Il giorno dopo, a colazione mangio di gusto.
Era da molto tempo che non mangiavo così voracemente.
Per la prima volta stanotte, mi sono addormentato felice, tranquillo, senza preoccupazioni.
Non riesco ancora a smettere di sorridere al pensiero di ciò che Logan mi ha detto ieri.
"Sei un grande Intrepido".
Sono solo parole in fondo, ma per me hanno un significato enorme.
Al di fuori della mia famiglia nessuno mi aveva mai fatto un complimento simile.
Il sorriso si indebolisce un po' quando mi viene il dubbio che l'abbia detto per incoraggiarmi, che non lo pensi davvero.
Poi però mi ricordo dei suoi occhi mentre me l'ha detto, mi ricordo il suo sguardo, c'era pura sincerità lì dentro.
Dopo colazione ci avviamo nella palestra.
Questa volta Peter decide di portarci fuori a correre per riscaldarci, come abbiamo fatto l'altra volta.
Appena inizia la corsa, le mie gambe si muovono leggere sull'asfalto bagnato.
Deve avere piovuto durante la notte.
Mi è sempre piaciuto l'odore dell'asfalto bagnato, però non ho mai avuto molte occasioni per sentirlo, poiché nel quartier generale dei Pacifici, c'è solo terra. Terra e prati.
Dopo qualche minuto che abbiamo iniziato a correre mi accorgo che non sono più ultimo, come qualche giorno fa, ma ho superato la metà della fila.
Will e Logan sono i primi.
Osservo Logan e mi rendo conto che gli corre accanto solo perché è suo dovere, solo perché non ha intenzione di farlo arrivare primo, ma si nota la sua malavoglia nel stargli vicino.
Will guarda dritto davanti a se, e spero continui a farlo, perché non voglio che noti che sono vicino a lui.
Se volessi potrei accelerare per correre vicino a Logan e arrivare tra i primi, ma non lo faccio perché non voglio essere notato da Will.
Finiamo di correre e Peter ci riporta all'interno della sede.
È stato piacevole correre nella brezza del mattino.
Iniziano i primi due combattimenti.
Non conosco le persone che sono sul ring, ma hanno entrambi una faccia temibile, hanno molti muscoli e la loro pelle è completamente occulta da tatuaggi, il che è molto strano per dei ragazzi così giovani.
Guardo il tabellone, e scopro che questa volta dovrò combattere con un certo Andres.
Lo guardo e non sembra così temibile, ma è magro e deve essere molto veloce nei suoi movimenti.
Anche io sono snello, e Logan mi ripete continuamente che il mio punto di forza, è proprio la velocità.
Per un attimo mi balena in testa l'idea che potrei addirittura vincere, ma poi mi ricordo che non sono ancora in grado di colpire qualcuno, di sbatterlo a terra, di calciarlo.
Più che una questione fisica, credo che sia un fatto mentale.
Mi hanno riempito la mente di azioni pacifiche, mi hanno sempre insegnato a non rispondere alla violenza, talmente tanto e talmente a lungo, che non credo di riuscire a fare del male a nessuno.
Devo assolutamente superare questo blocco.
Non sono più tra i Pacifici.
Sono tra gli Intrepidi, e qui la violenza prevale.
Mentre mi corrono per la mente questi pensieri sento chiamare il mio nome e quello di Andres.
Salgo sul ring e così fa anche lui.
Quando inizia l'incontro, Andres cerca di colpirmi in pieno viso, ma io schivo facilmente il colpo.
Continua a colpire a vuoto per un buon 10 minuti.
Ogni volta che ci prova il mio corpo si scosta automaticamente.
Dopo un po' inizia a stancarsi, io invece sono ancora sveglio e scattante, perché finora mi sono limitato solo a evitare calci e pugni.
Tutto cambia quando scorgo gli occhi di Will dietro al corpo di Andres.
Il mondo sembra fermarsi.
Mi stanno fissando.
Non ero più abituato a ricevere attenzioni o provocazioni da Will.
Scorgo anche che, tra le mani, Will stringe lo stesso maledetto coltellino.
Mi ricordo di quello strumento.
Mi ricordo i dolori che mi ha recato.
Per un attimo scompare tutto, e rivivo con la mente le sue torture, i supplizi, la sensazione del suo coltello penetrarmi nella carne, le sue mani strette intorno al mio collo, l'acqua bollente straziarmi la pelle.
Poi quelle immagini se ne vanno e Andres mi colpisce allo stomaco.
Sono a terra.
Non l'ha fatto con cattiveria.
Era un incontro, era solo il suo dovere.
Ho perso anche questa volta.
Mi sono lasciato distrarre da Will, che ora sta ridendo in mezzo ai suoi amici a causa del mio fallimento.
Mi rialzo e scendo da ring insieme ad Andres.
"Ma che è successo? Stavi andando alla grande, poi...cosa è cambiato?" Mi chiede Logan mentre mi si avvicina.
Rimango un attimo stordito dal pugno che ho appena subito.
Seppure non fosse molto forte, era inaspettato.
"Will" sussurro io.
"Cosa?" Chiede Logan frastornato.
"Ho visto i suoi occhi. Ho visto il suo coltello, lo stava maneggiando. Poi la mia mente mi ha riportato a...a tutto quello che ha fatto" questo lo dico sussurrando, ma poi mi passano di nuovo davanti agli occhi le cose orribili subite a causa sua e alzo la voce dicendo
"C'era, c'era il suo coltello, sentivo le sue unghie nel mio collo, l'acqua, l'acqua bollente su di me".
"Calmati ora" mi interrompe lui afferrandomi per le spalle, mentre mi sento salire le lacrime agli occhi.
Non mi importa molto di essere stato sconfitto, anche perché ho resistito parecchio, ma non posso sopportare di aver perso a causa di Will.
Ho perso perché mi sono lasciato distrarre.
Ho perso perché ho lasciato che quei terribili ricordi mi offuscassero la mente e distogliessero la mia attenzione da ciò che stavo facendo.
Ho perso perché ho incontrato i suoi occhi vuoti, sadici, malati.
Logan mi prende per il braccio e ci allontaniamo dalla folla, inoltrandoci nel corridoio sotterraneo che porta ai dormitori.
Qui non c'è nessuno, perché sono tutti in palestra ad aspettare il loro turno per salire sul ring.
Lui mi preme le spalle contro il muro, poi lascia la presa e rimane in piedi davanti a me.
"Ascolta" dice lui.
Le lacrime ormai mi stanno attraversando il viso.
Non voglio mi veda piangere quindi sposto lo sguardo dietro, sopra, sotto, di lato, ovunque pur di evitare di incontrare il suo sguardo.
"Guardami" ordina lui.
Io smetto di scappare dai suoi occhi e mi arrendo, guardandolo con gli occhi bagnati, che rendono offuscata la sua immagine.
"È tutto passato, Kendall. Tutti quegli avvenimenti, sono solo ricordi. Non puoi cambiare il passato, ma puoi cambiare il presente. Will non ti farà più del male. Sei in grado di difenderti ora. Non oserà più avvicinarsi a te."
Di questo non sono sicuro, e neanche lui lo è, a giudicare da come i suoi occhi si stanno abbassando verso il suolo.
Posso difendermi, si, ma non è vero che non proverà più a farmi del male.
"Come fai a esserne sicuro?" Dico io mentre mi asciugo una lacrima con il palmo della mano.
"Non lo farà. Siamo sempre così vicini...non ne avrà occasione"
Non sembra molto sicuro delle sue ultime parole.
È vero, siamo sempre insieme ormai, ma ci sono piccoli momenti nella giornata in cui siamo lontani.
Il momento più pericoloso per me, è il mattino.
Mi alzo sempre prima degli altri, vado in bagno prima degli altri.
Potrei rimanere ad aspettare che Logan si svegli, ma se dovessi andare in bagno, non potrei rimanere lì.
"Comunque non è questo il punto" riprende Logan.
"Non puoi lasciare che Will ti distragga dal l'allenamento"
Aveva mantenuto un tono affettuoso sino ad ora, ma adesso la sua voce si fa più severa, anche se non troppo.
"Non lo decido io. Lo sai." Affermo.
"Devi riuscirci. Se vedrà che non lo temi più, non potrà più giocare con le tue paure."
Lo dice come se fosse una cosa facilissima.
Questo mi innervosisce, perché lui non ha mai provato la sensazione di impotenza, di debolezza, di inferiorità che provo io ogni volta che vedo Will.
"Non lo controllo io, Logan."
"Ma..."
"Tu non sai" lo interrompo io "Tu non sai cosa si prova a venire schiantato a terra mentre un coltello ti si affonda nel ginocchio. Tu non sai cosa si prova a venire strangolati. Tu non sai cosa si prova a venire affogati in un lavandino, non sai come ci si sente a sentire la pelle straziata dall' acqua bollente.Tu non ti sei mai sentito inutile, fragile, impotente."
Sto urlando.
Non lo faccio perché sono arrabbiato con lui, no ovviamente, ma mi devo sfogare in qualche mondo.
Mi calmo, respiro e continuo a guardarlo negli occhi.
"Non è facile dimenticarsi di queste cose. Non è facile fare finta di niente ed è impossibile controllarlo"
dico abbassando lo sguardo.
Non volevo urlare, ma avevo bisogno di farlo.
Lui mi accarezza la spalla.
Per qualche minuto nessuno dice niente, poi lui inizia a parlare, in modo controllato e affettuoso.
"Hai ragione" dice "Hai ragione, non lo so. Non posso immaginare quanto sia difficile, neanche se mi sforzo."
Io alzo gli occhi ma la sua immagine è completamente offuscata ora, a causa delle lacrime.
"Però ce la farai. Ne sono sicuro. Le paure si superano. I momenti di terrore verranno rimpiazzati da momenti di gioia, di serenità. È ovvio che non potrai mai dimenticare tutto, non ti sto chiedendo questo...però con il tempo, sono sicuro che imparerai a non lasciarti distrarre da Will. Lo farai, lo so che lo farai" dice.
Io annuisco.
Ha ragione, devo lasciarmi il passato alle spalle e andare avanti.
Non sarò mai un Intrepido se basta che una persona mi guardi negli occhi e giochi con un coltellino a distrarmi.
Devo sconfiggere questa cosa.
Devo sconfiggere Will.
"Sei un Intrepido" dice lui sorridendo.
"Due Intrepidi" ribadisco io con un sorriso, il primo da quando sono salito sul ring.
Non so dove veda tutto questo mio coraggio Logan, però ci deve essere da qualche parte.
"Non permettere che Will ti convinca del contrario" continua lui.
"Tu vali, e lo dimostrerai. L'hai già dimostrato"
Annuisco di nuovo.
Mi asciugo le lacrime e ci avviamo di nuovo verso la palestra.
Appena sbuchiamo dal tunnel incontro da lontano gli occhi di Will.
Mi guardano con la stessa cattiveria e la stessa superiorità di sempre.
Ma questa volta, non mi sento a disagio.
Questa volta, non gli darò la soddisfazione di vedermi abbassare lo sguardo, cercando di scappare dai suoi occhi.
Questa volta, non sarò insicuro.
Quindi, mi limito a ricambiare il suo sguardo maligno con un sorriso.
Un sorriso sicuro, strafottente, coraggioso.
Dopodiché lo perdo di vista.
E per la prima volta mi sento libero, libero dai suoi occhi, libero dalla sua violenza, libero dalle due battute.
Libero da lui.
Libero per davvero.

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//Kogan//Divergent//
FanfictionSiamo in una città del futuro dove i ragazzi raggiunti una certa età devono scegliere la loro fazione, una categoria che li accompagnerà per il resto della loro vita. Le categorie sono: -Abneganti, gli altruisti. rifiutano tutto ciò che comporta ego...