//Kogan//Divergent// Capitolo 16

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Dopo colazione Peter ci porta in palestra, davanti ai bersagli.
"Per prima cosa, imparerete a sparare."
Intorno a me tutti si lanciano sguardi colmi di euforia.
Davanti a noi c'è un grande tavolo dove sopra c'é qualcosa coperto da una tela marroncina.
Peter leva la coperta, e scopre un mucchio di pistole.
Ne prende una in mano e dice "Questa d'ora in poi, sarà la vostra migliore amica, dovete imparare a manovrarla e a caricarla."
Ci mostra come si fa a caricarne una e io guardo ammirato.
A uno che non ne ha mai vista una, come me, sembra un oggetto innocuo. Tutto quello che vedo è un pezzo di metallo allungato, composto da un manico per tenerla comodamente in meno e da una canna. Mi pare strano pensare che un oggetto così possa ferire qualcuno, o addirittura uccidere.
"Avvicinatevi e prendetene una ciascuno. Dopo sceglietevi un bersaglio e esercitatevi" ci avviciniamo in massa la tavolo. Pare che non sia un oggetto sconosciuto ai miei compagni, perché le prendono in mano come stessero afferrando una penna o qualcosa del genere.
Ne prendo una anche io, con molta cautela, non voglio danneggiarla.
Peter sceglie un bersaglio e ci dice "Prima di iniziare, osservate come si deve svolgere l'esercizio." Solleva lentamente la pistola davanti a lui, trae un respiro, strizza gli occhi per prendere la mira nel miglior modo possibile e spara. Ha centrato il bersaglio.
Tutti rimangono stupefatti, tutti tranne Will, che evidentemente pensa sia un gioco da ragazzi sparare esattamente nel centro del bersaglio.
Tutti iniziano a sparare.
Il rumore non è assordante, perché la palestra ha delle pareti che attenuano molto il suono.
Quasi nessuno centra il bersaglio, ma molti ci vanno vicino.
Io sparo il primo colpo, e la pistola mi vola dalle mani. Il rinculo è stato troppo forte, e l'arma prima di cadere con un tonfo a terra mi ha colpito il naso, già dolorante grazie a Will.
Quest'ultimo si accorge del fatto, e mi dice "Ehi Pacifico" fa una pausa e inizia a ridere " forse è il caso di tenere la pistola un po' più lontano dalla tua squallida faccia, non credi?" La gente intorno a me ride.
Sto per chinarmi per riprendere la pistola ma Logan lo fa per me. Non mi ero accorto che il suo bersaglio era esattamente in prossimità del mio. Mi passa l'arma con un sorriso e mi dice "Odio ammetterlo ma ha ragione. Prova a tendere le braccia prima di sparare e ha tenere indietro il viso. E cerca di stringere più forte la pistola. In questo modo non ti cadrà più dalle mani."
Seguo il suo consiglio.
Tendo le braccia, mando indietro il viso e sparo. Non ho centrato neanche lontanamente il bersaglio ma almeno non mi è caduta la pistola.
Logan mi sorride. "Hai visto?"
"Si" anche a me scappa un sorriso. "Grazie Logan"
"Bravo Pacifico" dice Will, ironico ovviamente. "Se continui così magari tra una quindicina d'anni riuscirai addirittura a centrare il bordo del bersaglio." Le risate degli iniziati risuonano nella mia testa. Abbasso gli occhi, carico un altro colpo.
Alzo la pistola all'altezza delle spalle e strizzo gli occhi. Questa volta voglio centrare il bersaglio. O almeno passarci vicino.
"Uuh attenzione, il contadino si sta concentrando, fermatevi"
Dice Will con un sorriso beffardo.
"Smettila, lo stai distraendo" Dice Logan rivolgendosi a Will, che lo guarda negli occhi e risponde "Ma dai, pensi davvero che riuscirebbe a colpire il bersaglio anche se stessimo tutti zitti e smettessimo di sparare?" Mi guarda . "Non lo centrerebbe neanche se stesse a due centimetri dal bersaglio".
"Non puoi saperlo" dice Logan.
"Wow, questa è una sfida? Allora vediamo..."
Con un gesto esorta a tutti a smettere di sparare e a stare zitti. Tutti gli danno ascolto. Questo mi dà i nervi.
Ora sono tutti fermi e in silenzio. Io sono ancora con le braccia tese davanti a me e gli occhi strizzati, mirando il bersaglio.
Quando Will si avvicina a me, vorrei stare fermo, ma la sua presenza mi spaventa, quindi abbasso velocemente le braccia e lo guardo avvicinarsi.
"Allora Pacifico" inizia lui "Nessuno sta sparando come vedi, stanno tutti in silenzio. Adesso ti puoi concentrare".
Non è vero.
Tutti mi scrutano con gli occhi e sussurrano parole all'orecchio del vicino dopo avermi studiato per bene.
Non sono concentrato.
"Non dovresti avere problemi a centrare il bersaglio, no?" Mi lancia uno sguardo diabolico, dopodiché si allontana e si sistema con le braccia incrociate accanto agli altri, senza mai perdermi di vista.
"Su, su" dice lui. "Spara"
Deglutisco a fatica e mi guardo intorno.
Tutti sono posti a semicerchio attorno a me e ridacchiano, sembra che stiano guardando una scimmia in una gabbia che sbuccia banane, più che una persona.
Cerco lo sguardo di Logan.
