Il primo giorno dell'ultimo anno del liceo non era stato niente di che. Maggie si era affiancata a Elena, aveva camminato per le stesse strade di sempre, aveva incontrato Lavinia sotto il solito albero, aveva preso un grande respiro prima di varcare i cancelli dell'inferno, e alla fine lo aveva fatto. Aveva camminato svelta tra i corridoi della scuola, con lo sguardo basso, ignorando la gente come loro facevano con lei. Era tornata a essere quell'anima che era sempre stata, solitaria e silenziosa.
Nella classe si era seduta vicino a Diego ma nessuno dei due aveva parlato gran che, nonostante il ragazzo cercasse di interagire molto più di lei. Durante la ricreazione non si era mossa, era rimasta seduta in classe, con le mani sul banco, lo sguardo chino sui fogli scolastici, cercando di non pensare a niente perché se l'avesse fatto niente l'avrebbe potuta portare in superfice.
Elena e Lavinia erano arrivate a farle compagnia, ma presto si abbandonarono allo sconforto anche loro. Maggie non era triste, non era depressa, non era entrata in una sorta di trance nella quale sembra di essere morti.
Maggie era solamente tornata a essere Maggie, la noiosa Maggie, quella che non aveva niente da raccontare e stava semplicemente zitta.
Quando le ore del primo giorno finirono, uscì in silenzio, diretta al suo motorino. Si fermò prima di metter piede nel parcheggio, quel parcheggio dove tante volte si era fermato, dove per la prima volta aveva sentito quel clacson, dove per la prima volta lo aveva visto scendere e ridere.
Quello stesso furgoncino, luogo di tante tenerezze.
Scosse la testa, preferiva non sorridere al pensiero, perché subito dopo aver sorriso, si sarebbe sciolta in una lunga serie di pensieri troppo oscuri che non le avrebbero permesso di camminare.
Si costrinse a farlo, arrivando al suo motorino e guidando verso strade conosciute. Non sarebbe tornata a casa, non quel giorno.
Sarebbe tornata lì, nell'attesa di rivederlo ancora.
Dopo quel disastroso primo giorno di scuola si fermò davanti alla sua finestra, guardando verso il giardino dove tante volte lo aveva visto fermo, o ci aveva parlato, e si disse: Sei un'idiota.
Chris l'aveva cambiata, era inevitabile, non sarebbe più tornata come era prima, non avrebbe più potuto. Non si abbandonò più allo sconforto del primo giorno ma cercò di non pensare, semplicemente tenersi fuori dai suoi stessi pensieri.
Usciva con le amiche, tanto; leggeva, tanto; guardava film, tanti. Tutto pur di non tornare a rimuginare sul prima o sul perché.
Il giorno di Halloween l'attesa era scemata con il tempo. Maggie si recava al camper solamente il sabato mattina. Gli altri giorni della settimana restava a casa, giocava con Emmanuel portandolo al parco giochi o semplicemente usciva con le sue amiche o Diego.
Gli studi stavano andando alla grande, era sempre riuscita a separare dovere dal piacere.
Quando Diego le chiese di andare alla festa di Halloween, l'ultima organizzata dai suoi amici, lei con un sorriso declinò l'invito, ricordando poco felicemente come non si fosse divertita alla festa di solamente un anno prima.
Era passato solamente un anno eppure sembrava una vita.
Diego diventò presto una facile distrazione. Elena imparò a sopportarlo durante le uscite. Maggie si sentiva voluta quando c'era Diego perché le ricordava che almeno una persona era tornata da lei, anche se questa significava solamente un'amicizia tornata dal passato. Diego si era rivelato molto più comprensivo di quanto non credesse.
Non frequentava nessuna delle sue vecchie amicizie per sua scelta, e aveva iniziato a prendere gusto nell'uscire con la ragazza, vedendo in lei una perfetta distrazione per non tornare sui suoi passi.
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Dopo di te nessuno mai || 2
RomanceC'è un istante, nella propria vita, in cui ci si chiede cosa riservi il futuro per noi e come possiamo relazionarci con la vita che verrà. È quello che accade a Maggie e a Chris quando le loro strade giungono a nuovo bivio, quando loro s'incontreran...