"Papà?".
"Sì, piccolo?".
Lucas era entrato nella stanza di musica con un quaderno in mano e mi aveva raggiunto alla scrivania, porgendomi ciò che dovevano essere i suoi compiti.
"Cosa devo fare, Lu?" gli chiesi, sistemando il quaderno sul tavolo e guardando di cosa si trattasse.
Ovviamente era italiano e io sospirai.
"Thomas non c'è" mi disse. "Posso farlo con te?".
Io annuii, anche se non sapevo cosa ne sarebbe venuto fuori e lui batté leggermente con la mano sulla mia gamba. Ovviamente voleva che lo facessi sedere su di me. Lo afferrai e lo accontentai sistemandolo sulla mia gamba destra. Il ginocchio sinistro ultimamente mi pizzicava un po' a causa del cambio di temperatura che stava avvenendo in quel periodo. Stava cominciando ad allontanarsi il freddo e a essere rimpiazzato da temperature più alte.
"Allora" iniziai a guardare il quaderno. "Che stiamo facendo?".
Lucas si sporse in avanti e iniziò ad indicare. "Il futuro dei verbi di tutte le coniugazioni".
"Uhm... Okay... Sono quattro, giusto?".
"No, papà. Sono tre".
"Oh sì, okay".
Lucas girò la pagina del suo quaderno. "Qui ci sta la spiegazione. La leggiamo prima?".
"Sì, è meglio".
E ovviamente nessuno dei due ci capì qualcosa, anche se doveva trattarsi di qualcosa di semplice. Era così frustrante per me non riuscire ad aiutare il mio bambino.
Lucas sospirò e io spostai tutta la roba sul tavolo e ci misi lui a sedere, poggiando le braccia sul piano intorno a lui.
"Amore di papà, sai che la mamma è giù?" gli chiesi e lui annuì senza guardarmi. "E se ti facessi aiutare da lei?". Lucas scosse la testa. "Lu, ascoltami. Anche se la mamma non si ricorda di te, resta comunque la tua mamma. Lei ha bisogno di te. E se tu iniziassi ad essere normale con lei, la potresti aiutare a recuperare i ricordi".
Lucas si morse il labbro. Stava chiaramente cercando di trattenere le lacrime.
Gli passai una mano tra i capelli.
"Lu, io non voglio obbligarti a fare niente, però non dovresti avere paura della mamma. Ricordi quando le hai chiesto di coccolarti e lei lo ha fatto? Lu, la mamma non ti negherà mai niente".
Lui si gettò praticamente su di me e io gemetti, afferrandolo in modo che non si facesse male.
"Mi dispiace, papà" mi sussurrò affondando il viso nel mio collo.
"Non dispiacerti, amore. Non devi".
"Possiamo ritentare?" mi chiese e io lo feci sedere di nuovo come prima.
"Sì, riproviamo" dissi poco convinto. "Allora... Futuro ant-anter-uhm". Lucas mi guardava in silenzio. Ero consapevole del fatto che probabilmente sapeva pronunciare quella parola meglio di me, ma evidentemente non era intenzionato ad aiutarmi.
"Anteriore". La voce di Spencer ci fece voltare entrambi verso la porta. Le feci un piccolo sorriso. "Lucas, che ne dici di studiare con me ed evitare che il cervello di papà si ingrippi?" chiese la donna e mio figlio si spinse di più contro di me.
"Lu" lo esortai, accarezzandogli la schiena.
"E poi facciamo merenda insieme, che ne dici?" provò ancora mia moglie.
"Con la Nutella e la panna?" le chiese Lucas.
"Sulle fragole?". Spencer amava mettere insieme quei tre cibi e anche Lucas ne andava pazzo.
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Avrò Cura Di Te 2
FanfictionTutti pensano che essere un Horan è facile. Beh, quando tuo padre è un cantate di fama mondiale e non ti fa mancare nulla, potrebbe sembrarlo. Ma la mia famiglia non è mai stata fortunata. Non quando quel dannato incidente ha distrutto ogni cosa. La...