27. Prima volta

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"Quando arriviamo?" piagnucolò Lucas, mettendosi le mani sugli occhi.

"Continua a guardare la strada, piccolo" lo esortò Spencer dal sedile posteriore.

"Ne abbiamo ancora per un po', Lu" risposi e lui mise la mano sulla mia, posizionata sul cambio. Intrecciai le mie dita con le sue e mi portai la sua mano alla bocca per baciarla.

"Papà, mi viene da vomitare" piagnucolò ancora subito dopo.

"Vuoi che mi fermi?" gli chiesi, voltandomi un attimo a guardarlo.

"No".

Spencer sospirò. "Tesoro, perché non provi a dormire un po'?" propose, non riuscendo a sopportare il malessere di suo figlio.

Lucas aveva sempre sofferto l'auto durante i viaggi lunghi. Era per quello che Spencer gli lasciava sempre il sedile anteriore. Si era anche ricordata da sola di quel particolare prima di partire.

"Non ho sonno" negò, con voce lamentosa. "Papi, ti puoi fermare?" disse poco dopo, con gli occhi spalancati. Ringraziai che l'area di servizio non fosse neanche ad un chilometro da dove ci trovavamo.

"Certo, amore". Sarebbe stato un viaggio lungo. Sì, decisamente lungo.

-

Lucas aveva una faccia abbattuta. Continuavamo a camminare sulla spiaggia, con la sua mano stretta nella mia. Spencer era dentro casa: ci aveva spediti fuori mentre lei si occupava delle faccende. Dopotutto la casa era stata chiusa per un po' di tempo e nonostante avessi mandato qualcuno a pulirla prima che noi arrivassimo, a Spencer toccava comunque sistemare alcune cose.

Lucas sospirò continuando a guardare per terra. Toccò l'acqua con i piedi, ma la temperatura gelida gli fece cambiare idea e trovò di nuovo rifugio sulla sabbia.

"Cosa c'è, Lu?" chiesi, nonostante sapessi qual era il problema. Lucas sarebbe stato scombussolato dal viaggio per tutto il giorno.

"Mi viene ancora da vomitare" mi rispose, tirando su con il naso.

"È solo l'impressione. Ci siamo fermati, babe" cercai di consolarlo.

"No. Mi viene ancora da vomitare. Mi fa male la pancia" piagnucolò, prima di aggrapparsi alla mia maglia. "Mi prendi in braccio?". Lo sollevai e lui poggiò subito la testa sulla mia spalla. "Torniamo dentro?" mi chiese e io fui d'accordo.

Arrivai dentro casa e Spencer aveva già iniziato a strigliarci per i piedi sporchi di sabbia, ma non appena i suoi occhi si posarono su di noi, il suo sguardo si addolcì. "Sta ancora poco bene?" mi chiese e io annuii.

"Che ne dite di un po' di coccole sul divano?" ci chiese e Lucas fu il primo a rispondere positivamente, nonostante pensassi che stesse già dormendo.

Facemmo partire un film e ci sistemammo sul divano. Spencer si distese e Lucas le si accoccolò di sopra, mentre io stavo seduto con le loro gambe adagiate sulle mie. Non ci volle molto per nostro figlio addormentarsi sotto alle carezze di Spencer sul suo stomaco. "Come posso essermene scordata?" mi chiese a bassa voce mia moglie, lasciando un bacio sulla testa di Lucas.

"È solo uno scherzo del destino" commentai, passando la mano sulla sua gamba.

"Niall, è da un po' che penso ad una cosa" iniziò poco dopo e io la guardai in attesa che proseguisse. "Io so qualcosa che tu non sai. Lo so, Niall... ma non so di cosa si tratti".

La guardai confuso. "Che significa? Io e te ci siamo sempre detti tutto, Spencer".

"Non lo so. Non riesco a ricordarlo. Ma so che era così. Perché non te l'ho detto?" mi guardava cercando di trovare una risposta che non avevo.

Avrò Cura Di Te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora