0.6 ~ Crisi

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Parte 1

Maggie spense la luce sul comodino con un sospiro che somigliava più a un pesante respiro disperato e triste, con un pizzico di incazzatura. La stanza cadde nella penombra illuminata dalla fioca luce nero azzurra proveniente dalla strada, da quel cielo che si stava lentamente abbandonando alle tenebre. Era ancora troppo presto per andare a dormire, scandalosamente presto, e nemmeno la lettura era riuscita a distrarla. L'orologio non aveva ancora ticchettato le otto e lo stomaco di Maggie stava brontolando. Lì incastrata sotto le coperte cominciava a sentire freddo, i piedi avvolti da calzettoni pesanti avevano preso a sudare, la vestaglia da notte sotto la felpa era ormai diventata una seconda pelle. Il letto era caldo, ma non perché un altro corpo lo riscaldasse. Era caldo perché Maggie ci aveva passato gran parte del pomeriggio e la casa si era intiepidita ancor di più quando, passate le sei, qualcuno aveva acceso i riscaldamenti. Maggie poteva alzarsi e spegnerli. Avrebbe davvero voluto farlo ma la rabbia era salita talmente velocemente alla testa che sapeva una volta uscita da quel rifugio sicuro non si sarebbe limitata ad abbassare il riscaldamento e a far finta di niente. No, avrebbe detto qualcosa di spiacevole. Questo qualcosa sarebbe potuto essere facilmente ignorato o peggio, totalmente frainteso; come ormai accadeva tutte le volte che lei apriva la bocca per far sapere che qualcosa non era come lo desiderava.

Sospirò ancora e si arrabbiò con sé stessa per quella silenziosa guerra che sembrava combattere contro sé stessa, invece che contro il marito. Quando scattarono le otto si tolse le coperte di dosso e si diresse in bagno calpestando con forza i piedi a terra, sperando di inviare un messaggio passivo. Si fece una doccia fredda che a metà bollitura diventò una doccia bollente. Quando si tamponò con l'asciugamano, benedisse automaticamente lo specchio per essere appannato così non avrebbe avuto davanti agli occhi la vista del suo corpo moscio, delle smagliature sbiadite, dei seni pendenti e delle rughe persino sotto le braccia.

Di cosa mi sorprendo?

Una delle sue più grandi paure, da giovane, era ridursi a un involucro di donna che non è più attraente per sé stessa e di conseguenza non lo sarebbe stata nemmeno per gli altri. Aveva confessato questa paura, un po' ridicola e un po' sensata, a suo marito un paio di volte durante gli anni ma lui era sempre stato capace di scacciare quei brutti pensieri con una dose di amore che sarebbe dovuta bastarle per una vita intera.

Sarebbe dovuta. Perché non lo è stata? Forse lo era ma Maggie semplicemente non riusciva più a trovarla sotto quella montagna soffocante di ruotine, bollette, liste della spesa, panni da lavare, articoli da scrivere, luoghi dove andare di sera per recuperare i figli, amici da non perdere, feste da tenere in piedi, storie, storie, storie, sempre le stesse storie. Quando era cominciata, Maggie si era arrabbiata con sé stessa. Non si trattava di una semplice frustrazione d'identità, ma di un vero e proprio apocalittico disprezzo per la sua totale assenza di dolcezza e di empatia, di affetto e comprensione. Si scusava, prima. Il che rendeva tutto ancora più triste e patetico.

Poi aveva cominciato ad arrabbiarsi – irrazionalmente, confessiamolo pure – con lui. Il che aveva reso definitivamente la questione tesa, deprimente e confusa. E aveva scatenato una reazione dapprima passivo accondiscendente e subito dopo delusa e rassegnata.

Uscì dal bagno con solo l'intimo e i capelli umidi che le solleticavano le spalle. Chris era entrato approfittando di quell'assenza temporanea per recuperare qualche foglio dai raccoglitori di documenti che tenevano dentro l'armadio. Maggie andò a vestirsi verso il suo lato del letto ma sbirciando i documenti che prese Chris, non riuscì a impedirsi di chiedere: «A cosa ti serve la fotocopia della dichiarazione dei redditi?»

Chris stava scrutando quelle due pagine ufficiali con un cipiglio angosciato, le rughe del volto apparse già da anni si infossarono ancora di più. Non le rispose. E qui ci sarebbe da sottolineare che non lo fece per cattiveria ma per semplice mancanza di interesse nell'aggiornarla sul perché gli servisse la dichiarazione dei redditi: quest'informazione avrebbe scatenato altre domande che lui, in quel momento, non aveva tempo di ascoltare e le quali risposte avrebbero sicuramente reso la serata turbolenta. Se c'era una cosa che Chris aveva acquisito durante tutti quegli anni di convivenza e amore, era la necessità di evitare di litigare; il suo corpo e la sua mente si erano resettati e nella nuova programmazione avevano assunto le sembianze di quel tratto della personalità di Maggie. Per un po' questa loro vicinanza era stata di grande aiuto. Adesso alimentava il silenzio tra di loro e ingrigiva il baratro.

Dopo di te nessuno mai || 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora