//Kogan//Divergent// Capitolo 19

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"Mi manca la mia famiglia" dico io tutto di un fiato.
È una bugia solo in parte, perché ammetto che spesso mi manca, ma non è certo quello il motivo della mia condizione.
"È per quello che sei così? È per questo che piangi?" Mi chiede lui guardandomi negli occhi.
Tirò su col naso.
"Si"
Sono stufo di mentirgli, ma non posso fare altrimenti.
"Io...non so come aiutarti in questo"
"Non farlo" dico io "È tutto a posto"
Mi soffio il naso con un fazzoletto depositato sul lavandino e mi avvio verso la mia branda.
Lui mi segue.
Logan mi sembra sempre così sicuro di sé.
Non c'è stato un momento da quando siamo entrati nella fazione che si sia mostrato insicuro.
Nemmeno quando è stato rimproverato da Peter, o quando ha affrontato Will.
Sembra che sia stato facile per lui dimenticarsi la sua famiglia.
"Logan" dico io richiamando la sua attenzione.
"A te non mancano mai? Intendo i tuoi genitori, tua sorella...non ne sentì mai la mancanza?"
Lui abbassa gli occhi, come se non volesse rispondere.
"Beh...diciamo che sono stato io a scegliere questa fazione, sapevo le conseguenze è una mente sagg.."
"Non rispondermi come lo farebbe un Erudito" lo interrompo. "Dillo con le tue parole. Per favore"
Lui sorride e abbassa di nuovo gli occhi.
Siamo seduti sulla mia branda, uno accanto all'altro, e lui inizia a girarsi i pollici.
"Ok...diciamo volevo allontanarmi da loro. Non mi mancano. Neanche un po'. Avevo bisogno di andarmene. Non dalla fazione degli Eruditi, non quella mi piaceva, ed ero anche predisposto a scegliere quella. Ma dai miei genitori. Non mi sono mai pentito di lasciarli"
Lo guardo esterrefatto.
Perché mai avrebbe mai voluto lasciare la sua famiglia?
Ho conosciuto i suoi genitori, sono persone per bene, cordiali, gentili. Non capisco perché lui se ne sia voluto andare.
"Ma...perché? Cosa ti ha spinto to a scegliere un'altra fazione?"
Chiedo io.
Non vorrei sembrare invadente, però lo voglio sapere. Lo DEVO sapere.
Lui smette di girarsi i pollici per un secondo.
"Kendall... Ti ricordi quando mi hai chiesto sul treno, perché ho scelto gli Intrepidi?"
Certo che me lo ricordo. Eravamo stati ripetutamente interrotti e lui non mi ha mai dato una risposta.
Annuisco, lui fa un sospiro e continua.
"Ultimamente i miei erano diventati più severi. Mi chiedevano sempre chi frequentavo, con chi sarei uscito e cose così. La maggior parte delle persone che conoscevo li andavano bene, ma quando dicevo che sarei uscito con te, i loro sguardi diventavano di ghiaccio".
Fa una pausa.
"Non gli faceva affatto piacere il fatto che ti frequentassi. Quando me lo dissero palesemente, io chiesi il motivo, loro risposero che era per via della tua fazione. Sai...diciamo che...non voleva frequentassi un Pacifico."
Non capisco.
I suoi genitori si sono sempre mostrati cordiali nei confronti miei, dei miei genitori e anche dei mie fratelli.
Possibile fosse tutto falso?
"Come mai?" Chiesi io.
"Non volevano e basta. Dicevano che degli Eruditi come noi non arenerò mai dovuto frequentare dei...contadini. Dicevano che la vostra era una fazione inutile, che avrebbe rallentato il processo di modernizzazione della città, che eravate solo delle persone da...schiacciare. Ovviamente non ero d'accordo. Facevo fatica a sopportare i loro futili discorsi ma, in qualche modo, resistevo"
Si ferma.
"Poi cosa è successo?" Chiedo io.
"Beh... qualche giorno prima del test...erano particolarmente alterati.
Mi hanno detto che se avessi continuato a frequentarti, loro non mi avrebbero più proferito parola. Dicevano che sarebbe stato una vergogna per la famiglia, avere un figlio che frequentasse un Pacifico.
Era un ultimatum: o te o i miei genitori."
Rimango esterrefatto dalle sue parole.
"Ho scelto la prima opzione" mi dice lui con un sorriso.
Sono disgustato dalle parole dei suoi genitori, ma sono commosso che abbia preferito stare con me che con la sua fazione.
"Hai scelto questa fazione...solo per me?"
Gli chiedo con tono basso.
"Beh, non totalmente. Avevamo fatto un patto, no? Gli Intrepidi mi hanno sempre affascinato. Trovo che la loro forza, sia anche segno di intelligenza, perché non la usano in modo sbagliato, almeno la maggior parte la usa per difendere la città, per fare del bene. Inoltre mi sentivo abbastanza idoneo a questa fazione. Il coraggio sta nel superare le proprie paure, ma solo una persona intelligente lo può fare. Ci vuole saggezza per trovare il coraggio."
Sta parlando proprio come un Erudito.
Quando fa così da un lato mi innervosisco, ma dall'altro lo trovo buffo.
"Ah, scusa, l'ho fatto di nuovo" dice lui con un sorriso.
"Cosa?"
"Parlo da Erudito. Non me ne rendo neanche conto."
Mi scappa una risata.
"Non importa."
Stiamo in silenzio per qualche secondo, poi lui abbassa di nuovo lo sguardo e ricomincia a girarsi di nuovo i pollici.
"Comunque si...in parte l'ho scelta per te, la fazione...non volevo, ehm...allontanarmi da te."
Non riesco a fare a meno di sorridere.
Logan non è affettuoso di solito.
Non sono abituato a sentirgli dire queste parole.
Spesso sono io quello affettuoso. Lo sono sempre stato.
E Logan lo sa bene.
Nonostante mi faccia uno strano effetto sentirlo parlare in questo modo, mi rende felice.
Mi ricorda che non sono solo io che mi sento...praticamente dipendente sa lui.
Forse anche lui è un po' dipendente da me.
Forse lo siamo entrambi.
"E... Ti dispiace?intendo la tua scelta...la cambieresti se potessi tornare indietro?"
Alza lo sguardo da terra, sorride e dice
"No" mi batte una pacca sulle spalle.
"No, per nulla al mondo"

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