//Kogan//Divergent// Capitolo 31

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La sera aspetto Logan davanti al ring per l'allenamento.
Oggi ha vinto ben due incontri.
In effetti non credo ne abbia mai perso uno, a meno che non l'abbia fatto quando io ero in infermeria, ma non penso.
Più passiamo il tempo in questa fazione, più mi rendo conto che Logan è davvero adatto a stare qui.
Un tempo credevo che sarebbe stato senz'altro un Erudito.
È saggio, intelligente, assetato di conoscenza.
Non credevo avesse un potenziale da Intrepido.
Oltre ad avere le qualità di un grande Erudito, è anche coraggioso, agile, forte.
Ha abbandonato la sua famiglia, ma questo non sembra pesargli, a giudicare dai suoi comportamenti.
Non ha mai nominato il nome di sua sorella o quello dei suoi genitori.
I suoi genitori.
Loro sembravano così gentili, disponibili con me.
In realtà non gli sono mai piaciuto, né io, né la mia famiglia.
Volevano che io non frequentassi più loro figlio, pensavano che un Pacifico non sarebbe mai stato all'altezza di un Erudito, ma Logan ha scelto me.
Solo adesso mi rendo conto di quanti gliene sono grato.
Avrebbe potuto tranquillamente abbandonarmi, anche prima di scegliere la fazione, avrebbe potuto evitarmi, non parlarmi, o addirittura aggregarsi a quel gruppo di persone che mi ha sempre dato dell' "inutile Pacifico".
Non ho mai capito perché la gente sottovaluti talmente tanto i Pacifici.
É vero, siamo...o meglio, sono contadini, arano la terra, macinano il grano, curano il bestiame. È questo che fanno, non svolgono compiti politici, sociali o culturali di nessun genere.
Però siamo...sono loro il centro produttivo della società.
Senza di loro non ci sarebbe di che mangiare per l'intera città, e non è una cosa da poco.
A cosa serve avere guardie coraggiose, medici capaci, giudici onesti, e funzionari incorruttibili se non si ha cibo?
A volte mi chiedo se anche Logan nel profondo pensi che quella Pacifica, sia una fazione inutile.
Forse lo pensa, ma ovviamente, non me lo dice, non lo ammette.
Come a me hanno bombardato la mente con azioni pacifiche, anche a lui devono avergli insegnato ad apprezzare il sapere e a disprezzare gli ignoranti.
E i Pacifici, sono probabilmente la fazione più ignorante della società.
Sono contadini, perché dovrebbero leggere, imparare, informarsi?
Ha davvero una mente così autonoma, così controllata, da non farsi condizionare dagli insegnamenti dei propri genitori?
Se ha scelto la via degli Intrepidi, probabilmente è così.
Se non mi ha abbandonato, vuol dire che non si è lasciato condizionare dalle parole della sua famiglia, e da quelle di tutti gli altri.
Mentre mi corrono per la mente questi pensieri, arriva Logan.
Ci salutiamo con un cenno del capo.
"Dov'eri?" Chiedo io.
Ha tardato di una ventina di minuti.
"Stavo parlando con Peter"
Rimango sorpreso.
L'istruttore gli aveva già parlato in privato una volta, Logan non avevo voluto dirmi il motivo.
Vorrei indagare sulla sua conversazione con Peter.
Sono curioso.
Dai Pacifici mi hanno sempre insegnato a evitare di essere curioso, perché avrei potuto mettere in imbarazzo la persona con cui stavo parlando, e il disturbo non è certo un gesto pacifico.
Ho sentito dire che anche dagli Abneganti è così.
Per loro la curiosità è un gesto egoistico, perché vuol dire soddisfare la propria mente a danno di altri.
Io però, per natura sono sempre stato curioso, indagatore.
Tuttavia non chiedo a Logan altre spiegazioni, perché se avesse voluto fornirmele, l'avrebbe già fatto.
Gli Eruditi non amano solo informarsi sul maggior numero di argomenti possibili, ma adorano informare gli altri, anche quando non gli è richiesto.
"Oggi impareremo l'attacco" sentenzia Logan con un sorriso soddisfatto.
Io muovo la gamba per dirigermi sopra al ring, ma lui mi ferma per la spalla.
"Ma prima" dice lui "devi imparare a colpire. E prima di imparare a colpire, devi sviluppare i muscoli delle braccia. E per farlo, non andremo sul ring"
Io rimango un attimo confuso.
L'ultima volta che ci siamo allenati in un posto diverso dal ring abbiamo corso un'ora e mi ha fatto percorrere 100 volte di seguito un percorso costituito da 12 ruote, e alla fine, seppur entusiasta del risultato, non mi sentivo più il corpo.
Ma questa volta, vedo che non si dirige più verso l'uscita.
Andiamo in fondo alla palestra.
La palestra è molto ampia, talmente tanto che non si scorgono gli attrezzi depositati davanti al fondo della parete.
Arriviamo davanti a dei grandi sacchi appesi al muro.
"Cosa sono?" Chiedo io.
"Sacchi da kik-boxing" dice lui continuando a osservare i sacchi.
"Kik...che?"
Lui ride alla mia domanda e anche io accenno un sorriso.
"Devi colpirli" dice poi quando smette di ridere.
Non capisco in che modo colpire dei sacchi appesi al soffitto possano aiutarmi a imparare ad attaccare.
Mi vede perplesso e aggiunge :"Prima di colpire una persona, devi allenarti con un oggetto inanimato"
Oggetto inanimato? Non poteva chiamarlo semplicemente "sacco"? Ecco che ricomincia a parlare come un Erudito.
"Colpendolo svilupperai le braccia, e inoltre imparerai tecniche utili per un combattimento vero e proprio"
Detto questo si sposta dietro al sacco e lo stringe forte con le mani.
"Forza, su" dice lui.
Io continuo a pensare che sia una cosa ridicola quella che sto per fare, ma ubbidisco.
L'esperto è lui, sa cosa fare.
Colpisco il sacco.
Chiamarlo "colpo" è una parola forte, perché più che un pugno è una carezza.
"Dai, puoi fare di meglio" dice Logan spronandomi.
Continuo a "colpire" il sacco più volte, ma rimane intatto dai miei "pugni" e non si sposta neanche di un millimetro.
Logan continua a incitarmi , ma la "potenza" dei miei "pugni" rimane la stessa.
Dopo una ventina di minuti che tiro "colpi" senza che il sacco si sposti di un millimetro Logan lo molla e torna davanti a me.
"Ragioniamo" dice lui premendosi i polpastrelli sulle tempie.
Non so su cosa debba ragionare.
Forse sta pensando a un modo per non perdere la pazienza, o forse a un metodo per farmi colpire il sacco più forte.
"Ci sono" esclama lui dopo qualche secondo.
L' euforia nel suo sguardo dura solo pochi istanti, poi la sua espressione diventa cupa e seria.
Mi sposta il bacino esattamente davanti al sacco- prima mi sono spostato di qualche centimetro- poi mi fa stendere le braccia lungo il corpo.
"Chiudi gli occhi" dice.
"Ma.."
"Shh. Chiudi gli occhi"
Io lascio crollare le palpebre davanti all'iride.
Per qualche secondo lui non dice niente, e l'unico rumore che sento attorno a me è il mio respiro.
"C'è Will davanti a te" dice Logan con voce controllata.
Per un attimo penso che sia vero, sono tentato di aprire le palpebre e scostarmi da quel punto a causa della paura che mi provoca ogni volta la sua immagine, ma poi ricordo che è solo un allenamento. Non è Will, è solo un sacco. Idiota.
"È davanti a te" insiste Logan.
I miei occhi rimangono chiusi, e il mio respiro regolare.
"Ti ha appena insultato. Ha appena detto che la tua è solo un' inutile, stupida fazione. I tuoi genitori e tutta la gente Pacifica dovrebbe essere uccisa, torturata, umiliata. E tu non sei diverso. Sei codardo, debole. Così stupido. Così vulnerabile. Non sei un Intrepido, e mai lo sarai. Diventerai un Escluso, è questo il tuo destino. E così anche quel tuo amico Erudito. Henderson. Neanche lui sarà mai un Intrepido."
Mentre dice queste parole sento che mi sta ruotando intorno.
Proprio come usava fare Will per provocarmi.
Lo faceva prima di picchiarmi.
Sento un formicolio alle mani.
Ho voglia di colpire.
"Henderson, quell'Erudito. Lui non è poi così diverso da te. Non è diverso dai tuoi genitori e da quella stupida gente."
Sta di nuovo insultando la mia famiglia, le mie origini, la mia identità.
Ma soprattuto, sta insultando il mio migliore amico.
"Non è così" sibilo io.
"Ah no?" Risponde lui quasi subito dopo.
"Cosa pensi che non sia vero di ciò che ho detto?"
"Logan sarà un Intrepido"
Rispondo io, sempre con gli occhi chiusi.
"Non lo sarà" dice lui sempre girandomi attorno.
"Si invece. Non è stupido, non lo è mai stato. E la mia famiglia, la mia fazione...non sono inutili."
"Sì che lo sono"
"No, non è vero." La mia voce si fa sempre più grave.
"E io non sono un codardo"
Non sento niente per qualche secondo, ma poi Will...cioè Logan, dice:
"Sì che lo sei"
"No"
"Sei debole"
"Non sono debole"
"Sei fragile"
"Non sono fragile"
"Sei un vigliacco"
"Non sono un vigliacco"
"Sei patetico"
"Non sono patetico"
"Sarai un Escluso"
"No. Non lo sarò" la mia voce ormai è un ringhio.
Mi sono dimenticato che è solo un allenamento, sento il bisogno di rispondere, sento il bisogno di lottare.
Sento silenzio intorno a me, silenzio che ho intenzione di rompere con le mie parole, come le mie ragioni.
"Tu sei il codardo. Tu sei il debole. Tu sei quello fragile. Tu sei il vigliacco. Tu sei il patetico"
Faccio una pausa e poi continuo "E insultare la mia famiglia o il mio migliore amico, non cambierà le cose. Tu sei quello debole e non cambierai mai."
Detto questo la rabbia esplode dentro di me, apro gli occhi, e colpisco il sacco davanti a me più forte che posso.
Non penso, non ragiono, agisco.
Per la prima volta, agisco.
Il sacco si muove da tutte le parti, io lo tiro verso di me e tiro pugni sempre più forti.
So che non è Will, ma è come se lo fosse.
Quando sento il dolore pungermi le nocche delle mani a causa dei colpi, inizio a calciare il sacco più forte che posso.
La rabbia anziché essere soddisfatta, aumenta sempre di più.
È alimentata dai miei colpi, e ne vuole ancora, e ancora, e ancora.
Non so quanto tempo stia passando.
Questa è la rabbia, un'emozione nuova, che non mi era mai stata permessa di concepire.
Logan poi si posiziona di scatto tra me e il sacco.
Rischio di colpirlo violentemente ma mi fermo in tempo.
Mi rilasso.
Sento la mia pelle passare dal colorito rosso al rosa in pochi secondi.
È incredibile come la sua visione mi calmi.
Lui mi guarda e annuisce con il capo.
"Cosa?" Chiedo io mentre butto fuori l'aria che, non so per quale motivo, ho trattenuto per tutta la durata della "lotta".
"Hai quasi rotto il sacco" dice lui.
"Mi disp..."
"Come ti dispiace?" Chiede lui euforico "È un ottimo risultato! Amico, avresti potuto uccidere una persona con tutta quella potenza, è fantastico!"
Io rido, perché non l'avevo mai visto così allegro.
È esilarante in questo momento.
Dopo qualche secondo torna serio, seppur con un accenno di sorriso in volto.
"Hai imparato. Puoi lottare adesso"

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