//Kogan//Divergent// Capitolo 33

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Il giorno dopo mi sveglio alla stessa ora degli altri, e dopo essermi lavato è cambiato mi dirigo in mensa con Logan.
Qui, vedo di nuovo Will davanti a me, seduto al tavolo di fronte al mio.
Per la prima volta, sembra non notarmi.
Sta confabulando qualcosa con i suoi tirapiedi.
Cerco di interpretare le loro espressioni.
Inizialmente sono serie e cupe, ma più passa il tempo, più la loro serietà viene a meno.
Ora si scambiano sorrisi di intesa e di quando in quando scoppiano in una risata fragorosa.
Sto cercando di aguzzare l'udito per capire cosa stanno dicendo.
È troppo strana questa situazione.
È troppo strano che Will non mi abbia notato.
Ovviamente, sono compiaciuto di questo.
Però lo trovo troppo inusuale.
Sto iniziando a pensare che stiano bramando qualcosa.
Forse è solo un'impressione.
Will si accorge che lo sto osservando.
Io sposto immediatamente lo sguardo alla sua sinistra per non incontrare quegli occhi.
Non lo temo più ora, sono al sicuro da lui adesso, ma preferisco evitare quegli occhi sadici e malati.
Tuttavia, con la coda dell'occhio riesco a scorgere il suo viso, e vedo che sfodera uno di quei suoi sorrisi, quelli che lasciano a intendere che qualcosa di brutto sta per accadere, e che lui si divertirà ad assistere alla cosa.
Dopo la colazione ci dirigiamo in palestra davanti al ring.
Come ogni mattina, vengono esposti i tabelloni dei combattimenti.
È come ogni mattina, l'accalcarsi della gente mi impedisce di leggere il nome accanto al mio.
Will si avvicina a me mentre cerco di farmi largo tra la gente.
"Indovina con chi ti tocca combattere, Pacifico? Di nuovo" dice lui mentre mi ferma prendendomi per la spalla.
Io levo la sua mano da me.
Non avrei mai reagito così qualche giorno fa a un suo tocco, a una sua presa.
La sua mano sarebbe rimasta sulla mia spalla e avrei sopportato umiliazioni e provocazioni da parte sua e dei suoi amici.
Ma ora tutto è cambiato.
Io sono cambiato.
Ripenso alle parole che Will mi ha appena riferito.
Alludeva che oggi avrei combattuto con lui.
Il pensiero mi terrorizza per qualche secondo.
È vero, mi sono allenato e ho imparato, ma non è la stessa cosa colpire un sacco facendo finta che sia Will e combattere contro un Will vero e proprio.
Scuoto la testa e mi avvicino al tabellone, che ora è completamente sgombro, e leggo il nome accanto al mio.
Will.
È vero allora.
Non era una provocazione, devo davvero combattere con lui.
Il nostro è il primo combattimento.
Logan è consapevole della notizia, e si avvicina a me quasi correndo.
"Allora...come ti senti?" Chiede lui. Ha una voce calma e controllata.
Come al solito del resto.
"Sono stato meglio, sinceramente"
Lui arriccia il labbro e mi avvolge il braccio attorno alla spalla, mentre mi accompagna verso il ring.
"Ricordati quello che abbiamo imparato, ok? Sei abile a fare le finte, quindi usa questa tattica. Sei veloce, lui no, e questo è un vantaggio"
È vero, Will non è veloce, è potente e abile, si, ma non è veloce.
"Tira pochi pugni" continua Logan mentre ci fermiamo e ci posizioniamo l'uno davanti all'altro.
"Fallo stancare. Ti ricordi quello che ho detto, no? Un colpo a vuoto..."
"Costa molta più energia di un colpo messo a segno, lo so" lo interrompo io.
Lui sorride e mi aggiusta la t-shirt, su sui si sono formate delle pieghe, dopo che ho tentato di buttarmi nella mischia di persone davanti al tabellone.
Non so perché l'abbia fatto.
La mia maglietta e quella di Will, tra poco saranno fradice di sudore e probabilmente strappate, quindi che senso ha aggiustarla prima che questo avvenga?
Tuttavia, lo trovo un gesto affettuoso, anche se privo di senso.
"Ce la farai. Lo so." esordisce lui dandomi una pacca sulla spalla un attimo prima che Peter chiami il nome di Will e il mio per farci salire sul ring.
Io annuisco e mentre mi dirigo verso il luogo dell'incontro, continuo a guardare Logan, per trattenere il più a lungo possibile quella sensazione di sicurezza e di pace che solo lui mi riesce a dare.
Quando arrivò sul ring lascio che il mio sguardo corra sull'immagine di Will.
Mi guarda con occhi penetranti.
Sembra agguerrito. È sicuro di vincere.
Non sa per cosa mi sono allenato giorni e giorni.
"3" inizia Peter
"Preparati a tornare in infermeria" sussurra Will.
Io non reagisco e non rispondo.
Sono concentrato, e non mi lascerò distrarre da nessuno, tanto meno da lui.
"2"
Traggo un respiro profondo.
"1"
Will mi lancia un colpo verso l'orecchio, ma io gli deviò il braccio prontamente, che non colpisce nulla.
Prova a darmi un colpo allo stomaco, ma anche in questo caso, riesco a evitarlo.
Cerca di afferrarmi il corpo, ma io gli blocco la sua mano con la mia.
È il terzo colpo che evito.
Avverto mormorii stupiti attorno a me.
E anche lui ora, ha un'espressione sorpresa.
Questo non gli impedisce tuttavia, di tirarmi una gomitata in faccia, che questa volta va a segno.
Il labbro sanguina, ma non mi lascio intimorire.
Logan mi ha detto di colpire il meno possibile.
Ma io questa sfida la devo vincere, e non posso aspettare che Will si stanchi.
È forte, è potente, passerebbe troppo tempo.
Allora provo a tirargli un pugno nello stomaco, ma lui mi blocca il braccio, mi alza sulla spalla e mi scaraventa a terra.
Proprio come aveva fatto Logan durante l'allenamento.
Solo che lui ora lo fa con più forza, più violentemente, con più rabbia.
Sorride sadico, poi prova a calciarmi la faccia.
Io mi scostò appena in tempo, e il suo piede, mi sfiora soltanto la guancia.
Mi alzo rapidamente e mi tengo i pugni davanti alla faccia, mentre il sangue continua ad affluire dal mio labbro.
"Uh scusa" dice lui ironicamente mentre mi colpisce violentemente in mezzo agli occhi.
Non devo colpirlo, non devo colpirlo, non devo colpirlo.
Schivo alcuni suoi colpi allo sterno, ma quando uno mi colpisce l'addome e mi provoca un dolore insopportabile che mi invade tutto il corpo, gli tiro un calcio agli stinchi cercano di farlo cadere.
Durante il combattimento mi scaraventa a terra un paio di volte, e io non riesco a fare altro che tirare calci poco potenti, qualche pugno e schivare colpi di tanto in tanto.
Will mi scaraventa di nuovo a terra.
Ho esaurito le energie. Ho esaurito le idee. Ho esaurito tutto.
Sento gente ridere in torno a me.
"Davvero, credevo di potermi battere?" Chiede Will chinandosi su di me, mentre mi trovo con la pancia a terra.
Mi tira calci alle gambe, sempre più forti, poi prende ad afferrarmi la testa per i capelli e a sbattermi la faccia contro il pavimento. Il sangue mi invade la faccia e il dolore inizia a pungermi il cervello. Ho perso. Ho perso. Ho perso.
Improvvisamente vedo un viso.
È nella mia mente, non è davanti a me.
All'inizio i suoi lineamenti sono offuscati, ma poi si definiscono e riconosco il volto.
È Logan.
Sorride, è felice.
Quando il calcio di Will mi colpisce tra le gambe, torno alla realtà, e il volto sparisce.
Le risate si fanno sempre più fragorose attorno a me.
Una voce mi invade la mente.
C'è la farai. Ce la farai. Ce la farai. Lo so.
È quella di Logan.
Tutto si ferma per un secondo.
Non posso perdere, non posso.
Non posso deluderlo.
Mi ha dato così tanto, ha investito così tanto su di me, non posso perdere.
Non posso consegnare la vittoria a Will.
Lui non vorrebbe.
Traggo tre lunghi respiri.
Raccolgo tutte le energie che mi sono rimaste in corpo.
Will mi sta calciando lo sterno.
È accanto a me, e io sono disteso per terra.
Ha una gamba tra le mie e un piede sollevato su di me.
È la stessa situazione su cui Logan mi ha allenato ieri.
"Sei steso a terra. Lui è in piedi vicino a te. Pensano tutti che lui abbia vinto. Gli stanno per consegnare la vittoria. Siccome sappiamo che è un vile, ti darà un calcio, e potrebbe non fermarsi.
Non puoi usare le mani, lui se ne accorgerebbe e toglierebbe il piede.
Non puoi usare le gambe, perché te le ha bloccate.
Non puoi usare i piedi, perché sono troppo lontani.
E ora, cosa faresti?"
Erano queste le sue parole.
Senza neanche pensarci, rotolo il più velocemente possibile verso il lato destro, e sento Will cadere con un tonfo.
Prima che lui si possa alzare, gli blocco le mani sul petto, e inizio a fargli sanguinare il viso a furia di colpi.
Lui agita le gambe, allora io mi metto esattamente sopra di lui per bloccargliele con le ginocchia.
Gli colpisco lo sterno.
Mentre mi sfogo su di lui, rivedo nuovamente il coltello, l'acqua bollente, il sangue. Il mio.
Mentre lo colpisco una sensazione di soddisfazione mi invade la mente.
Per una volta, non sono io la vittima.
Per una volta, sono io che decido. Sono io che colpisco. Sono io che attacco.
Dovrei fermarmi forse, ho vinto io dopotutto.
Questa è la vendetta. Un'altra emozione, mai concepita prima.
"ALT" grida Peter.
Ho il pugno alzato.
Will ha un occhio nero e la faccia sporca di sangue.
Emette gemiti di dolore e ormai le sue gambe non hanno neanche più la forza di dimenarsi.
Se lo colpissi ancora una volta, svenirebbe.
Si ritroverebbe in infermeria, di lì a poco.
La mia vendetta sarebbe completa.
Farebbe la figura del debole, della vittima, del vulnerabile.
Lui prenderebbe il mio posto è io prenderei il suo. Sarei io il vincitore, quello forte, quello temibile.
Il mio pugno è ancora sollevato sopra alla sua testa.
Lui tiene entrambi gli occhi chiusi.
Penso.
Sarebbe davvero necessario?
È davvero come lui che aspiro a diventare?
Una persona forte, potente, si, ma anche temuta, prepotente, crudele?
No.
Io non sono così.
Posso diventare un Intrepido, forse, ma non come Will.
Non posso approfittare della sua situazione.
Lui lo farebbe, lo so. Se ora fosse con il pugno alzato verso di me, non esiterebbe a colpirmi.
Ma io non sono lui.
L'ho battuto. Gli ho dimostrato che valgo. Ora basta.
Abbasso il pugno e scendo dal ring.
C'è un silenzio tombale.
Nessuno si sarebbe aspettato questo.
Nessuno si sarebbe aspettato la mia vittoria.
La mia faccia è ancora sporca di sangue.
Logan mi raggiunge e mi stringe tra le braccia.
Io rido e ricambio l'abbraccio.
Non ci eravamo mai abbracciati in pubblico, ma questo è il momento.
Adesso iniziano a sentirsi mormorii, e alcuni amici di Will, si sono diretti sul ring per aiutarlo ad alzarsi.
"Hai visto? Lo sapevo che ci saresti riuscito!" Esclama Logan mentre scioglie il nostro abbraccio infilandomi nella mano un pezzo di carta bagnato per pulirmi il viso.
Io annuisco e sorrido.
Sono entusiasta, ma la stanchezza mi impedisce di esprimere la mia felicità.
Ho battuto Will.
Ho vinto un incontro.
Per la prima volta, ho vinto.
Ed è fantastico.

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