meglio quegli occhi castani, che mi hanno sempre dato forza.
Il nostro scambio di sguardi si interrompe quando Logan lancia un ennesimo urlo, provocato da un'ennesima fitta.
Gli prendo la mano per infondergli coraggio.
"R-resiti Logan, resiti"
Non so cosa fare.
Non posso chiamare aiuto.
Siamo troppo lontani dall'infermeria e se me ne andassi tornerei da Logan troppo tardi.
Troppo tardi per salvarlo.
Lui serra le dita intorno alle mie, poi smette di gridare e mi guarda di nuovo.
Con occhi diversi da quelli di prima.
Un lampo attraversa il suo sguardo, poi cerca di avvicinare la testa verso la mia.
"U-uc-uccidimi"
Sussurra mentre una lacrima gli attraversa di nuovo il volto.
"C-cosa?"
Non posso credere me l'abbia chiesto davvero.
Lui deglutisce, poi dice con un sussurro, così leggero che è quasi impercettibile.
"F-fallo"
Io lo guardo con occhi sgranati, e le lacrime per un attimo smettono straziarmi il volto.
Il solo pensiero di farlo...mi uccide.
Scuoto la testa quasi con terrore.
"N-no, no n-on posso, no"
Lui mi stringe più forte la mano e altre lacrime gli invadono il viso.
Come potrei?
"T-ti prego n-n-non ce la fac-cio"
La stessa voce acuta e implorartice.
"Fa male K-Kendall, t-troppo"
Si interrompe per lanciare un altro urlo causato da un'altra fitta.
"Non posso farlo, Logan...l-lo capisci, vero?"
Dico io, ma senza convinzione.
Questa che sto provando ora, è la tortura peggiore che un essere umano possa mai immaginare.
Essere inerme di fronte a un amico che implora la morte, senza poter fare nulla, senza poter dire nulla.
Guardo Logan mentre mi implora di ucciderlo, vedo il suo corpo contorcersi, vedo i suoi occhi offuscati da mille lacrime, la sua pelle sudata, sento la sua voce straziata dalle pene, graffiante quanto un coltello.
Tutto quello che riesco a fare è sorreggergli il capo e premere la benda contro la sua ferita, anche se so che non cambierà mai la situazione.
Le mie lacrime gli bagnano il volto, ma lui non vi bada.
Scuoto la testa a ogni sua implorazione.
Se lo facessi, porrei fine alle sue sofferenze una volta per tutte.
Se lo facessi, anticiperei la sua morte di qualche ora.
Perché si, lo so.
Morirà.
Nonostante sia evidente la sua sorte, cerco di scacciare via quel pensiero, quel pensiero che mi toglie il respiro, che però torna ogni volta sempre più pesante della volta precedente.
"D-devi lasciarmi a-andare K-Kendall"
Dice lui mentre un miscuglio di sangue e saliva gli scorre verso il mento.
Io scuoto la testa.
"T-ti prego, t-ti supplico"
I nostri occhi si incrociano e io porto il suo viso verso la mia spalla.
Gli stringo le braccia attorno al collo.
Non posso pensare di non provare mai più questa sensazione.
Non posso pensare di non vederlo più. Di non parlargli più. Di non toccarlo più.
Affondo il volto sulla sua nuca.
E tutto quello che riesco a dire è
"Non...non ci riesco. Non puoi l-lasciarmi....non....non posso lasciare c-che tu lo faccia"
Il pianto rende la mia voce un sibilo tirato e quasi impercettibile.
"S-se tieni a me" dice Logan mentre continuo a stringerlo tra le braccia "d-devi lasciarmi andare"
Allento la presa e sposto il suo viso davanti al mio per poterlo guardare di nuovo negli occhi.
Urla di nuovo.
Un altra fitta.
Un altro dolore.
Non posso più vederlo così.
Non posso più permettere tutto questo.
Guardo la pistola che ho lasciato cadere a terra qualche minuto fa.
È a pochi metri da noi.
Poi guardo Logan.
Guardo la pistola.
Guardo Logan.
"Io non..."
"F-fallo" sussurra Logan.
Lo guardo nuovamente negli occhi, e giurerei che mi abbiano sorriso per un istante.
Mi allungo verso la pistola ma senza lasciare la presa di Logan.
Voglio tenerlo accanto a me il più possibile.
Le mie dita raggiungono il ferro freddo dell'arma e con movimenti lenti e goffi la prendo tra le mani.
La osservo.
Logan si sforza di muovere lo sguardo verso la rivoltella, ma non la testa, perché è troppo debole.
Posiziono l'indice sul grilletto.
Guardo gli occhi di Logan un ultima volta, e lui guarda i miei.
È come se stessimo rivivendo tutte le vicende passate insieme nel corso della nostra vita.
Il primo giorno di scuola.
I nostri giochi nel parco.
I nostri pomeriggi insieme.
Le nostre promesse.
I nostri segreti.
I nostri abbracci.
Quella volta in cui ci siamo buttati dal treno in corsa.
Quel momento in cui Logan mi ha dato la forza per fronteggiare Will.
Le nostre lezioni.
Il nostro litigio.
E ora siamo qui.
Mi passa una mano sulla fronte delicatamente, mi sorride dolcemente e sussurra
"Sii coraggioso, Kendall. Sii Intrepido."
Io annuisco mentre i singhiozzi mi impediscono di rispondere.
I nostri sguardi si incrociano di nuovo e io gli avvolgo un braccio dietro alla schiena, spingo il suo busto verso di me e lascio che affondi il viso straziato di lividi, sangue e lacrime nel mio collo.
Lo stringo più forte che posso.
Appoggio la fronte sulla sua spalla.
Voglio che ogni distanza tra di noi sia annullata.
Voglio assaporare questo abbraccio.
Voglio ricordarlo.
Lui solleva le braccia e me le avvolge intorno al collo.
Immagino lo sforzo che deve avere impiegato per svolgere questa azione.
"S-sei mio fratello Logan"
Dico io mentre gli accarezzo i capelli e gli spingo la testa contro la mia spalla.
Non riconosco la mia voce.
Non è umana, è solo un suono, un suono straziato, debole, graffiante.
Anche lui porta la sua mano sulla mia nuca, spostandola solo di pochi centimetri da dove stava prima.
Tuttavia non risponde, perché non ci riesce.
Vorrei spostare il suo viso davanti al mio per lasciare che i miei occhi sprofondino nei suoi ancora una volta, ma non lo faccio, perché so che non resisterei e non porrei fine alle sue pene.
È il momento.
Sposto il più lentamente possibile la bocca della pistola verso il suo stomaco.
Strizzo gli occhi dall'orrore.
Dall'orrore che provo per quello che sto facendo.
Per quello che sto per fare.
Premo la pistola contro la sua pelle.
"A-aspetta" sussurra lui.
Io sposto leggermente la pistola dal suo busto.
"Prom-promettimi c-che non ti dim-enticherai di me. P-prom-ettimi c-che n-non...t-ti dimentich-erai di n-noi"
Lo stringo ancora più forte tra le mie braccia e premo la sua testa sempre di più verso il mio petto.
"N-non lo f-farò. Te...te l'ho prometto. Non p-osso d-dimentic-armi"
Sussurro io con lo stesso sibilo straziato.
Sento che le sue labbra si incurvano sul mio petto per formare un sorriso.
"P-promett-imelo a-anche t-tu"
Lui mi cinge le braccia attorno alle spalle.
"P-prom-etto"
Sento che la sua voce si fa sempre più debole.
Si sta spegnendo.
Riporto la pistola premuta contro il suo bacino.
Sento che il corpo di Logan sta per contorcersi nell'ennesima punta di dolore.
Mi affretto prima che questo succeda.
Premo le mie labbra contro la sua fronte, chiudo gli occhi e...
e sparo.

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//Kogan//Divergent//
أدب الهواةSiamo in una città del futuro dove i ragazzi raggiunti una certa età devono scegliere la loro fazione, una categoria che li accompagnerà per il resto della loro vita. Le categorie sono: -Abneganti, gli altruisti. rifiutano tutto ciò che comporta ego...