24 ~ Rasentare la pazzia

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Si lascia condurre con facilità, posso dire di aver sfruttato alla grande l'effetto sorpresa. Non gli lascio il tempo di assimilare l'accaduto che gli ho già aperto le labbra con le mie grazie a una forte pressione e ho infilato la lingua come fossi una maniaca del controllo e volessi possederlo completamente. Questa volta il mio stomaco non si limita solamente a una capriola o a una strizzata, decide di imitare alla perfezione il percorso di una montagna russa e io devo aggrapparmi alla sua schiena per non scivolare a causa della maglietta bagnata. Non gli lascio spazio di manovra, lo ricopro sul corpo e nella bocca, riempiendolo e appiattendomi addosso a lui. Non voglio che si tiri indietro, non ora, e per farlo devo tenerlo ancorato a me. Poco dopo aver preso il controllo, lo sento rilassarsi e stringere le dita sui miei fianchi nudi dato che la canottiera si è alzata a causa dell'immersione.

Sento la sua lingua sfregare sui miei denti e quando mi morde un labbro capisco che sta perdendo il controllo esattamente come lo sto facendo io. Ma questa volta non ho nessuna intenzione di respingerlo e spero che nemmeno lui voglia interrompere proprio adesso. Quando allaccio le gambe al suo bacino lo sento gemere ma per evitare di affogare entrambi è costretto a reggersi al bordo e lasciare la presa su di me. È un peccato perché sentivo i fianchi ardere di piacere al contatto con le sue dita. È questo che fa Chris, ogni volta, mi accende. Con facilità incredibile mi spinge contro il bordo della piscina per tenermi a galla ma io continuo a tenermi salda ai suoi fianchi, stringendomi a lui. Tutti i vestiti sono attaccati ai nostri corpi e ora che anche noi stiamo aderendo contro l'altro sento una seria di ansimi e strusciatine che rumoreggiano in maniera inquietante ed eccitante allo stesso tempo.

Capisco che lentamente Chris si sta spostando quando il getto freddo e improvviso della piccola cascata ci sovrasta e io boccheggio sulle sue labbra, rubandogli un sospiro. Apriamo gli occhi per un secondo, appena dentro la grotta che ci assicura più intimità di quanto mi aspettassi e quando i suoi pozzi verdi mi catturano sento una vibrazione al basso ventre che mi scuote tutta e mi infonda coraggio. Rimaniamo in silenzio, sono di nuovo io a prendere in mano le redini della situazione avvicinandomi al suo orecchio e baciandogli una parte sensibile dietro di esso. Lo sento nuovamente gemere e questo mi fa sorridere sulla sua pelle. Non so cosa mi sia preso, forse c'è davvero qualcosa nell'aria, ma la piscina, la notte, noi due e tutto il resto mi hanno trasmesso talmente tanta adrenalina che avevo bisogno di sfogarla. Tutte le nostre occhiatine furtive, dal momento in cui è arrivato qui, tutti i sorrisi e le parole che sono scorse tra di noi, mi hanno portato ad esplodere. Mi hanno riempita tanto, di tutto, e adesso è il momento di scoppiare. Forse ho scelto un pessimo modo per scoppiare, qualcosa per cui in futuro, un futuro non troppo lontano, mi pentirò. Ma presto le sue dita trovano nuovamente i miei fianchi e una di queste decide di scendere lungo tutta la linea delle gambe fino ai polpacci e carezzarmi delicatamente. Da quanto sognavo questo contatto, queste carezze, quest'arrendevolezza. Mi tiro su solo per circondargli le spalle con le braccia e per baciargli nuovamente il collo e quando sento una parete viscida e scivolosa alle spalle capisco che mi sta nuovamente tenendo salda grazie alle pareti della grotta. Capisco che Chris riesce a toccare il fondo quando le sue mani mi toccano il sedere in fretta e mi fanno fare un saltello per issarmi meglio al suo bacino, in più ci alziamo di qualche centimetro.

Quando decido di abbassare le mani dalle sue spalle fin sotto tutta la schiena, un brivido gli percorre le braccia fino al collo e lo sento irrigidirsi sotto di me. Catturo quell'attimo di esitazione con le labbra, tempestando le sue di bacetti e languidi inviti a prendere il comando, a farmi sentire sua. Sento finalmente la nostra complicità, il nostro gioco, scorrere tra di noi com'era un tempo e, come allora, sento la vita scorrere dentro tutto il mio essere. Quando stringe le dita sui miei glutei, però, mi scappa un sussulto e lui ghigna sulle mie labbra quasi fosse consapevole dell'effetto che ha su di me. Veloce come lui mi ha afferrato il mio didietro, armeggio con l'orlo della sua maglietta finché non capisce che deve togliersela. La giacca è già sparsa per la piscina e lanciando una breve occhiata alle sue spalle la trovo semi bagnata dall'acqua e semi appollaiata sul bordo della piscina. Delineo con le dita il cerchio nero che gli contorna il bicipite e poi lo stringo forte. Questa volta è lui a infilare la lingua nella mia bocca, cercandomi quasi con disperazione. Lo sento strusciarsi sulle pareti delle mie labbra, fin tutti i denti e la mia testa si riempie del suo odore. Muschio. Il maledettissimo muschio. Anche dentro una piscina piena di cloro lui sa di muschio.

Dopo di te nessuno mai || 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora