Una settimana può essere lunga. Sette giorni non sono poi così tanti, ma possono sembrare un'eternità. Soprattutto quando io mi ero appena ripreso da quel dannato virus; quando mio fratello ci stava chiudendo fuori, sia me che papà e non sapevamo neanche perché; quando mio padre era visibilmente nervoso e completamente abbattuto.
Il giorno dopo esser stato spinto fuori dal bagno papà ci aveva ritentato, sperando che quella prima fosse stata una mattina storta, ma aveva solo ricevuto un ulteriore rifiuto.
Nessuno doveva entrare dentro quel bagno quando ci stava lui. Anche quando io ero entrato per fare pipì e Lucas stava sotto la doccia, mi aveva iniziato ad urlare contro, nonostante riuscissi a malapena a vedere il suo viso in mezzo a tutto quel vapore.
E ci avevo pensato. Avevo avuto tanto di quel tempo per farlo, perché come ho detto, una settimana può essere lunga. Ma nonostante lo avessi fatto, non ero riuscito a darmi una spiegazione plausibile. E se fosse successo qualcosa? Se fosse successo qualcosa a scuola in mia assenza? Si, ma cosa? Una settimana poteva essere dannatamente lunga.
Quando tornai a scuola, una delle prime cose differenti che notai all'istante fu Miley Trent, che si teneva per mano con Angus.
Che ottima amica, si ritrovò a pensare il mio cervello, considerando che lei stessa sapeva delle cattiverie che erano soliti dirmi Angus e il suo compare.
Le avevo lanciato uno sguardo basito passando lungo il corridoio, ma lei aveva distolto subito lo sguardo.
Un'altra differenza era che anche il professor Connor si era ammalato e avremmo avuto una supplente per le seguenti due settimane. Non che mi importasse più di tanto, alla fine. La matematica era la materia che mi dava meno problemi.
E poi c'era Mya, che mi aveva chiesto di andare in mensa. Perché? Perché anche Lucas era lì. Iniziavo ad essere realmente geloso.
E fu proprio mentre andavamo verso la mensa che Miley Trent mi fermò, afferrandomi per il polso. "Thomas".
Mi fermai, così come Mya, e mi voltai a guardarla con un'espressione sprezzante sul viso.
"Senti, so che mi starai criticando nel peggiore dei modi e non posso farci nulla, ma volevo dirti una cosa" disse in fretta, sperando che non la interrompessi.
"Cosa vuoi?".
"Tieni d'occhio tuo fratello".
"Cosa vuoi dire?" chiesi, mentre il cipiglio sul mio viso si distendeva e la mia espressione diventava confusa.
"Dovresti preoccuparti di lui un po' di più".
Che diavolo stava cercando di lasciarmi intendere? La rabbia che mi montò dentro venne placata solo da Mya, che probabilmente aveva capito dal movimento in avanti del mio corpo, che avrei potuto fare qualcosa di stupido e mi aveva afferrato per il braccio.
Respirai profondamente, guardando la ragazza davanti a me. "Io mi preoccupo per mio fratello più di quanto credi, Miley. Tu non sai niente".
"Io... non intendevo questo. Capisco che state passando un momento brutto e... avanti, ascoltami bene. Non te lo dirò in altro modo. Quando non hai più il tuo giocattolo preferito, ne cerchi un altro altrettanto soddisfacente. E chi meglio...? Thomas, quando il gatto non c'è...". 'I topi ballano' terminò il mio cervello. "Scusa, adesso devo andare" terminò Miley, prima di girare i tacchi e andare via.
Pensieri e immagini iniziarono a vorticare nella mia testa. No. Le sue parole non potevano significare ciò che stavo realmente pensando. Non l'avrebbero mai fatto.
Una settimana può essere lunga.
Il mio respiro si velocizzò improvvisamente.
"Thomas" la voce di Mya mi fece tornare alla realtà. Mi voltai a guardarla con gli occhi terrorizzati.
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Avrò Cura Di Te 2
FanfictionTutti pensano che essere un Horan è facile. Beh, quando tuo padre è un cantate di fama mondiale e non ti fa mancare nulla, potrebbe sembrarlo. Ma la mia famiglia non è mai stata fortunata. Non quando quel dannato incidente ha distrutto ogni cosa. La...