23. Quarantuno

4.1K 277 31
                                    

"Andiamo, papà! È tua moglie! Dovresti sapere cosa vuole per il compleanno".

Il colpo che diedi sulla testa di Thomas produsse un suono così forte da farmi chiedere se la testa di mio figlio fosse realmente vuota.

"Ahia!".

Lucas si mise a ridere dalla poltrona all'angolo della nostra stanza di musica e Thomas lo fulminò con lo sguardo. Ma ovviamente il mio minore gli fece la linguaccia e Thomas fece per alzarsi e andare verso di lui. Non commentai in nessun modo e afferrai il mio diciassettenne per il colletto della maglia, tirandolo di nuovo a sedere.

Lucas ghignò vittorioso e io li ignorai entrambi, tornando a parlare: "Tua madre mi aveva chiesto il profumo, ma...".

Thomas mi interruppe: "Ancora? Ma quella donna vive di profu... Ahia!". Ovviamente lo avevo colpito ancora una volta.

Lucas si alzò e mentre suo fratello si massaggiava la testa, lo colpì anche lui sul viso.

"Lucas" dissi, iniziando ad innervosirmi.

Thomas di riflesso si alzò in piedi e stava per colpire suo fratello, ma il mio marmocchio più piccolo lo schivò e con un urlo corse verso di me. "Papà, aiuto!".

Sbuffai e afferrai Lucas, avvolgendolo con le braccia. "Thomas, siediti. Finitela tutti e due, prima che mi arrabbi e ve le suoni ad entrambi".

"Ma ha iniziato lui" si lagnò Thomas.

"Non mi frega. Siediti e lasciami parlare" dissi, mentre Lucas si voltava di nuovo e ghignava al fratello. "Lucas, guarda che non mi faccio problemi a colpire anche te. Non mi importa se sei più piccolo. Thomas le prendeva anche alla tua età" terminai e il sorrisino che Lucas aveva sulle labbra sparì.

"Scusa" borbottò, allontanandosi dalle mie braccia per sicurezza e tornando alla poltrona.

"Stavo dicendo che la mamma mi aveva chiesto il profumo prima dell'incidente, ma a questo punto le vorrei comprare la macchina nuova" terminai e loro annuirono.

"Tanto non ricorda l'incidente e non ha paura di guidare" constatò Thomas e io annuii.

"Così può venirci a prendere di nuovo a scuola?" mi chiese Lucas e io gli sorrisi, prima di annuire per l'ennesima volta.

"Va bene" risposero in coro.

"Ma che facciamo per il giorno suo compleanno?" continuò il mio minore.

"Invitiamo tutti gli zii qui a casa?" propose Thomas, ma io scossi la testa. Avevo già pensato anche a quel particolare. "E allora cosa?".

Io poggiai le mani sulla scrivania e sporgendomi in avanti, li guardai. "E se le rifacessimo vivere il compleanno dello scorso anno?".

Loro mi guardarono confusi, poi Thomas sorrise. "Vuoi portarla al lago?" mi chiese.

Lucas scattò in piedi e tornò da me di corsa. "Sì, sì, sì! Alla mamma piace tanto il lago!" gridò, iniziando a saltare davanti a me. Io mi misi a ridere. "E anche a me! E anche a me!" continuò.

"Sssh, non urlare, piccola ranocchia" dissi, prendendolo in braccio e iniziando a baciargli il viso.

E ovviamente lo feci urlare ancora di più. "Papà! Mi fai il solletico con la barba!". Mise una mano sulla mia guancia e cercò di allontanarmi da lui, mentre rideva.

"Siete vomitevoli" commentò Thomas e io mi voltai a guardarlo.

"Ne vuoi uno anche tu?" gli chiesi, sollevando il sopracciglio. 

"No, grazie. Sto a posto".

"Me ne dai un altro a me?" mi chiese Lucas ridacchiando e io tornai a prestargli attenzione. 

Avrò Cura Di Te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora