Sento il colpo rimbalzare sulle mie costole.
Sento le braccia di Logan abbandonarmi le spalle, che fino a pochi secondi fa mi stringevano forte.
Senza neanche guardarla, getto quell'arma maledetta lontano da me, e con la mano libera riprendo a premere il corpo senza vita di Logan verso il mio.
I singhiozzi e le lacrime si fanno sempre più forti, quasi che mi impediscono di respirare.
Il dolore diventa sempre più forte.
Premo il mio volto contro la spalla di Logan.
Non voglio guardarlo negli occhi.
Non voglio vederli senza luce, non voglio vederli spenti .
Il mio respiro si fa sempre più affannoso.
L'ho fatto davvero.
L'ho ucciso.
Nel momento stesso in cui lo penso una fitta di dolore mi pervade il corpo.
Non un dolore fisico, no, si tratta di molto di più.
Si tratta di aver perso l'unica persona che mi è sempre stata accanto.
Si tratta di aver perso l'unica persona per cui valeva la pena continuare a resistere in questo mondo orrendo, che lui rendeva stupendo.
L'unico che ha sempre cercato di capirmi, e che ci riusciva sempre.
Le mie mani stringono con una forza inaudita il corpo inerme di Logan.
Ma ora non può più soffrire.
Non accenno a mollare un poco la presa, neanche quando, dalla frustrazione, lancio un urlo con tutta la voce che mi rimane, seppur sia poca.
Urlo, urlo, urlo.
Lo faccio perché non so che altro fare.
Voglio buttare via tutto quello che ho dentro.
Grido al cielo mentre avvolgo quello che era Logan tra le braccia, le corde vocali bruciano, ma io non mi fermo.
Smetto solo quando trovo il coraggio di guardarlo negli occhi.
Abbasso la sua testa davanti al mio viso, facendola sfiorare il pavimento, e osservo quegli occhi, che ora sono chiusi.
Il suo volto è ancora bagnato dalle lacrime, che unite al sangue, hanno creato scie rossastre sul viso, fino al collo.
Gli passo i pollici sotto gli occhi per asciugarlo, anche se le mie lacrime continuano a precipitare sul suo volto che perde sempre più velocemente il colorito naturale.
Gli scuoto le spalle, poi la testa.
Un disperato tentativo di rianimarlo, come se non sapessi che gli ho sparato io.
"L...Log...an...p...perché...perchè mi hai l...lasciato?"
La mia voce consumata dal pianto, dalle emozioni e dalle grida, ora è più debole di un sussurro, più leggero di un sibilo, ma allo stesso tempo graffiante, acuta.
Lo appoggio a terra e mi chino sempre di più su di lui.
"Av...avevi promesso...avevi prom-esso che saremmo d-diventati d-due Intrepidi. Mi av-avevi prom-esso c-c-che s-saremmo r-rimasti in-sieme. Av-av-evi detto che...c-ci saremmo t-trovati un...a f-famiglia, avremmo p-portato i-i nostri bamb-ini a sc-cuola, ch-e saremm-o invecch-iati insieme"
Ed era vero.
Mi aveva promesso che avremmo superato l'iniziazione, trovato un lavoro, una casa, delle mogli, insieme.
Ma non accadrà.
"P-perché t...te ne s-sei and-ato?"
Perché domando?
Perché parlo?
So che è morto, è finita.
Una parte di me è uccisa dalla sua perdita, e l'altra è così frustrata e malata che non vuole ammettere ciò che è successo, che pensa sia ancora vivo, che possa sentirmi.
Guardo il suo volto è noto che i suoi lineamenti sono identici a quelli che aveva da bambino.
Viso magro, bocca sottile, fossette profonde, grandi occhi curiosi e osservatori.
Rivedo la sua immagine e la mia da piccoli quando giocavamo a nascondino nel parco comune della città.
Lui vinceva sempre.
Mi trovava, perché prendeva ogni mia mossa, perché mi conosceva.
Rivedo le nostri conversazioni da adolescenti.
Conversazioni da ragazzini ingenui, che lui aveva il potere di rendere uniche.
Rivedo i suoi occhi quando incontrarono i miei il giorno della Cerimonia della Scelta, dopo che aveva scelto gli Intrepidi.
Ricordo la sensazione di paura, anzi, terrore che ho provato quando pensavo mi avrebbe abbandonato, che avrebbe scelto gli Eruditi.
Ricordo quando ci stringevamo le mani mentre saltavamo dal treno.
Rivedo i suoi occhi indagatori scrutarmi il corpo alla ricerca delle cicatrici lasciate da Will.
Rivedo il nostro abbraccio e le sue parole amiche, la sera in cui gli ho rivelato ciò che stava accadendo.
Ricordo la sensazione della sua mano stretta nella mia quando ero in infermeria.
Rivedo i nostri corpi correre e giocare sull'asfalto.
La sua espressione fiera quando riuscivo a colpire nel modo giusto quel sacco.
La sua aria orgogliosa quando sono sceso dal ring da vincitore.
Il nostro litigio.
Il suo sacrificio.
Questi pensieri mi trafiggono la mente come mille coltelli ardenti.
Perché è tutto finito.
Magari, in un altro secolo, lontani da questa città, lontani da questi anni, avremmo avuto una vita più semplice.
I miei occhi si posano involontariamente sulla ferita da proiettile che lo ha ucciso.
Quella che ho provocato io.
Noto solo ora che le mie mani sono tinte del colore del sangue di Logan.
Lo tiro su di nuovo per sentire ancora il suo viso sulle mie spalle.
Immagino cosa vedrebbe qualcuno che entrasse ora.
Un patetico Pacifico seduto sul pavimento che si dispera per la morte del suo amico Erudito stringendolo a sé, come se questo cambiasse qualcosa.
Sii coraggioso Kendall. Sii Intrepido.
Le parole di Logan mi risuonano nella mente come una campana.
Cosa intendeva dire?
Nello stesso istante in cui rifletto su quelle parole, risento le mie mani premere il grilletto e sparare il colpo che ha ucciso Logan, il suo corpo perdere vita tra le mie braccia, i suoi occhi chiudersi, il suo cuore fermarsi, le sue braccia abbandonare le mie spalle.
Questo provoca altro pianto, altri singhiozzi, altre urla.
Dentro di me sento il vuoto, come se con Logan se ne fosse andata una parte di me, la più buona, la più valorosa, la più giusta.
Le mie urla riecheggiano nella stanza.
Esaurisco le lacrime, e ora mi limito a singhiozzare penosamente, senza che dagli occhi esca più niente.
Guardo la pistola dopo aver accarezzato la fronte di Logan.
Ora capisco cosa intendeva dire con quella frase.
Intendeva dire "Vai avanti. Continua la tua strada."
Vorrei tanto non aver capito.
Vorrei tanto non dovergli dare questa delusione.
Mi allungo per prendere la pistola.
La raggiungo e la osservo.
Quasi la lascio cadere al pensiero di cosa mi ha fatto fare questo oggetto.
No.
La devo tenere salda.
Un ultima volta.
Sono in ginocchio sul pavimento.
Abbraccio Logan, ma questa volta in modo più lieve, più pacato.
Lo tiro verso di me.
"Non volevo dirti quelle brutte cose. Perdonami Logan. E Perdonami se ti disobbedirò anche stavolta. Se non sarò coraggioso. Se non sarò Intrepido."
La mia voce è talmente logorata che è quasi inesistente.
Appoggio la sua fronte contro la mia.
"Da piccoli stavamo sempre insieme. Fino a poco tempo fa stavamo sempre insieme. Ci seguivamo a vicenda"
Guardo la pistola che tengo con una mano, mentre con l'altra stringo Logan.
"Io ti seguo ancora"
Gli bacio la fronte e rivolgo la pistola verso la mia tempia.
"Mi dispiace."
...
"Non sono abbastanza coraggioso. Non per vivere senza di te"
Spingo la bocca della pistola sempre più contro la tempia, bacio Logan sulla guancia e continuo a stringerlo appoggiando la sua fronte sulla mia.
"Sto arrivando, Logan. "
Chiudo gli occhiSerrò le labbra
Premo il grilletto con l'indice
Il mio corpo cade con un tonfo su quello di Logan, che colpisce il pavimento.
Poi niente.
Poi tutto diventa nero.
Fino a quando non vedo una sagoma davanti a me.
Si avvicina.
La vedo sempre più chiaramente.
Logan.
Siamo insieme.
Inseparabili.
Ci siamo solo noi, e nessun altro che possa farci del male.
Siamo solo io e lui.
Ora e sempre.
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Fine
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Spazio autrice:
Ciao, volevo dire che mi è piaciuto davvero molto scrivere questa fan fiction.
Trovo che la trilogia di Divergent sia veramente fantastica, e anche che Kendall e Logan siano davvero teneri insieme, quindi sono davvero contenta di avere scritto questa storia.
Purtroppo sì, questo è il finale, può sembrare drammatico, ma non lo è in fondo.
Finalmente sono felici e insieme.
Voglio chiarire che in questa storia, la loro non è una storia d'amore, ma di pura e salda amicizia, anche se a volte, si possono riscontrare comportamenti particolarmente affettuosi tra i due amici, ma questo perché è una cosa reale.
Non sarà l'ultima storia che scriverò , ma vorrei prendermi una pausa perché sono davvero stremata da questa fan fiction, non ho molta fantasia (e questo si nota dal fatto che i primi capitoli erano praticamente la fotocopia di quelli del vero Divergent) e ci è voluta tutta la mia creatività (che è poca) per tirare su una storia leggibile.
Non so quando ricomincerò a scrivere, ma non passerà molto tempo.
Intanto vi saluto e vi lascio questa prima storia ;)
Mo' vado a dormire che è l' 1:04 e ho così sonno che potrei addormentarmi mentre scrivo eheh.
Va beh, per concludere grazie per avere letto questa storia e spero vi sia piaciuta, grazie a tutti quelli che hanno commentato ( mi diverto troppo a leggere commenti del tipo "NOOOH LOGAN NON PUÒ MORIREEEH" "UCCIDI IL CANEH PIUTTOSTOOH" )
E buona ri-lettura se avrete voglia di farla! ;)
Adioss
STAI LEGGENDO
//Kogan//Divergent//
FanfictionSiamo in una città del futuro dove i ragazzi raggiunti una certa età devono scegliere la loro fazione, una categoria che li accompagnerà per il resto della loro vita. Le categorie sono: -Abneganti, gli altruisti. rifiutano tutto ciò che comporta ego...