Interludio

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Fuori non nevica ma fa freddo. Vorrei tanto che nevicasse, almeno prima che inizi il Natale. Ma la vedo dura, non nevica quasi mai nei dintorni.

<<Raggiungo Matteo a Venezia, non vedo l'ora>> esclama Giulia, la mia compagna di corso mentre stiamo camminando per i corridoi dirigendoci fuori dall'università; per oggi abbiamo finito. <<Tu quali programmi hai per le vacanze?>>

Rilasso le dita delle mani dentro le calde tasche della giacca che ho già indossato. I miei programmi per le vacanze...

<<Rimango a casa con la mia famiglia, suppongo.>>

<<Niente viaggi?>> Scuote i capelli chiari, che mi ricordano tanto quelli di Elena. I suoi occhi scuri sotto gli occhiali però mi ridestano dall'immagine della mia migliore amica.

<<Credo proprio di no, mi manca la famiglia. E poi devo studiare.>>

Lei mi da una pacca sulla spalla con il gomito. <<Sempre a studiare, dovresti svagarti di più.>>

Spinge le porte dell'ingresso e finalmente siamo fuori. M'infilo un cappello di lana e scendiamo le scalette. Intorno a me molti alunni stanno entrando e alcuni solo stanno uscendo dall'università; seppure la frequento ormai da due anni ancora non ho fatto molte amicizie.

Forse sarà perché spendo tanto tempo in casa oppure perché all'università studio e basta, per tornare prima a casa.

C'è sempre Stefano ad aspettarmi e nel nostro piccolo appartamento in affitto nessuno pensa alle pulizie se non me. Da quando abbiamo deciso di vivere insieme in un monolocale, la nostra vita si è stabilizzata in maniera strana. Mi ha lasciato l'unica stanza a disposizione prendendo possesso del divano letto nel soggiorno. Abbiamo un angolo cottura, un tavolo tra il salone e l'ingresso e un bagno con doccia. Niente di cui lamentarci. Certo, dovrei trovare un lavoretto per aiutarlo con le spese, dato che lui oltre a studiare lavora sei giorni su sette a un bar sotto casa la sera, ma l'accordo era che nel mio primo anno ci avrebbe pensato solo lui. Adesso che ho iniziato da qualche mese il secondo devo darmi da fare.

Giriamo l'angolo affiancando l'edificio e stringendoci sul marciapiede adesso non più così affollato. Un clacson suona a ripetizione dalla strada e sia io sia Giulia alziamo lo sguardo; subito sorrido complice.

<<Voi due dovreste proprio trovare un altro modo per annunciarvi all'altro nel bel mezzo della strada.>> esclama la mia amica inclinando la testa. <<Può disturbare i passanti.>>

Non le do ascolto, m'incammino veloce verso il furgoncino blu, più ammacco di quanto sia mai stato, che si è appena accostato al marciapiede. Raggiungo la portiera nel momento in cui Chris la chiude alle sue spalle e già sono tra le sue braccia. Le sue labbra sono la prima cosa che toccano le mie e subito mi riscaldo. Indossa anche lui un cappello di lana dal quale escono dei ciuffi neri –gli ho proibito di tagliare i capelli troppo spesso- ma sotto la giacchetta di jeans sono sicura porti una maglia a maniche corte.

<<Buonasera bellezza>> esclama appena mi stacco, i nostri nasi combaciano.

<<Buonasera>>

<<Ehilà, qui ragazza-in-astinenza-da-fidanzato chiama.>> esclama Giulia, a qualche passo da noi, facendo sventolare la mano. <<C'è qualcuno?>>

Mi giro verso di lei ancora tra le braccia di Chris che a sua volta si poggia al furgoncino. Questo fa uno scricchiolio inquietante ma ormai ci siamo abituati, per Chris è stato faticoso rimetterlo in sesto dopo l'incidente, ma non ha voluto abbandonare l'auto per nessun motivo al mondo. <<Vuoi un passaggio fino a casa?>> le propongo, sorridendole. Lei si avvicina mesta e con un segno del capo saluta il moro alle mie spalle.

Dopo di te nessuno mai || 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora