Capitolo 28

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IL MATTINO SEGUENTE:

Questa mattina ero stata puntuale, e per me fu un vero evento.

Non arrivavo mai prima, invece stavolta mancavano ancora 20 minuti al suono della campanella. Facevo progressi, pensai.

Da lontano vidi un gruppetto di ragazze che mi guardava e rideva.

Non ero una di quelle che se ne stava zitta, presi e andai dritta da loro.

"Perché mi guardate e ridete?" Dissi cattiva come sempre.

La ragazzina più grande mi lanciò uno sguardo, come per mettermi in soggezione.

Aveva sbagliato proprio.

"Allora?" Dissi insistendo.

"Non vogliamo parlare con le drogate.." Disse una di loro.

Drogate?

Mi venne da ridere, erano solo delle stupide ragazzine. Cercai di stare calma, non ne valeva la pena di mettermi nei "guai" per 4 ochette.

Feci per voltarmi quando sentii..

"Lei una drogata, il fratello un frocio, bella famiglia!"

Mi si gelò il sangue.

Ero diventata nera.

Non ci vedevo più.

Mi girai di scatto, e presi la ragazzina per i capelli, con una violenza tale che glieli strappai anche.

La buttai a terra.

"PROVA A RIPETERLO AD ALTA VOCE SE HAI IL CORAGGIO?" Dissi urlando.

Nel cortile tutti si voltarono a guardare la scena. Le amiche della ragazza rimasero come sconvolte, e nessuna di loro fiato più.

La ragazzina per terra si mise a piangere.

La guardai con disgusto, presi la borsa che mi era caduta e andai verso l'entrata.

"Non provocatemi."

Dissi prima di girarmi.

Da lontano vidi arrivare il preside.

Mi chiamò.

"Aura vieni subito qui!"

Merda, aveva visto la scena.

Mi rigirai e andai verso di lui.

"Nel mio ufficio, ora!" Disse il preside arrabbiato.

Perfetto, sicuramente sarei stata sospesa.

Mi incamminai verso il suo ufficio, con tutti gli occhi puntati addosso.

Non ci voleva proprio, così facendo passavo sempre per la ragazza cattiva e stronza, quella che poi in realtà non volevo nemmeno essere, vedevo negli occhi degli altri come timore e paura quando mi guardavano.

Di bene in meglio.

Per tutto il tempo pensai a come facessero a sapere di mio fratello, eravamo d'accordo che per il momento non si sarebbe saputo niente della sua omosessualità!

Ero così arrabbiata.

Odiavo quando prendevano di mira la mia famiglia, era una cosa che non sopportavo.

Entrai nell'ufficio del preside, e notai da subito la sua espressione imbronciata.

Non era la prima volta che venivo dal preside, diciamo che mi conosceva bene, e non gli andavo molto a genio.

"Mi spieghi perché hai picchiato quella ragazza?" Mi domandò lui.

"Mi sono solo difesa.." Dissi.

"Difesa? L'hai buttata a terra, e gli hai strappato pure i capelli!" Continuò lui.

"Se lo meritava.." Dissi a mia volta.

"Ma come devo fare con te?"

Abbassai lo sguardo.

"Aura lo sai che adesso ti devo sospendere.. Non posso accettare atti di bullismo e violenza nella mia scuola! E ringrazia che non ti espello." Disse.

"Accetto le mie conseguenze di ciò che ho fatto.." Dissi senza protestare.

"Ma non vuoi migliorare? Crearti un futuro? Te lo voglio dire con tutta onestà, se continui così non andrai da nessuna parte!"

Cosa ne sapeva lui del mio futuro, mi stava facendo innervosire.

Non dissi nulla però.

"Non vorrai seguire le orme di tuo fratello spero..." Disse lui guardandomi dritto negli occhi.

"NON NOMINI MIO FRATELLO!" Dissi alzandomi di scatto dalla sedia.

Il preside rimase stupito dalla mia reazione improvvisa.

Ero così stufa di sentirmi dire sempre le stesse cose, dalle stesse persone poi.

"Cerca di mantenere un minimo di autocontrollo, ti ricordo che sono sempre il tuo preside, capito?" Disse lui severamente.

"Non volevo urlare.." Dissi abbassando il tono.

"Sarai sospesa per una settimana, e se ti rivedrò fare una cosa del genere, sarai espulsa!" Disse dandomi il foglietto.

Lo presi e uscii il più velocemente possibile.

Corsi verso l'uscita.

Quando all'improvviso tutto mi venne più chiaro..

L'unica persona che sa di Thomas oltre me è James, deve essere stato lui a dirlo in giro, e menomale che mi aveva detto il contrario!

Ecco che da lontano lo vidi entrare.

Era in compagnia di 3 ragazze.

Andai dritta verso di lui.

"Brutto stronzo!" Dissi tirandogli un ceffone in faccia.

"Oh ma che cazzo fai?!" Disse James sconvolto.

"Oh ma che cazzo fai?!" Disse James sconvolto

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