30. Chiave universale

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Nove anni. Lucas avrebbe compiuto nove anni la settimana prossima. E la mia testa non smetteva di lavorare un attimo per quello.

Sapevo di star dimenticando qualcosa. Ultimamente, da mesi avrei potuto dire, era una cosa ricorrente quella di non ricordare. Era come se il mio cervello avesse dei buchi, dei vuoti enormi che aspettavano di essere colmati. Ma io non avevo idea di come poterli riempire.

Cercavo sempre l'aiuto del mio Niall, la mia ancora, la mia certezza fissa, ma neanche lui sembrava essere in grado di darmi quella risposta che cercavo.

Dovevo cavarmela da sola. Dovevo riuscire a trovare la chiave che avrebbe aperto le porte chiuse della mia mente. O il martello che avrebbe abbattuto il muro.

Erano stati dei mesi strani e ansiosi per me. Avevo dovuto ricreare il rapporto con Lucas, il mio bambino che non ricordavo affatto. Avevo dovuto studiare un Thomas più cresciuto di quanto lo ricordassi. Avevo dovuto guardare un Niall con qualche ruga in più.

Sinceramente amavo stare in silenzio e a volte in disparte a guardare quella che era sempre stata la mia famiglia. Nonostante osservarli attentamente mi facesse venire solo il mal di testa. Mi faceva amareggiare e pensare che sembravano familiari anche se in realtà non era così.

Era meglio non pensarci, vivere la mia vita e aspettare che tutto tornasse a posto da sé. Dopotutto anche il mio terapeuta me lo aveva detto. Dai tempo al tempo. Tutti me lo ripetevano. E in effetti, quando non pensavo a nulla mi venivano fuori ricordi involontari o frasi senza senso per me, ma sensate per gli altri.

E poi c'erano i sogni. Ultimamente ne facevo tanti, così vividi da sembrare reali. E ovviamente per avere la conferma che quelli erano davvero dei ricordi avevo bisogno di chiedere a Niall, che non esitava a delucidarmi. Ma come avrei dovuto fare quando sognavo qualcosa in cui io ero da sola?

Il mio dubbio, la mia convinzione di sapere qualcosa di cui Niall non ne era a conoscenza era nata proprio da uno di quei sogni. Si trattava di pochi minuti, un sogno breve che continuava a ripetersi: me che cercavo di trovare un posto nel mio studio per nascondere qualcosa. Sì, ma cosa? E si trattava realmente di un ricordo? O solo di un sogno qualsiasi?

Non potevo aver tradito mio marito. Mi conoscevo abbastanza e sapevo che non lo avrei mai fatto. Non quando Niall continuava a ripetere che la nostra relazione andava davvero bene. Non dopo l'errore che avevo già fatto anni prima quando ero incinta di Thomas. No.

Lucas. Lucas. Lucas. Era qualcosa che riguardava Lucas. Lucas e studio. Studio e Lucas.

Grugnii esasperata. Dovevo fare qualcosa. Mi alzai dal divano e presi la giacca. Feci per uscire di casa, ma Niall apparve sulle scale e mi guardò incuriosito. "Dove vai?".

"In studio. Devo controllare una cosa. Devo trovarla" dissi.

"Trovare che cosa?".

"La chiave" dissi soltanto e Niall fece una smorfia che mostrava quanto fosse ancora più confuso di prima. Sapevo che stava per chiedermi di che chiave stessi parlando, ma lo anticipai, baciandolo velocemente prima di dire: "Ci vediamo dopo".

"Ma Spence, spiegami" iniziò.

"Fidati di me, Niall. Ci vediamo dopo".

Lui sospirò e annuì. Gli sorrisi e uscii di casa.

-

"Credi davvero che mettere a soqquadro il tuo studio possa servirti a qualcosa?".

"A meno che tu non abbia la dannata chiave che cerco, sì. Serve a qualcosa" dissi, rovistando ancora una volta nei cassetti della scrivania.

Avrò Cura Di Te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora