Affondai la faccia nel cuscino, cercando di non far sentire agli altri abitanti della casa la mia tosse dolorosa. Era ancora troppo presto per alzarsi. La luce non filtrava neanche dalla finestra, ma mi era così difficile dormire. Il mio corpo era dolorante e ogni pochi secondi rabbrividivo di freddo. Dannazione, come facevo a sentir freddo se stavo sudando tanto?
"Mmh" mugugnai dolorosamente e sistemai un cuscino sotto al mio stomaco. Tutta quella tosse mi stava facendo venire la nausea.
Non mi ero neanche reso conto di quando mi fossi addormentato. Avevo sentito a malapena papà entrare in camera mia e spegnere la sveglia che continuava a suonare.
"Thomas, è ora di alzarsi" disse andando ad aprire la finestra.
"N-n..." stavo per protestare quando il mio corpo venne scosso dalla tosse. Dio, il mio petto faceva così male.
"Tom?" mio padre si era voltato verso di me. "Tutto bene, ragazzo?".
"Mmh si" dissi con la voce rauca, spostando le coperte e mettendomi a sedere. Rabbrividii e rimasi immobile per qualche secondo, sperando che la nausea si placasse.
La mano di papà si poggiò sulla mia fronte. Era così confortevole e fredda. Mi sporsi di più verso di lui, che sospirò accarezzandomi la tempia con il pollice.
"Hai un aspetto orribile. E hai la febbre. Distenditi, torno subito".
"Mmh, no. Papà...".
"Cosa?".
"Io devo andare a scuola".
"Direi che per oggi l'unico posto in cui andrai sarà il bagno".
Sospirai, tossendo nell'incavo del gomito. "Ma Lucas...".
"È ancora presto. Lo porto a scuola io dopo" e uscì dalla stanza.
No, non era quello che intendevo. Io non potevo lasciare Lucas da solo.
Sospirai e mi lasciai cadere contro il letto. Forse se mi fossi alzato e preparato... No, papà non me lo avrebbe lasciato fare. E poi non ero così sicuro di potermi alzare senza vomitare la cena della sera prima.
Avevo di nuovo gli occhi chiusi quando papà mi scosse per il braccio.
"Apri" mi infilò il termometro in bocca, prima di sedersi accanto a me e iniziare ad accarezzarmi i capelli.Il bip del termometro pochi minuti dopo mi fece aprire gli occhi di colpo.
"39,2. È alta, Thomas".
Sospirai. Addio alla possibilità di andare a scuola.
"Tieni". Papà mi porse una pasticca e dell'acqua, che mandai giù con difficoltà, data la mia gola in fiamme.
Mi sistemai di nuovo sullo stomaco, cercando di dormire.
"Riposa. Vado a lasciare Lucas a scuola e torno subito a casa".
"Mmh mh" il mio cervello era già entrato nella modalità non capirci un cazzo.
Mi accorsi che papà era tornato a casa solo quando una pezza fredda venne collocata dietro al mio collo, facendomi rabbrividire.
Quella prima giornata di malattia fu straziante. La febbre alta mi faceva avere momenti di coscienza e altri di incoscienza. Avevo vomitato tutto quando papà mi aveva fatto mangiare qualcosa. E l'unico mio spostamento, come papà aveva previsto, era quello con il bagno come meta.
Oh, quanto odiavo essere malato.
-
"C-cosa ci fai qui?" balbettai, mentre diventavo rosso fino alla punta dei capelli. È la febbre. È la febbre. È la febbre. Il mio cervello stava cercando di autoconvincersi.
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Avrò Cura Di Te 2
FanfictionTutti pensano che essere un Horan è facile. Beh, quando tuo padre è un cantate di fama mondiale e non ti fa mancare nulla, potrebbe sembrarlo. Ma la mia famiglia non è mai stata fortunata. Non quando quel dannato incidente ha distrutto ogni cosa. La...