"Aura qualcosa non va?" Disse mio fratello.
"Nono tutto apposto." Dissi sedendomi.
Perché ho urlato a voce alta cazzo?
Merda, merda, merda.
Il ragazzo sconosciuto continuava a fissarmi, quasi come se fosse contento nel vedermi in quella situazione."Lui è Nate, un'amico!" Disse mio fratello indicandolo.
"Noi due già ci conosciamo." Disse Nate.
"Come già vi conoscete?" Chiese mio fratello.
"Tua sorella ha il brutto vizio di non guardare la strada quando attraversa!" Disse lui.
"Ah che simpatico, è stato un'incidente comunque non è successo nulla di grave." Dissi con tono duro.
"Non è successo nulla perché c'ero io." Disse Nate sfidandomi.
Iniziai a fissarlo anche io.
"Mi spiegate cos'è questa aria di sfida tra voi due?" Disse mio fratello sorseggiando la sua birra.
"Assolutamente nulla, comunque sono felice che tu stia bene." Disse il ragazzo continuando a fissarmi.
"Grazie, e scusa per non averti ringraziato come si deve ieri." Dissi con un tono quasi amichevole.
Lui mi fece l'occhiolino.
Ecco, ora avevo fatto le mie scuse come si deve, e potevo ritenermi soddisfatta in parte.
"Stasera vado ad una festa a casa di due ragazzi che venivano a scuola con me, ti va di venire?" Disse Thomas.
"E me lo chiedi anche?" Dissi prendendo il manico della birra.
"Verrai anche te?" Disse mio fratello guardando Nate.
"Stasera non sarò dei vostri, mi spiace." Disse Nate.
"Oh andiamo amico.." Disse Thomas provando a convincerlo.
Nulla da fare, alla fine non lo convinse.
"Ragazzi io vado in bagno!" Disse Thomas alzandosi.
"Bene, io vado a fumare!" Dissi cercando le sigarette in borsa.
Uscii fuori, e mi accesi la mia sigaretta.
Ecco che vidi uscire anche Nate.
Doveva fumare anche lui a quanto pare."Hai da accendere per caso?" Disse venendo da me.
"Tieni."
Rimanemmo in silenzio.
Era tutto alquanto imbarazzante pensai.
C'era abbastanza freddo, e io mi ero dimenticata la giacca. Tremavo, ma non dissi nulla, quando all'improvviso mi sentii mettere sulle spalle una giacca."Tieni, stai congelando!" Disse Nate togliendosi la sua giacca.
Rimasi in silenzio.
"Non c'è n'era bisogno, dico davvero!" Dissi dopo un paio di minuti di silenzio.
"Non ti devi sempre giustificare, è un semplice gesto il mio." Disse guardandomi.
Non volevo dirgli di nuovo grazie, avevo già usato troppe volte quella parola, quindi restai zitta.
"Sei davvero dura eh, il grazie per te è una parola così difficile?" Disse Nate ridendo.
Non sapevo cosa dire.
"Perché bisogna sempre dire grazie per ogni cosa, mi hai dato la tua giacca tu, non te l'ho chiesta io, e ora non trovo il motivo per cui io ti debba ridire di nuovo grazie. Anzi se stai cercando di provocarmi allora tieniti la giacca e smettiamola con questi giochini." Dissi togliendomela.
"Sei sempre così permalosa? Chi ha detto che ti sto provocando, nemmeno ti conosco. La mia era una semplice battuta!" Disse lui.
Mi stavo arrabbiando.
Questo tipo mi faceva innervosire, e non lo conoscevo nemmeno."Con me evita le battutine, non sono proprio il tipo. Anzi guarda visto che già non andiamo d'accordo evitiamo proprio di parlare!" Dissi tornando dentro.
"Che caratterino la ragazza."
Sentii Nate dirlo mentre rientrai nel bar.Andai da Thomas che era nel tavolo a finire di bere la birra.
"Ehi c'è ne andiamo?" Dissi.
"Di già?" Chiese lui stranito.
"Dai su andiamo!" Gli presi il braccio e lo trascinai con me.
Intanto Nate stava rientrando.
"Dove andate?" Disse Nate togliendosi la giacca.
"Mia sorella vuole andare via, e quando lei decide una cosa, quella cosa si deve fare!" Disse Thomas sorridendo.
Gli lanciai un'occhiataccia.
"Dai allora ci vediamo domani, stammi bene Tom." Disse Nate salutandolo con un cinque.
Io lo fissavo, e anche lui mi fissava.
"Posso almeno salutarti, o ti arrabbi?" Disse lui in modo sarcastico.
"Ma smettila, ciao dai!" Gli dissi voltando la faccia.
"Ciao simpatia!" disse Nate uscendo.
Rimasi ferma a fissare la porta chiudersi. Pazzesco ero riuscita a litigare con un tipo che conoscevo da un giorno, e tra l'altro colui che il giorno prima mi aveva anche salvato la vita, mi veniva quasi da ridere, non mi smentivo mai io.
"Allora andiamo?" Disse Thomas tirandomi per il braccio.
"Andiamo!"
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AURA | Kaya Scodelario
Ficțiune adolescenți"Io penso che mia madre mi abbia fatta al contrario. Cioè, mi abbia partorita dalla parte sbagliata, e le parole a me arrivano sempre al contrario. Le persone che vorrei amare, le detesto." NOTA: Non spaventatevi se vedete tanti capitoli, io li facc...