7 ~ La prima lettera

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Non è la sveglia, il sole o un brutto sogno a svegliarmi la mattina dopo. Sono delle dita lunghe e fastidiose, e delle urla altrettanto improvvise. Spalanco gli occhi e mi contorco sotto il solletico provocato da qualcuno mentre lancio svariati urli.

<<Buongiorno, fiore!>> Diego troneggia su di me con le ginocchia ai lati dei miei fianchi e le dita incastrate tra le mie cosce.

<<Diego!>> urlo, scalciando e dimenandomi ma non mi lascia via di fuga.

<<Hai un aspetto celestiale la mattina.>> Ride forte e m'innervosisce. Gli griderei contro ancora se non fossi impegnata a urlare per altro.

Quando lascia la presa, gli spintono pesantemente il petto facendolo cadere accanto al bordo, tanto che si sbilancia e rischia di cadere, dandomi il tempo di alzare il busto e osservarlo con faccia indignata.

<<Tanto bastava tirarmi una secchiata di acqua gelida!>>

<<E dove sarebbe stato il divertimento?>>

Mi sistemo la maglia con cui ho dormito e alla fine calmo il respiro. <<Sei arrivato.>>

<<Sono arrivato.>> conferma con un sorriso mesto.

<<Ti avrei abbracciato se non fossi stato un emerito idiota, quindi ora vado a fare colazione.>>

Mi alzo repentina e cammino svelta fino alla cucina; non sentendo i suoi passi dietro i miei capisco che non mi sta seguendo. Sul tavolo trovo tre pacchetti bianchi e mi avvicino incuriosita; dentro ci trovo cornetti e pastarelle e subito mi si illuminano gli occhi. Prendo fazzoletti e piatti e sistemo tutto per quando arriveranno gli altri. Poi Diego compare al mio fianco. <<Ti ho preso almeno quattro pastarelle al cioccolato.>>

Mi sciolgo in un sorriso. <<Allora, forse, ti posso perdonare.>>

<<La nostra stanza non è per niente male, hai già separato i letti.>>

<<Avevo paura di cadere se li avessi lasciati uniti.>> Prendo del succo e me lo verso nel bicchiere mentre Diego mi chiede aiuto per fare il caffè. I maschi e la loro praticità delle volte si trovano ai poli opposti di un pianeta.

Dalla una delle camere da letto spuntano due teste, una bionda e un rossiccia, tutte scompigliate, mentre i volti dei nostri amici conservano ancora l'alone dormiente. Andrew sorride all'amico, cominciando subito a parlare del viaggio e della città. Lavinia s'illumina alla vista dei dolci e si siede subito accanto a me.

<<Non avete ancora iniziato a mangiare?>>

<<Volevo aspettare che fossimo tutti.>>

La rossa fa una smorfia. <<Ci metteranno secoli a svegliarsi quei due.>> Subito dopo si apre in un sorrisetto sadico. <<Potremmo sempre svegliarli noi.>>

Alzo una mano per interromperla. <<Io ho già ricevuto il buongiorno, non vorrei che capitasse a qualcun'altro.>>

Lei alza le spalle incurante, facendo crocchiolare la sedia mentre la spinge lontana dal tavolo e si alza. <<Lo farò da sola.>>

La osservo mentre si avvicina lentamente alla porta della camera da letto degli altri due, cercando di camminare sulle punte dei piedi scalzi, non capendo che non farebbe comunque alcun rumore.

Andrew e Diego cominciano a osservarla quando fa finta di muoversi come un agente segreto, piegandosi sulle ginocchia e accostandosi al muro. Io rido, vederla con i capelli disordinati e un pigiama corto in quello stato è esilarante.

Dopo di te nessuno mai || 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora