//Kogan//Divergent// Capitolo 29

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Ridiamo ancora per qualche minuto, poi esausti ci avviamo all'interno della sede.
Lui però mi prende per il braccio ed esclama "Non penserai che l'allenamento sia finito".
Sinceramente, lo davo per scontato... abbiamo corso per un'ora intorno alla sede degli Intrepidi, e credevo che bastasse, almeno per oggi.
"Ma...Logan"
"Seguimi" mi interrompe lui.
Io alzo gli occhi al cielo e obbedisco, mentre lui prosegue lungo il muro.
Mi piace allenarmi con lui, davvero, però sono davvero troppo esausto per continuare.
Questo non glielo dico, perché non voglio che pensi che sono debole, e comunque sono sicuro che abbia già intuito la mia stanchezza.
Svolta dietro l'angolo e io faccio lo stesso.
Davanti a noi ora c'è un percorso formato da 12 ruote per le macchine.
Sono messe una accanto all'altra, ed è evidente che dovrò correre tra queste cercando di non inciampare.
È un percorso abbastanza corto, ma non credo di voler sapere quante volte Logan si aspetti che lo faccia.
"Devi percorrere il percorso mettendo i piedi nei buchi delle ruote, correndo per 100 volte"
Mi dice lui indicando le gomme.
Nota la mia espressione insicura sul volto e aggiunge "Naturalmente se non ti senti sicuro, puoi iniziare camminando, per poi aumentare la velocità".
Questo non mi fa sentire meglio, perché mi sento le gambe talmente molli che faccio fatica non solo a correre, ma anche a camminare.
"Ma Logan..." Inizio io con voce timida "Abbiamo corso un'ora...".
Ora non mi importa che lui si accorga della mia debolezza, è un dato di fatto che non riuscirò mai a correre in mezzo a delle gomme per 100 volte dopo aver corso per 60 minuti.
"Beh, hai anche un'alternativa" dice lui continuando a guardare le ruote.
"Sarebbe?" Chiedo io speranzoso che l'alternativa sia più allettante di questo percorso.
La mia speranza viene completamente delusa quando Logan dice "Puoi sempre andare nel dormitorio a cambiarti per la cena e farti malmenare da Will e poi cercare di nasconderti le cicatrici che ti spunteranno sul corpo"
Mi sento offeso dalle sue parole.
Lo so che non l'ha fatto apposta a ferirmi, ma ciò che ha detto mi fa sentire una fitta allo stomaco, perché è esattamente ciò che ho fatto e che se non riuscissi a difendermi, continuerei a fare.
La delicatezza non è una qualità degli Eruditi, ma non ci avevo mai fatto caso fino ad ora di quanto Logan sia privo di questo pregio.
Abbasso lo sguardo e non rispondo.
Lui se ne accorge.
Ora ha l'espressione di chi stava maneggiando una bomba e l'ha appena fatta esplodere facendola cadere.
"I...io..." Dice lui muovendo il braccio come se volesse abbracciarmi, ma si interrompe quasi subito perché sa che non risolverebbe niente.
"Scusa...non volevo" continua Logan.
"Volevo solo dire che... Kendall, lo so che sei stanco, e ne hai tutte le ragioni..." Dice con tono affettuoso.
"Però devi lavorare sodo se vuoi imparare a lottare, difenderti...se vuoi sopravvivere tra gli Intrepidi dovrai faticare molto..."
Sposto lo sguardo dal suolo ai suoi occhi.
È davvero dispiaciuto per ciò che ha detto, glielo si legge in faccia.
"Scusa...ho sbagliato, dovevo dirlo in modo più delicato...non ho pensato a quanto le mie parole avrebbero potuto ferirti" dice mentre mi avvolge la mano attorno alla spalla, questa volta con più sicurezza.
Sento che le sue scuse sono sincere e quindi gli stringo la mano che ora è posata sulla mia spalla.
"Non fa niente, tranquillo"
Lui sorride, ma si nota nei suoi occhi, che non è del tutto convinto che l'abbia perdonato.
"Dammi il via" esclamo io. Voglio cambiare discorso.
"Cosa?" Chiede lui sorpreso togliendo la mano dalla mia spalla.
"È un allenamento no? Dimmi quanto posso partire"
Mi piazzo davanti alla prima ruota e piego la schiena leggermente in avanti per partire più velocemente.
Lui mi guarda e sorride.
"Kendall...forse ho esagerato, non sei costretto a farl..."
"Dai, sto diventando vecchio qui" dico io scherzando.
Voglio fare questo percorso, voglio sviluppare le mie gambe, voglio spingermi al limite.
"E va bene" cede lui ridendo.
"1...2...3..." Fa una pausa "VIA"
Io inizio a correre, ma inciampo mentre cerco di superare la seconda ruota.
Avevo scartato l'idea di partire camminando, volevo correre fin da subito, forse per dimostrare qualcosa a Logan.
Lui mi alza per il braccio e mi pulisce la maglia passando la sua mano sulla mia schiena .
"Ti conviene partire camminando" dice lui sorridendo.
Annuisco.
Cammino e tutto fila liscio.
Dopo circa 10 minuti aumento la velocità.
Accelero sempre di più, fino a quando non cado un' altra volta.
Poi ancora, e ancora.
Cado e mi rialzo, cado e mi rialzo.
E ogni volta che crollo al suolo Logan mi prende per il braccio, mi scrolla la maglia e mi riaccompagna all'inizio del percorso.
Andiamo avanti così tutta la sera.
Sta per scadere l'orario dove potevamo stare al di fuori della sede.
Proprio mentre penso che sia finita e che non riuscirò mai a correre in mezzo a quelle dannate ruote, mi accorgo che sto correndo da qualche minuto ormai, e che non sono ancora caduto.
Sento le gambe muoversi agilmente tra un buco e l'altro delle ruote.
Ormai so il percorso a memoria, l'avrò fatto duecento volte solo stasera, a causa delle mie ripetute cadute.
Mentre corro guardo a terra per non cadere, ma non serve gran che, perché mi sento come se i piedi avessero preso vita propria e siano loro a comandare il mio corpo, a farlo sgattaiolare tra una gomma e l'altra.
Sono bagnato di sudore su tutto il corpo, mi sento di nuovo il sangue la gola, la milza mi duole e ho la bocca asciutta.
Eppure sento che tra poco avrò completato 100 giri del percorso di corsa, e non voglia fermarmi.
Logan mi sprona con le sue parole.
"Stai andando alla grande" "Bravissimo" "Vai così Kendall".
La sua voce è l'unico suono che percepisco intorno a me, eccetto il mio fiato che si fa sempre più lungo.
Le gambe stanno per cedere, ho la sensazione che la milza potrebbe scoppiare da un momento all'altro.
"STOP" grida Logan.
Al suo grido mi accascio a terra, anche se vorrei stare in piedi, ma non ce la faccio.
Lui si siede affianco a me.
"Com'era che dicevi? <<No Logan, non ce la faccio, ho corso per 60 minuti, sono troppo debole, no Logaaaan non posso gne gne>>" dice lui prendendomi in giro cercando di imitare la mia voce.
Gli rivolgo uno sguardo di "pseudorimprovero" per avermi preso in giro.
Ha ragione però.
Ero convinto di non riuscire a correre neanche 10 minuti di fila, e alla fine ho corso per 60 minuti.
Credevo di raggiungere il muro della sede quaranta minuti dopo di Logan, invece sono arrivato prima io di lui, seppure solo di qualche secondo.
Pensavo di svenire dalla fatica sulle ruote solo dopo qualche minuto, invece ho resistito per molto più tempo e le ho percorse 100 volte correndo.
Solo oggi, sono riuscito a raggiungere obbiettivi che non mi sarei neanche mai sognato di pormi.
Solo oggi, ho imparato che se ci provo, se lo voglio davvero, posso trovare la buona strada che mi porterà a diventare un Intrepido.
"Sei stato grande" dice Logan.
"Beh...non lo avrei mai fatto senza di te" rispondo io alzandomi da terra e mettendomi seduto a gambe incrociate di fronte a lui.
In effetti è vero.
Logan riesce a scorgere qualità in me, qualità che nessun altro vede, neanche io.
Le sue supposizioni si presumono insensate, ma poi non sono così incredibili, anzi, sono veritiere.
Non so se questo sia dovuto al fatto che è un Erudito, oppure perché mi conosce meglio di quanto mi conosca io.
Forse un misto di entrambe le cose.
"No, lo avresti fatto lo stesso" dice lui "Solo...lo avresti capito un po' dopo".
"Avrei capito cosa?"
Lui sorride, mi guarda.
"Che sei un Intrepido. Un grande Intrepido"
Le sue parole mi fanno scappare un sorriso.
Ci alziamo e ci avviamo nella mensa, all'interno della sede.
Per tutta la sera, fino a quando non mi addormento tra le soffici coperte della mia branda, non smetto di sorridere.
Qualcuno pensa davvero che questa potrebbe essere la mia fazione.
Qualcuno pensa davvero che non sono solo uno squallido, debole Pacifico.
Qualcuno pensa davvero che questo è il mio posto.
Qualcuno crede davvero in me.
E quel qualcuno, è Logan.

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