"Coraggio Kendall" mi sussurra lui con un sorriso.
Mi giro di nuovo verso il bersaglio.
Alzo le braccia.
Stringo gli occhi.
Prendo la mira.
Sento gli occhi della folla su di me.
'Sei da solo, sei da solo, sei da solo' mi ripeto nella mente, per farmi dimenticare i loro sguardi maligni.
Respiro, inspiro.
Premo il grilletto.
Il colpo non sfiora nemmeno il bersaglio, ma va a finire nella parete accanto.
Tutti ridono.
Vorrei essere invisibile in questo momento.
La gente si tiene la pancia dalle risate, si asciugano le lacrime, si coprono la bocca con la mano.
Logan rivolge a tutti sguardi di rimprovero.
Abbasso gli occhi, le mie guance iniziano a surriscaldarsi dalla vergogna.
"Sei penoso, Pacifico" urla Will tra le risate.
"Forse faresti meglio a tornare dalla tua lurida famiglia nella tua lurida fazione...ah no aspetta, non vorranno mai riaccoglierti dopo che li hai abbandonati per giocare a fare l'eroe. Mi dispiace tanto" continua.
Mi salgono le lacrime agli occhi. Ma non posso piangere. Non qui. Non davanti a tutti.
Le persone ridono sempre di più.
Vorrei correre nel dormitorio, ma questo sarebbe un gesto ancora più codardo.
Allora mi limito ad allontanarmi dal bersaglio e a fissare la pistola, in modo da non incontrare lo sguardo di nessuno.
Logan si avvicina al bersaglio di Will e osserva i buchi che i suoi proiettili vi  hanno lasciato sopra.
Tutti tacciono.
"Mm, non sembra che tu abbia fatto tanto meglio" dice Logan
Will smette di ridere e lo guarda.
"Guarda questi buchi come sono lontani dal centro." Continua.
"Tu avresti fatto di meglio?" Gli dice Will avvicinandosi a lui.
Lui lo guarda negli occhi e risponde "Certo. Riuscirei a fare di meglio"
"Vediamo allora. Se riesci a sparare più vicino al bersaglio di quanto non ho fatto io, mi scuserò con il tuo amico. Altrimenti non farò proprio niente."
Dice lui.
"Ci sto" risponde Logan.
Se anche lui mancherà il bersaglio, lo derideranno tutti come hanno fatto con me, e non voglio.
Quanti avrei voluto che Logan non mi avesse difeso, anche stavolta.
Lui alza le braccia, trae un sospiro e stringe gli occhi fino a ridurli solo a due fessure.
Nessuno parla. Io ho il fiato sospeso.
Preme il grilletto e il proiettile finisce esattamente al centro del bersaglio. Solo Peter ci era riuscito finora.
Nessuno applaude o lo acclama.
Stanno tutti dalla parte di Will, lui è il più forte secondo loro, quindi nessuno osa mai contraddirlo, lo temono, e per questo obbediscono ai suoi ordini.
"Allora?" Dice Logan a Will.
"Allora cosa?"
"Lo sai. Vai a scusarti."
Will guarda Logan negli occhi poi sposta il suo sguardo su di me.
Trae un sospiro e si avvicina.
So che ora non mi può fare del male, ma mi incute timore e indietreggio.
Tutti ridono per questo.
Ora Will è così vicino che potrebbe sentire i battiti del mio cuore.
Immagino che si stia per scusare invece, mi scruta dai piedi fino ai capelli poi dice "Non devo niente ad un Pacifico. Proprio niente"
Con queste parole si allontana e va verso al dormitorio seguito da tutti i suoi amici.
Logan lo guarda confuso poi lo raggiunge, lo prende per la spalla e dice "Ehi, avevamo fatto un patto. Chiedigli scusa."
Lui scrolla la spalla per allontanare la mano di Logan e dice "Non mi scuso con i perdenti" e sparisce dietro alla porta.
Logan fa per raggiungerlo ma io lo fermo e gli dico "Ehi...lascia stare...non importa..."
"Ma lui ti ha insultato, abbiamo fatto atto un patto, ti deve le sue scuse"
"No, davvero. Va tutto bene. Non voglio che entri nei casini a causa mia"
"Ma lui..."
"Shh" lo interrompo io "Sto bene. Smettiamola di pensarci."
Lui arriccia le labbra e mi dà un colpo affettuoso sulla spalla.
Questo episodio mi ha distrutto. Ora sanno tutti che sono debole, vulnerabile, fragile.
Forse se avessi risposto a tono a Will, tutto sarebbe stato diverso.
O forse no, mi avrebbe aspettato in bagno e mi avrebbe malmenato.
Non so come sarebbe andata se invece di stare zitto e abbassare la testa, lo avessi affrontato, ma non voglio saperlo.
"Scusa." Dice Logan
" Di cosa?"
"Forse avrei dovuto starmene zitto. Solo che non voglio vederti soffrire e non posso non affrontare chi ti provoca dolore"
Queste parole mi fanno sorridere.
"Non devi scusarti. Anzi ti ringrazio. Cerchi sempre di difendermi e ti sono grato per questo. Però non voglio che tu finisca col farti del male."
Lui sorride abbassando la testa.
"Andiamo a mangiare?" Dico io cambiando discorso.
"Andiamo" risponde lui.
Ci avviamo verso la mensa, con le braccia di uno avvolte verso le spalle dell'altro.

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