0.3 ~ Bastardo fortunato

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Essere dentro Maggie era sempre una sensazione esaltante ma con l'avanzare della gravidanza era aumentata anche la paura. Non di colpire il bambino o danneggiare qualche complicato meccanismo biologico che avrebbe privato il figlio di un arto o del naso, ma paura di sottoporre Maggie a una fatica sempre maggiore. Ultimamente, ad esempio, le faceva male la schiena in continuazione e aveva bisogno di sedersi a riprendere fiato anche quando camminava per tratti molto corti, come dal divano alla cucina, o da questa al bagno. I primi mesi erano stati superati con facilità e adesso le curve della donna oltre a farsi più piene diventavano persino più graziose. Lei, tonda di natura, pareva fatta apposta per sottostare a un simile cambiamento, lo indossava come il più brillante degli accessori. Capitava ormai da tempo che, camminando mano nella mano per strada, Chris dovesse sopportare le occhiate maliziose e i sorrisi sornioni che molti uomini affamati, e a volte anche delle donne, riservavano a Maggie. Aveva capito quasi subito che ciò che vedevano i suoi occhi potevano vederlo anche quelli di tutti gli altri e Maggie era spettacolare. Era già capitato che durante una cena a ristorante dovesse trattenersi dal commentare ad alta volte che quelle occhiate sinistre erano maleducate e innappropriate: solitamente Maggie si accorgeva di quello che accadeva nella sua testa prima che potesse dare fiato alle parole, così gli stringeva la mano, o gli carezzava il collo, e quando era audace si sporgeva per dargli un languido bacio all'angolo della bocca.

Chris, ingenuamente, aveva creduto che la gravidanza avrebbe diminutivo il rischio di vederla essere oggetto di numerosi apprezzamenti superficiali. Stupido. La situazione si era completamente ribaltata. Il corpo tonico e fresco aveva attirato ancor più mascalzoni e mentre Chris godeva ad esserci dentro e a muoversi con desiderio, non se la sentiva proprio di biasimarli. Anzi, li compativa. Era un bastardo fortunato.

Maggie sembrava affamata, un'amazzone, aveva bisogno di molto più dinamismo e più voce. Chris non si lamentava. Doveva strizzare gli occhi e mordersi le labbra tanto travolgente era il desiderio.

«Ah!»

Chris spalancò gli occhi. «Cosa? Ti ho fatto male?»

«No» disse lei con le guance rosse. «Iddio, rifallo.»

Iddio? Chris sorrise e usò di nuovo i pollici per farla impazzire. Tutto il corpo di Maggie tremava e sudava, muovendosi su e giù, mentre Chris, disteso sulla schiena, strusciava le mani sui suoi seni, sui fianchi e sulle gambe, sprofondando nel materasso. Amava quando Maggie prendeva l'iniziativa e lo cavalcava con una selvaggia primordiale.

«Sto...»

«Sì?» la incoraggiò Chris, il ritmo che aumentava mentre fissava sua moglie col respiro mozzato

«Ah, fermo fermo!»

Chris si bloccò, il cuore a mille e il respiro incastrato in gola. Gli sembrò che lo stomaco si fosse accartocciato su sé stesso. «Cosa? Ti fa male? Stai bene?»

Maggie mostrò i denti ma non in un sorriso, sembrava più un ringhio. Strizzò i suoi occhi e li aprì, infuocati nella penombra della stanza. La pelle era lucida come il miele, un invito ancora troppo invitante per Chris che stava ancora dentro di lei, pulsante e terrorizzato.

«Maggie?»

Lei stava guardando verso il basso, i palmi aperti sul ventre come se temesse che il bambino fosse improvvisamente scomparso. Chris fissò nel punto in cui si incontravano i pollici, poco sopra l'ombelico. Improvvisamente, la pancia si mosse. O meglio, il bambino si mosse, creando un'onda nella pelle che scomparve sul fianco. Era la prima volta.

«Si è...»

«Sì!» Maggie adesso stava ridendo, guardava estasiata la pancia gonfia.

«Oh no» disse Chris, il respiro che tornava lentamente alla sua calma statica.

Maggie alzò gli occhi di scatto su di lui. «Che c'è?»

«E' traumatizzato.»

Maggie rimase di sasso per qualche secondo, poi scoppiò a ridere.

«Avrà pensato che stavo sulle montagne russe. Magari si sta divertendo.»

«Ah, non dire queste cose!»

Chris si tappò le orecchie e chiuse gli occhi, scuotendo la testa come a scrollarsi di dosso quel pensiero. Maggie continuava a ridere sopra di lui e questo non aiutava la situazione. Quando Chris fece per sollevarla e posarla sul materasso accanto a lui, lei si oppose indignata.

«Non abbiamo finito qui.»

«Non so se posso continuare. No, decisamente no.»

Maggie alzò un sopracciglio, incalzante. «A me sembra che tu possa continuare eccome.»

Chris scosse la testa ancora. «La mia mente non può più tornare indietro adesso.»

Maggie gli mise le mani tra i capelli per farlo stare fermo e guardarlo negli occhi. In quella posizione, aveva un potere che nemmeno immaginava.

«Vuol dire che non lo faremo più finché non nascerà?»

«E' possibile. Direi di sì.»

«Non lo accetto!»

«Sono traumatizzato anche io» replicò Chris, insofferente.

Maggie si alzò un poco con i fianchi e quando Chris pensò che si sarebbe mossa e avrebbe messo fine a quella piacevole tortura, lei ripiombò sulle sue cosce con una determinazione rinvigorente. Con un semplice gesto, aveva dimostrato che Chris era ancora in gioco. Il corpo rispondeva anche se la lingua diceva scemenze.

«Se vuoi,» cominciò Maggie, prendendo a muoversi molto lentamente, avanti, a destra, a sinistra. Stava mimando delle lettere con il bacino. I nervi di Chris presero fuoco. «Mi fermo.»

Nessuna risposta.

«Se vuoi» continuò lei, sfidando la pelle dell'uomo a non tremare di desiderio mentre gli carezzava gli addominali e il petto. «Non lo facciamo più per i prossimi mesi

Chris chiuse gli occhi, non riusciva a sostenere lo sguardo di Maggie. Non mentre si muoveva così.

«Dimmi di fermarmi.»

Silenzio.

Maggie si fermò. «Okay, mi fermo.»

E Chris le afferrò i fianchi per mantenerla in quella posizione. Aveva la gola chiusa dal desiderio. Bastò quel gesto per tranquillizzare Maggie, che si carezzò la pancia e le sussurrò contro, piano.

«Bene, adesso stai buono che la mamma deve rilassarsi. Dopo ti canto la buonanotte.»

Chris arrossì violentemente. Non l'aveva mai sentita darsi della mamma mentre sussurrava al bambino che l'avrebbe resa tale da lì a qualche settimana. Prima che Maggie tornasse a farlo impazzire, si mise seduto e la abbracciò, posandole un bacio lungo sul collo.

«Non ti sarai emozionato» gli disse lei all'orecchio, un po' provocante, un po' addolcita dal gesto.

«Dipende da cosa intendi per emozionato» le rispose lui, agguantandole i glutei. La spinse contro di sé, prendendo il comando della situazione. Maggie urlò di nuovo di piacere e Chris sorrise di nuovo di entusiasmo.

Era un bastardo fortunato. 

Dopo di te nessuno mai || 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora