//Kogan//Divergent// Capitolo 17

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Dopo pranzo Peter ci porta a correre fuori.
Ogni pochi minuti ci fa fare una pausa, ma durante la corsa bisogna andare veramente veloce, e io non sono molto ferrato in questo.
Sono in fondo al gruppo, anche se accelero, riesco a raggiungere a malapena il penultimo.
Logan se ne accorge e indietreggia per starmi vicino.
"Non fermarti Kendall, non fermarti!"
Mi esorta lui. I suoi commenti possono sembrare praticamente inutili, invece mi danno energia, e ogni volta che dice cose come "Vai Kendall che c'è la fai" oppure "Stai andando alla grande Kendall, continua così" mi sento più veloce, più leggero. È solo un'impressione chiaramente, infatti continuo a rimanere in fondo al gruppo, ma grazie a lui non rallento dalla fatica, ma la mia velocità rimane costante.
Mi sembra di tornare a un giorno fa, quando abbiamo scelto la fazione degli Intrepidi. Quando abbiamo corso per prendere il treno ero l'ultimo, ma Logan mi era vicino, e non ho mai rallentato grazie a lui, neanche quella volta.
Peter è in testa al gruppo, si gira e capisce che Logan sta rallentando, solo per aiutarmi, quindi gli grida "Henderson".
Lui risponde "Si?"
"Non siamo tra gli Abneganti qui. Lascia che il tuo amico se la cavi da solo e corri come sai fare".
Logan ha un grande potenziale da Intrepido, è molto agile e Peter se ne è accorto, per questo sa che se si stesse impegnando, sarebbe il primo della fila.
Allora lui ubbidisce e accelera, ma a un certo punto si gira, mi fa l'occhiolino e riprende a correre.
È un modo per dirmi di non mollare, e che è come se fosse lì con me in questo momento, ad aiutarmi.
Non voglio deluderlo e non perdo velocità, anzi, ne acquisto progressivamente.
Will è uno dei primi, ha notato che Logan è di nuovo davanti, quindi non mi può vedere.
Allora rallenta, lo vedo avvicinarmi a me, cerco di spostarmi ma lui accelera, mi mette un piede tra le ginocchia e mi fa inciampare.
Cado a terra con un tonfo.
Lui essendo molto veloce, riesce ad allontanarsi da me prima che gli altri si girino, senza che riescano a vedere ciò che ha fatto.
L'istruttore si ferma e di conseguenza lo fa tutto il gruppo.
I pantaloni mi arrivano fin sopra il ginocchio, quindi la mia pelle ha sfregato contro l'asfalto e ora una scia di sangue mi attraversa tutta la gamba, dal ginocchio fino al piede.
Brucia.
"Kendall!" Sento la voce di Logan.
Lo vedo che sta per venire a soccorrermi, ma Peter la ferma.
"È solo un graffio. Ce la potrà fare benissimo fa solo."
"Voglio aiutarlo" risponde lui.
"Ma a me non sembra che ti abbia dato il permesso"
Si guardano dritti negli occhi.
"In marcia" esclama Peter.
Appena si gira Logan cerca di avvicinarsi a me per aiutarmi ad alzarmi.
Peter però lo prende per il braccio e gli dice "Vai in testa al gruppo, e non provare a girarti." Logan obbedisce suo malgrado, mi rivolge un ultimo sguardo per incoraggiarmi poi sparisce nel gruppo.
Io sono ancora seduto a terra, provo ad alzarmi, ma non è facile perché un bruciore mi invade tutta la gamba.
Il gruppo però si sta allontanando.
Devo farcela.
Mi alzo e mi trascino il più velocemente possibile  alla fila.
La ferita mi strazia.
Non è solo uno sfregamento o un livido, in qualche modo la pelle strisciando sul cemento dell'asfalto  ha scoperto una grande parte di carne attorno alla rotula.
Mi giro e vedo che lascio tracce di sangue dietro di me.
Corro, corro, corro.
Sento il vento sferzare contro la ferita, che me la fa dolere ancora di più.
Però vedo che la distanza tra me e il gruppo diminuisce sempre di più, e questo mi dà la forza per andare avanti.
Dopo poco la corsa finisce fortunatamente, e ci avviamo tutti verso la sede degli Intrepidi.
Non riesco a vedere Logan fino a quando non entriamo del dormitorio.
"Ehi, stai bene?" Mi chiede appoggiandomi una mano sulla spalla.
"Si, tranquillo, è solo un graffio." Mento. Non è una ferita profondissima, ma abbastanza da impedirmi di camminare.
Inoltre ho perso molto sangue, quindi mi sento debole.
"Non imparerai mai a mentire Kendall" dice Logan con una risata.
Io sorrido "Ok, fa male, lo ammetto"
La gente sta andando dal dormitorio alla mensa e io rimango solo con lui nella stanza.
Avvolge il mio braccio intorno al suo collo e mi fa sedere delicatamente sulla mia branda.
Si inginocchia davanti a me e esamina la ferita.
"Beh, è una bella botta."
Si avvia verso il bagno.
Rimango solo qualche secondo, poi lui torna con in mano una cassetta.
"Che cos'è?" Chiedo io.
"Kit da pronto soccorso" risponde lui senza guardarmi.
Apre la valigetta ed estrae fuori del cotone, una garza e del disinfettante.
"Dove l'hai presa?" Gli chiedo.
"L'ho trovata".
Apre la bottiglia di disinfettante.
"Brucerà un po'" dice arricciando il labbro.
Mi versa il contenuto della bottiglietta sulla ferita è una sensazione di bruciore mi si espande in tutta la gamba.
"Ahia" gemo io.
Lui soffia sul ginocchio, tenendomelo con entrambi le mani.
Il dolore passa in fretta, o comunque smetto di sentirlo.
Lo trovo un gran gesto di affetto il suo.
Mi cura la ferita con grande cautela.
Dopo aver soffiato asciuga il disinfettante con il cotone, poi inizia ad avvolgermi la rotula con la garza.
Dopodiché mi accarezza la gamba ed esclama on un gran sorriso "Ecco fatto" .
Non riesco a fare a meno di sorridere anche io e rispondo "Grazie Logan."
Lui si alza da terra e inizia a mettere via la garza, il cotone e il disinfettante.
Continuo a guardarlo.
"Cosa c'è?" Dice lui.
"Niente, è solo che..." Faccio una pausa. "Grazie. Non solo per avermi curato il ginocchio, ma...grazie per esserci sempre per me, ci sei sempre stato, e te ne sono grato." Non so perché gliel'ho detto proprio adesso. Però avevo bisogno di dirglielo.
Lui sorride, si avvicina.
"Ci sarò sempre per te."
Gli butto le braccia al collo. Ne sento il bisogno.
Lui rimane un po' sorpreso, siccome non ci abbracciamo spesso, e non credeva che l'avrei fatto ora.
Però poi ricambia, e sento le sue mani sul mio collo.
Rimaniamo così per parecchi minuti.
Dimentico tutto, Will, la mia ferita, le molteplici umiliazioni subite oggi, la mia famiglia, la mia Divergenza, la paura di non farcela e di diventare un Escluso.
Sparisce tutto.
Sto bene adesso.
Sto bene così.
Sto bene con lui.

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