//Kogan//Divergent// Capitolo 21

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Continuo a guardarmi allo specchio.
Vorrei che l'immagine cambiasse, vorrei essere diverso.
Scorgo Will nel riflesso che si avvicina alle mie spalle.
"Beh Pacifico" dice lui con un sussurro "È ora di pagare"
Non so per cosa debba pagare.
Comunque prima che riesca a pormi la domanda, lui mi prende per la maglia e mi trascina in bagno.
Non so cosa farà adesso.
Ha il coltello in tasca, ma non lo tira fuori.
Mentre continua a stringermi per evitare che scappi, lui muove la tenda della doccia e tocca le manovelle per regolare l'acqua.
Che cosa ha intenzione di fare?
Mi catapulta nella doccia, così forte che la mia spalla va a finire contro il muro.
Lui si piazza davanti alla tendina.
Occupa tutto lo spazio davanti alla doccia.
Non posso scappare.
Prende l'affare (?) della doccia.
In questo bagno tutte le docce sono mobili, cioè l'acqua non esca da sopra, ma da un affare che ci si può passare sopra il corpo.
Lui dirige la doccia verso il basso.
Mi sposta violentemente con il braccio per poter regolare l'acqua con le manovelle.
Inizio a spaventarmi.
"C-cosa vuoi fare?" Chiedo io con un tremolio.
"Lo vedrai" risponde lui.
Apre la manovella dell'acqua calda.
Il punto è che apre solo quella, quindi l'acqua che fuoriesce dalla doccia deve essere bollente.
Lo scoprirò tra poco.
Tiene ancora la doccia rivolta verso il basso.
Rabbrividisco quando vedo del fumo liberarsi dall'acqua che scorre.
"Ti consiglio di pensare a qualcosa di freddo, Pacifico. Ne avrai bisogno"
Ci guardiamo negli occhi per un i istante.
Poi lui mi tiene il collo contro il muro con una mano e mi punta addosso l'acqua.
Sento il getto bollente catapultarsi sul mio ventre.
Le mie urla invadono la stanza.
Sento un bruciore straziante.
Lui poi sposta il getto dalla mia pancia ai miei piedi.
Vorrei muoverli, ma lui li tiene fermi con i suoi.
Sento il peso di Will sulle mie dita, e l'acqua bollente ora affluisce sul piede destro.
Il dolore aumenta sempre di più.
Dopo il getto viene spostato dai miei piedi alle mie braccia.
Non sono scoperte, quindi il dolore sarà ancora più acuto.
Infatti è così.
Vorrei urlare, ma Will mi tiene la bocca tappata con la mano.
"Inutile che urli. Nessuno può sentirti, perché sprechi energia inutilmente?"
Le mie urla allora si riducono a dei gemiti.
Ora il getto si trova sul mio collo.
Essendo magro, le venature sul collo sono abbastanza esposte.
Questo mi fa provare ancora più dolore.
Sono stufo di tutto questo.
Se continua a lungo potrei svenire, o anche peggio.
Allora senza pensarci due volte gli mordo la mano più forte che posso.
Lui si allontana di scatto e il getto ora è rivolto verso il muro.
Scrolla la mano che ora perde sangue.
"BASTARDO" grida lui.
Corre di nuovo verso di me e chiude le manovelle dell'acqua. Il getto sparisce.
Mi prende di nuovo il collo per tenermi contro il muro.
"Non dovevi farlo" sussurra lui.
Mi stacca il collo dal muro e mi butta verso i lavandini.
In uno di questi, il tappo copre lo scarico.
Lui apre l'acqua.
Questa volta apre entrambe le manovelle.
Penso di sapere cosa ha in mente di fare.
Mentre si riempie il lavandino mi guarda e sussurra
"Oggi imparerai a non aggredirmi mai più"
Si succhia la ferita sulla mano.
È la prima volta che ho reagito.
Sarei fiero se non avessi  in mente cosa mi spetterà adesso.
Il lavandino si riempie.
Lui continua a tenermi il collo contro il muro vicino al lavandino.
Stringe, non troppo forte, perché non vuole uccidermi.
Non ancora.
"Fossi in te ora farei un lungo respiro" fa una pausa
"Ti servirà aria dove stai andando ora"
Lo guardo terrorizzato.
L'ultima cosa che vedo è il suo sorriso perverso.
Mi butta la testa dentro l'acqua.
Cerco di dimenarmi, ma la sua presa è troppo forte.
Vorrei urlare, ma se lo facessi l'acqua mi entrerebbe ancora più velocemente nei polmoni.
Anche questa volta, riesco solo a emettere gemiti.
Sono in acqua da pochi secondi, ma mi sembra di starci da ore.
Ho finito l'ossigeno.
Se Will non mi riporta subito fuori potrei morire.
D'un tratto sento la sua mano afferrarmi per i capelli e tirarmi la testa fuori dall'acqua.
Mi tiene la testa vicino al suo collo, io respiro di nuovo, ma in modo affannoso, come se non respirassi da giorni.
Lui poi mi ributta la testa in acqua.
Cerco di tiragli un calcio con il piede, ma lui si sposta in tempo e continua a premerei la testa sott'acqua.
Mi tira di nuovo fuori per poi ributtarmici dentro, un ultima volta.
La terza volta la mia testa rimane sott'acqua per più tempo rispetto alle altre.
Sento i polmoni che implorano aria.
Non riesco a vedermi, ma sento che la mia pelle ora sta diventando di un colore bluastro.
Sto annegando.
Proprio mentre sento perdere i sensi Will mi tira fuori e mi butta in un angolo.
Io stramazzo a terra e tiro lunghi sospiri affannosi.
Sento l'aria invadermi di nuovo i polmoni.
Mi tengo il collo che Will ha stretto troppo forte, e ora lo sento gonfiarsi.
Continuo a inspirare e a espirare .
"Spero tu abbia imparato la lezione" dice Will.
Dicendo questo si allontana attraverso la  porta.
Mi guardo le braccia e i piedi.
Ci sono degli sfoghi rossastri sopra,  e in alcuni punti la pelle è sfuggita, e ha liberato dei sottili strati di carne.
Mi alzo a fatica per guardarmi allo specchio.
Il mio viso ora sta riacquistando il colore di prima.
Ho terrore di abbassare lo sguardo e osservare il mio collo.
Lo faccio.
Ci sono i segni delle dita di Will, che hanno formato dei solchi profondi.
Vedo anche un grande sfogo rosso che si espande praticamente su tutta la superficie.
Non so come farò a nascondere tutto questa volta.
Le ustioni dei piedi posso coprirle facilmente, ma il collo?
Alzo la maglia per osservarmi l'addome.
Anche questo è pervaso da una scottatura.
Sarà facile da nascondere.
Anche le braccia, devo solo indossare delle maglie a maniche lunghe per occultare le ustioni.
La faccia ora è come prima, se non fosse che i miei occhi sono completamente terrorizzati e il mio viso è bagnato dall'acqua e dalle lacrime.
Mi inventerò qualcosa per il collo.
Non so se sarò in grado di sopportare un altro attacco.
Mi sento al limite.
Se Will non la smetterà, il mio corpo sarà completamente devastato.
Ho veramente bisogno di parlarne con Logan.
Se glielo dicessi però, lui non si controllerebbe, attaccherebbe Will, e lui ha tanti amici che potrebbero difenderlo e uccidere Logan.
No. Devo tacere.
Mi cambio gli abiti bagnati e mi avvio verso la mensa.
Logan non è ancora arrivato, quindi lo aspetto prima di iniziare a mangiare.
Anche se non toccherò cibo.
Will è sempre seduto al suo posto, davanti a me.
Guarda il mio collo logorato e bruciante.
"Ehi Pacifico, mi sa che hai esagerato con la crema abbronzante, non ti pare?"
Ridono tutti.
Cosa ci trovano di divertente non lo so.
Ma è facile ridere quando si è dall'altra parte della sponda, quando si è al sicuro, è facile divertirsi alle spalle di qualcuno.
Se solo sapessero quello che mi ha fatto, sarebbero ancora suoi amici?
O forse lo sanno già ma non fanno niente per fermarlo, forse perché lo temono troppo, oppure perché non gli importa di me.
Credo che la risposta sia un misto tra queste due ipotesi.
Mentre si sbellica dalle risate, mi lancia uno sguardo sadico e maligno.
"Te la farò pagare" penso io.

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