16. Risveglio doloroso

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Le chiamate telefoniche che ti cambiano la vita. La frase che vuoi sentirti dire da mesi.
"Signor Horan, si è svegliata".

Mi ero anche accostato con l'auto, mentre Thomas e Lucas mi guardavano speranzosi e frementi.

"C'è solo una piccola complicazione".

Ti aspettavi davvero che sarebbe stato così semplice, Niall?

"Di che tipo?" avevo sussurrato, stringendo il volante con la mano destra.

"Forse è meglio che glielo dica quando sarà qui. Aggiungo che sua moglie ha già chiesto di lei diverse volte".

"Sto arrivando". Sentivo il cuore pulsarmi in gola, mentre premevo l'acceleratore, cambiando completamente strada. In quel momento della scuola me ne importava poco o nulla.

"Che succede?".

"Papà, che ti hanno detto?".

Le voci dei miei figli si sovrapponevano l'una sull'altra, ma non riuscivo a rispondere.

"Papà!" Thomas aveva alzato la voce, cercando di attirare la mia attenzione. "Rispondi, dannazione! La mamma si è svegliata?".

"Sì" risposi, continuando a guardare la strada.

Lucas stette in silenzio. Potei vedere dallo specchietto retrovisore i suoi occhi spalancati, prima che un sorriso nascesse sul suo volto.

Thomas sospirò di sollievo. "Grazie a dio" sussurrò.

'C'è solo una piccola complicazione'. E in fondo sapevo dentro di me di cosa potesse trattarsi. Potevo immaginarlo e mi portava ad avere quella paura che ti chiudeva lo stomaco.

Solo una volta arrivato in ospedale, i miei timori iniziarono ad avere un senso, dal momento esatto in cui il medico di mia moglie aveva preferito parlarmi da solo, senza che i miei figi ascoltassero. Mi informò sulle condizioni di Spencer: era ormai guarita e il suo corpo non aveva subito nessun danno fisico. Non c'era alcun problema fisico.

La mia ipotesi diventava sempre più reale.

Speravo che si sbrigasse a parlare, perché non riuscivo più ad aspettare. "Di che complicazione parlava?" mi ritrovai a dire, interrompendolo.

"Signor Horan, quando sua moglie si è svegliata chiedeva di un bambino".

"Lucas?".

Lui scosse la testa. "Chiedeva come stesse il suo bambino e continuava a dire di essere al terzo mese. Signor Horan, pensava di essere incinta".

Adesso sì che ero confuso. "Di cosa sta parlando? Prima dell'incidente Spencer era incinta?" chiesi con la voce tremante.

"No. Sta proprio lì il problema. Lei pensava di esserlo. E quando le abbiamo chiesto in che anno pensava di trovarsi ha risposto 2023".

No, no, no. La mia ipotesi era appena divenuta reale. "Che cosa?".

"Sua moglie ha perso parte della memoria, signor Horan. È rimasta ad otto anni fa".

Otto anni fa. E se lei credeva di essere incinta significava che... adesso non aveva più idea di chi fosse Lucas. No, non poteva averlo fatto.

"Sarà permanente?". No. Ti prego, dimmi di no.

"Non possiamo saperlo. Sarà solo il tempo a dirlo. Voi potete aiutarla e cercare di fargliela tornare. Ci sono anche centri riabilitativi appositi, ma non si può sapere con certezza se e quando avverrà un recupero, mi dispiace".

"Ma perché proprio otto anni?" chiesi passandomi le mani tra i capelli, cercando di capire qualcosa che non poteva essere compreso.

"La medicina non è ancora arrivata a tanto, signor Horan. Sua moglie ha subito un trauma cranico che l'ha indotta al coma. Queste sono conseguenze che capitano. È già stata fortunata ad essersi svegliata e a non avere altri problemi fisici".

Avrò Cura Di Te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora