20. Paure

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"Che ne pensi di fare un altro figlio?".

Le parole di Spencer mi fecero irrigidire di colpo.

Eravamo distesi sul divano e lei era posizionata su di me, con un braccio intorno alla mia vita. Mi accarezzava con la mano, mentre la sua testa era adagiata comodamente sul mio petto. Spencer aveva sempre amato coccolarmi in quel modo, tanto che a volte mi ritrovavo ad essere il cucchiaino.

Insomma, prendersi cura di me le veniva istintivo e dopotutto lo aveva sempre fatto, fin da quando c'eravamo conosciuti.

"Che cosa?" sussurrai e lei sollevò la testa, poggiando il mento sul mio petto e guardandomi negli occhi. I nostri visi erano molto vicini, ma condividere anche la stessa aria non era mai stato un problema per noi.

"Sì, stavo pensando che dopotutto siamo ancora in tempo per farne un altro".

"Perché dovremmo farne un altro?" le chiesi confuso. Okay, magari lei non lo ricordava ma avevamo già avuto quella conversazione ed eravamo decisamente d'accordo sul fatto di essere a posto così. Thomas e Lucas ci completavano alla perfezione.

"Sai, sento come quel forte bisogno di tenere un bambino in braccio".

No, non è vero. Era solo la Spencer di otto anni prima che sentiva di avere quel bisogno. Una Spencer che non aveva i ricordi del suo secondo figlio.

"No, non è vero". Non volevo andarle contro ma era stato più forte di me. Cercai di sollevarmi e lei mi facilitò il compito, allontanandosi da me. Ci mettemmo entrambi a sedere sul divano. Spensi la televisione e mi voltai a guardarla.

"Perché? Magari la prossima sarà femmina. Beh, anche un altro maschio mi andrebbe bene. Voglio solo avere un altro neonato. Un altro bambino di cui prendermi cura".

Io sospirai. Lei stava solo cercando il legame che aveva con Lucas e non se rendeva neanche conto.

"Sai che il terzo potrebbe legarsi a me come è successo con Thomas?" le chiesi, anche se non era il modo migliore per approcciarmi a lei. Ma stavo solo tentando di farle cambiare idea.

"Pensi che sia questo il mio problema? Pensi che voglia un altro figlio solo perché Thomas e Lucas sembrano essere più tuoi che miei?".

"Sì".

Lei mi guardò male e scosse la testa, restando in silenzio. Sapevo quanto riuscisse ad essere testarda, ma in quel caso ero consapevole di avere ragione io. Lei stava solo subendo le influenze della sua mente da trentenne. Dopotutto era proprio nel periodo in cui lei credeva di essere quando si era svegliata che noi avevamo deciso di volere il secondo figlio, nonostante Thomas avesse già otto anni. Inoltre, al suo risveglio lei credeva di essere incinta.

Sospirai. "Spencer, noi ne abbiamo già parlato".

"Non lo ricordo".

"Nessuno dei due voleva un altro figlio, posso assicurartelo. Hai quarant'anni, Spence. E abbiamo già due figli" cercai di farla ragionare.

"E se avessi cambiato idea? E se adesso lo volessi? Avrei potuto cambiarla anche prima dell'incidente" continuò ad insistere.

No, non è vero. Lei prima dell'incidente aveva Lucas.

"Non penso proprio".

"È la mia testa. So cosa voglio e cosa no".

"Ma non sai cosa avrebbe voluto la te quarantenne. Io lo so meglio di te, credimi". Lei sbuffò. "I figli si fanno in due, Spencer".

Non avrebbe vinto lei. Era qualcosa per cui entrambi dovevamo essere d'accordo. Era una decisione troppo importante.

E io avevo una paura bestiale di fare una cosa di quel tipo. Non per il fatto di immettere nella nostra vita una terza creatura. Ma perché sapevo come avrebbero reagito le altre due nostre creature. Sapevo che Lucas non lo avrebbe accettato. Perché Spencer si sarebbe dedicata molto di più al nuovo figlio e non si sarebbe più curata di recuperare il rapporto con Lucas. Mio figlio non voleva che accadesse. Io non volevo che accadesse.

Avrò Cura Di Te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora