13 ~ Nuovi incontri

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Mi chiudo la porta dell'appartamento alle spalle e il sole di mezzogiorno mi illumina la faccia, facendomi socchiudere gli occhi. Li strizzo, pongo una mano sulla fronte, faccio un passo avanti e raggiungo le mie amiche sotto il portico di casa.

Loro mi guardano scendere quei due gradini, poi io afferro entrambi i loro polsi e le trascino verso la strada, lì dove il furgoncino di Chris è parcheggiato. Si è presentato da poco sotto specifico invito della mia amica perché tra poco usciremo e lui ovviamente viene con noi. Ma ora io ho bisogno di parlare con le mie amiche e avevo l'impressione che dentro casa ci fossero troppe orecchie indiscrete.

Cammino svelta fino al retro del pick-up, apro la sponda ribaltabile e con un saltello mi siedo sul cassone di metallo che fa qualche inusuale rumore arrugginito. Elena e Lavinia mi guardano dal marciapiede, evidentemente sorprese di questo mio gesto.

<<Chris non si arrabbierà.>> le rassicuro. <<Sono già stata qui sopra.>>

Mi accoccolo accanto alla finestra che separa l'interno con i sedili dal cassone mentre lentamente loro due salgono.

<<Non c'è l'allarme?>> domanda Lavinia mentre mi gattona accanto. Mentre si sistemano, il furgone traballa un po'. Scuoto la testa alla sua domanda. <<Chris lascia sempre il furgone aperto.>>

<<Allora, come mai siamo qui?>> domanda allora la bionda guardandosi attorno. Mentre mi carezzo le braccia, lascio che la mia mente visualizzi lo schema immaginario che mi sono prearata per questa conversazione.

<<Ho bisogno di un po' di tempo con voi. Ho bisogno di voi, ragazze, sul serio.>>

La mia rivelazione scaturisce nelle due reazioni differenti: Lavinia assume un'espressione un po' intenerita e subito i suoi occhi si fanno più grandi, più intensi, pronti ad accogliermi; Elena è in posizione di battaglia, pronta per qualsiasi intervento richieda il suo aiuto. Eccole qui, le mie due migliori amiche, le mie ancora in questa vita un po' sconnessa ed esitante; non so davvero chi sarei se non le avessi avute al mio fianco, dove sarei.

È allora che ricomincio a parlare, mentre la solita sensazione di pace mi pervade il petto. <<Ho bisogno delle nostre confessioni, di tornare a quel tempo in cui tutto ciò che era mio era anche vostro e viceversa: emozioni, pensieri, contraddizioni... tutto.>>

Lancio uno sguardo languido in direzione di Elena perché anche lei si deve confessare, tanto quanto lo devo fare io. Ho come la sensazione che ci farebbe proprio bene, esternare e renderci consapevoli di ciò che sentiamo.

<<Inizio io, suppongo sia più facile.>> commenta Lavinia interpretando il mio sguardo e sorridendo a entrambe. <<Come sapete, il mio caso non è tragico come il vostro; o meglio, sto vivendo davvero una favola. Non ho nulla di cui lamentarmi in questo momento della mia vita: ho finito la scuola con il massimo dei voti, sto scegliendo la mia strada per il futuro, voi siete ancora qui al mio fianco ed Andrew è...>> si lascia andare ad un sospiro di estasi. <<Fantastico. È tutto fantastico.>>

Elena alza gli occhi al cielo ma un sorriso compiaciuto, ingannatore perché rivela la sua felicità riflessa per quella di Lavinia, la tradisce. <<Sì, la tua vita è meravigliosa, cavalchi l'onda della tua età... Lo sappiamo.>>

Lavinia alza le braccia al cielo e chiude gli occhi, buttando la testa all'indietro e ridendo al mondo. <<Sono felice!>> urla tanto forte che mi fa tappare le orecchie mentre Elena scoppia a ridere e scuote la testa.

Quando la rossa ritorna tra di noi, dopo aver calmato l'ilarità, si ricompone e ci chiede scusa con un sorriso a trentadue denti. <<Potrebbe persino essere l'uomo che sposerò.>>

Dopo di te nessuno mai || 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora